Susanna
La visita effettuata dal ginecologo aveva migliorato notevolmente il mio umore. La gravidanza procedeva nel migliore dei modi e nulla lasciava pensare che ci sarebbero potuti essere dei problemi. Da quando Edoardo mi era stato sottratto, la mia gioia di vivere aveva lasciato il posto a un'apatia mista a tristezza che non mi permetteva nemmeno di sorridere, ma oggi era diverso.
Il sapere che dentro di me stava crescendo una nuova vita mi dava tanta serenità e tanta forza.
Arrivai a casa e appena aperta la porta fui subito sommersa da cavalletti e tavoli da lavoro, sopra ad ognuno di essi era esposta in bella vista carta da parati di ogni foggia e colore. Tommaso era tornato presto dal lavoro e pieno di entusiasmo si era immedesimato nelle vesti d'interior designer!
Mi accolse con uno di quei sorrisi, che ancora oggi dopo tanti anni mi facevano tremare le gambe, dicendo: "Ciao amore, cosa ne pensi di queste tonalità?"
"Sicuramente tutte bellissime ma ... cosa hai in mente?"- risposi dubbiosa.
"Dobbiamo sistemare la camera della bambina, tra poco saremo in quattro!" – rispose in preda all'eccitazione.
"La bambina?" – dissi stupita – "ne sei certo?" - avevo chiesto alla ginecologa se era già possibile conoscere il sesso del bimbo che portavo dentro di me ma mi aveva risposto che era troppo presto!
"Certamente, sarà una bimba e sarà bellissima come la sua mamma" – mi rispose baciandomi dolcemente.
Molto presto i candidi baci lasciarono il posto a gesti più audaci ai quali io non mi tirai indietro e mi trovai ben presto catapultata in mezzo alle meravigliose carte da parati che invece avrei dovuto scegliere! La passione ebbe il sopravvento, i nostri abiti diventarono un tutt'uno con il resto sparpagliato a terra, ma a noi non importava, tutto ci parve bellissimo. C'eravamo solo noi e il nostro amore.
"Cosa ne diresti di un letto a forma di castello?"- mi chiese Tommaso non appena si risvegliò.
"Un castello?" "e perché mai?" – risposi divertita.
"Per salvarla dalle sgrinfie dei pretendenti fino al compimento dei quaranta anni!" – rispose Tommaso sorridendo.
"Tu sei pazzo!" " Vorresti tenere prigioniera tua figlia?" – continuai a provocarlo, ma il suo volto divenne cupo, il gioco era finito.
"Magari così facendo nessuno potrà portarcela via come hanno fatto con Edoardo" – mi rispose.
Eravamo riusciti per un attimo ad accantonare la grande tragedia che stavamo vivendo, ma era ora di tornare alla realtà.
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Una nuova alba
أدب نسائيUna storia d'amore e d'amicizia destinata a trovare tanti ostacoli