Ieri
Tommaso
Erbil – prime luci dell'alba – 10 novembre 2018
Sono tornato in Iraq da qualche giorno, ho lasciato Susanna un'altra volta. Questa volta è stato più difficile del solito, era nervosa, intimorita, non voleva lasciarmi andare ma allo stesso tempo sapeva che non avrebbe potuto impedirmelo. L'Iraq è la mia seconda casa, questa è la mia vita, la mia missione. Sento di doverlo al mio paese e a questo popolo. Poi tornerò da lei, nel mio cuore c'è soltanto lei e niente e nessuno m'impedirà un giorno di costruire insieme quella famiglia che abbiamo sempre tanto desiderato. Non ora però, ora devo servire il mio paese con ciò che so fare meglio.
Le forze armate sono presenti in Iraq dal 2003, in accordo con le Nazioni Unite hanno l'obiettivo di promuovere stabilità nel paese soprattutto dopo l'intervento americano e la caduta del regime di Saddam Hussein.
Dal 2014 l'Italia è presente in questa missione. Siamo circa 900 uomini effettivi impegnati nella missione e circa 500 di noi si trova qui in Iraq con compiti di addestramento e supporto delle forze di sicurezza irachene. Sono un istruttore, questo è il mio compito, addestro i Peshmerga presso il Kurdistan Training Coordination Center di Erbil.
Oggi siamo coinvolti in un'attività di supporto a un'unità di forse speciali.
Il nostro convoglio è in partenza, le prime luci dell'alba accompagnano i nostri primi passi verso i mezzi. Dopo le nozioni tecniche che ci sono fornite, ha inizio il nostro viaggio. I miei commilitoni sono euforici e allo stesso tempo guardinghi. Io invece, diversamente dal solito non sono tranquillo, uno strano senso d'irrequietezza si sta facendo largo dentro di me forse influenzato da Susanna e dai suoi presentimenti che ha cercato di nascondermi senza riuscirci. Siamo in missione di pace ma pur sempre in zone di guerra, la nostra attenzione deve sempre essere al massimo. Ogni segnale può essere un indizio, ogni individuo che incrociamo sulla nostra strada può essere per noi il nostro peggior nemico o la persona che metterà fine alle nostre vite e di questo siamo perfettamente consapevoli.
Siamo in viaggio da qualche ora quando un terribile boato rende purtroppo per noi reali i nostri peggiori incubi. Un ordigno esplosivo rudimentale è detonato al nostro passaggio. Io e i miei commilitoni siamo sbalzati con una forza quasi soprannaturale dal veicolo sul quale stiamo viaggiando.
Un dolore lancinante diffuso in tutto il mio corpo decreta la fine del volo e la mia caduta a terra dopo l'esplosione, il mio ultimo pensiero è per lei, l'amore della mia vita.
L'ultima immagine che la mia mente elabora è quella de suo sorriso poi, tutto intorno a me diventa buio.
"Addio amore mio, non volevo che finisse così" – sono le mie ultime parole prima di addormentarmi per sempre.
Buongiorno a tutte, volevo essere presente in questa giornata dedicata all'amore ma, mi rendo conto di aver trattato oggi un sentimento ben diverso dall'amore, la sofferenza ....
Molto triste ma necessario per continuare questa storia.
Fabiana
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Una nuova alba
Chick-LitUna storia d'amore e d'amicizia destinata a trovare tanti ostacoli