15

177 30 12
                                    


 Il mio periodo di malattia è terminato, così come la fisioterapia e oggi torno al lavoro. Ho fatto la mia scelta: rimango un militare. Anni fa avevo scelto questo mestiere perché ritenevo che fosse utile aiutare il prossimo soprattutto i meno fortunati che abitavano in zone di guerra. Ora non potrò più farlo direttamente sul posto. Gli irreversibili danni alla schiena che mi sono procurato durante le cadute hanno compromesso irrimediabilmente la mia presenza attiva sul campo ma questo non m'impedirà di prestare comunque il mio aiuto. Lo farò dall'ufficio, mi è stato offerto un posto di responsabile della logistica. Dirigerò da lontano le operazioni di aiuto umanitario del mio battaglione. Non sarà come essere lì con loro, ma mi devo accontentare e poi, purtroppo non è rimasto nessuno di quel gruppo che io guidavo con orgoglio. Non sono stato in grado di proteggerli e forse non sarei in grado di proteggerne nemmeno altri.

Sono molto emozionato, da troppo tempo non indosso una divisa, ieri per l'occasione ho anche rivisto un barbiere che ha definitivamente tagliato la mia folta chioma che ormai portavo legata in un codino da quando ero tornato e alla quale, devo essere sincero, ormai mi ero affezionato.

Se voglio tornare al lavoro, devo rispettare certi cliché e uno di questi è proprio l'aspetto ordinato. Al ritorno a casa lo sguardo che mi ha rivolto Susanna mi ha fatto capire senza bisogno di parole che le piace questo nuovo me, che poi è uguale al vecchio me, solo con qualche capello bianco in più.

La nostra situazione è notevolmente migliorata pur essendo ancora difficile. Viviamo un amore clandestino da sposati. So che può sembrare irreale ma abbiamo deciso di non forzare gli eventi e lasciare a Eddie la possibilità di abituarsi alla mia presenza.

Passo molto tempo con lui e Susanna, giochiamo molto, interagisce spesso con me, il nostro rapporto si sta sempre più trasformando in un rapporto padre-figlio, anche se per il momento è ancora Mauro a essere chiamato papà, pur essendo sempre più distante.

Ormai ha capito la situazione, è ben cosciente che il suo posto non è qui e che è di troppo quindi trova ogni pretesto per non essere presente, ha accettato lavori che lo portano fuori-casa per periodi sempre più lunghi soprattutto per abituare Eddie alla sua imminente uscita di scena.

Potrà sembrare strano e contro il mio interesse, però lo capisco, non deve essere facile voltare pagina solo perché il tuo compito è finito. Ama profondamente Edoardo ed Edoardo prova lo stesso sentimento per lui, questo legame tra loro sarà indissolubile comunque vadano a finire le cose.

Poco alla volta ci stiamo abituando a questa nuova routine. Ogni giorno al ritorno dall'ufficio passo a prendere Eddie all'asilo e insieme trascorriamo il tempo che ci separa dall'arrivo della sua mamma.

Oggi ha voluto sapere come faccio a volare e come "sono fatte le mie ali", così siamo andati insieme nello studio a cercare dove Susanna avesse raccolto le fotografie risalenti ai tempi delle esercitazioni e delle esibizioni che il mio comando organizzava. Una volta trovato quello che cercavamo ci siamo messi comodi sul tappeto del salotto, e, come se fosse la cosa più naturale, si è accoccolato sulle mie gambe ed ha fatto accomodare anche Willy ed io, inebriato dal suo profumo, non ho perso occasione per coccolarlo e coprirlo di baci, ai quali lui risponde ridendo perché la mia barba "gli fa il solletico". Subito dopo, le fotografie e i miei racconti rapiscono tutta la sua attenzione, ascolta le mie parole come si trattasse della sua favola preferita.

È stato così divertente ripercorrere il mio vissuto attraverso le fotografie e gli occhi di mio figlio che non mi sono nemmeno accorto che è giunta l'ora della cena. Purtroppo in cucina non sono bravo e spesso il mio tentativo di preparare un pasto decente per mio figlio finisce miserabilmente con un piatto di spaghetti rigorosamente in bianco che Eddie definisce "pasta lucente buonissimissima" ed io m'illudo che sia vero!

Spesso al suo arrivo Susanna ci trova abbracciati sul divano che stiamodormendo, so che non dovrei e che Eddie deve dormire nel suo letto ma, è cosìbello averlo tra le mie braccia che non vorrei separarmene mai, ho già persotroppo della sua vita. Susanna non approva ma chiude un occhio e sorride,capisce la mia esigenza di voler stare con mio figlio più tempo possibile.  

Una nuova albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora