Oggi
Tommaso
Sono un militare e come tale sono abituato a ricevere ordini e a eseguirli senza pormi troppi problemi o domande ma questa volta è diverso.
La polizia ci ha consigliato di stare calmi e attendere nuovi sviluppi ma questa volta mi era impossibile. Mi sembra di impazzire. Edoardo è scomparso nel nulla. Le ultime segnalazioni lo avevano individuato insieme a un adulto a Disneyland Paris, le telecamere di sicurezza mostravano le immagini di un bimbo felice meravigliato da questo paese da fiaba, Mauro gli aveva regalato un weekend da sogno questo era innegabile ma, dopo quest'avvistamento, entrambi erano spariti nel nulla, come risucchiati dalle ingannevoli acque calme che scorrevano sotto il Nautilus, il sottomarino di Capitano Nemo.
Il tempo sembra non passare mai, le giornate scorrono lente e prive d'informazioni. Difficile concentrarmi al lavoro, la mia mente è perennemente altrove, tanto da farmi perdere la pazienza e sbottare con un superiore. Cosa che non mi era mai capitata in tanti anni di carriera.
Com'era prevedibile sono convocato nel suo ufficio. Mi avvio pronto a ricevere il meritato rimprovero, sono ben consapevole di quanto fatto.
Contrariamente a quanto mi aspettassi il Tenente Colonnello Maffeo dopo il saluto militare di circostanza mi fece accomodare e con tono amorevole a paterno nonostante il grado mi chiese che cosa mi stesse succedendo.
"Tenente la conosco da troppi anni per non capire che le sta succedendo qualcosa".
"Sono un suo superiore da parecchio tempo, lei è al mio fianco dall'inizio della sua carriera militare e mai, dico mai mi ha mancato di rispetto o ha disubbidito a un mio ordine, la sua insubordinazione di oggi deve avere un valido motivo e sarei ben lieto di conoscerlo".
Vuotai il sacco e gli raccontai la tragedia che stavo vivendo, in cambio ottenni tutto il suo appoggio, sia come padre sia come superiore, anzi mi disse che avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per aiutarmi nel ritrovamento del mio bambino.
Lo salutai commosso con una stretta di mano e, dopo un saluto militare d'obbligo, mi congedai dal suo ufficio, leggermente più sollevato. Sapere che il comando era dalla mia parte mi faceva sentire in un certo senso più forte. Ora non ero un uomo solo a combattere contro l'ignoto, avevo un esercito dalla mia parte.
Vivere la quotidianità comunque non è facile, la nostra vita senza Edoardo non ha nessun senso. Avremmo dovuto essere felici, ci eravamo ritrovati, finalmente tornavamo a essere una famiglia e ora tutto era finito.
Mi sveglio nel cuore della notte e, nel tendere il braccio dalla parte di Susanna mi accorgo che lei non è al mio fianco.
Apro la porta e la vedo, appoggiata al bancone della cucina fissare il vuoto mentre sorseggia una bevanda calda. Sorrido ricordando il nostro passato, poco amante del caffè ha sempre amato le tisane delle quali era golosissima tanto da tentare in tutti i modi di farmene innamorare ma senza risultati. "Amo troppo il caffè per sostituirlo con quegli intrugli" le dicevo allora. Mi avvicino lentamente per non spaventarla. Mi sorride ma la sua mente è lontana. "Vuoi una tisana?" – mi chiede sempre avvolta nei suoi pensieri. Provo a giocare con i ricordi e rispondo "amo troppo il caffè per sostituirlo con quegli intrugli". Mi sorride nuovamente ricordando il passato forse, ma col pensiero è altrove. Mi preparo un caffè nonostante sia notte fonda e mi siedo a sorseggiarlo di fronte a lei. Nessuno di noi dice nulla, ma in quel silenzio ci diciamo tutto.
Domani Edoardo compirà tre anni ed anche questa volta non potrò essere presente.
Il mattino successivo non è la sveglia ma il telefono a darci il buongiorno.
È la polizia che ci prega di raggiungere il comando. Ci sono degli aggiornamenti sul caso.
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Una nuova alba
ChickLitUna storia d'amore e d'amicizia destinata a trovare tanti ostacoli