Susanna
E' tardi quando dopo aver spento le luci della sala e aver inserito l'antifurto, senza voltarmi indietro accendo l'auto e parto.
Ora sono finalmente a casa mia, la giornata è terminata, tolgo la divisa, mi sciolgo i capelli e torno a essere me stessa non lo chef; sento la necessità di una doccia rigenerante e poi di una bella dormita ma tutto questo solo dopo aver augurato la buona notte all'unico scopo della mia vita: Eddie.
Mio figlio dorme profondamente nel suo lettino in compagnia del suo fedele amico Willy, elefantino di stoffa inseparabile compagno di mille avventure. Mentre gli sistemo la coperta, sorride al mio tocco e con le sue manine cerca le mie portandosele vicine al volto quasi a volermi tenere con sé. M'intenerisco davanti a quel gesto così famigliare che manca tanto al mio cuore.
Mauro sta dormendo nella camera di fianco, giocare con Eddie tutta la serata deve averlo stremato, domani un'importante udienza lo attenderà in tribunale e ha bisogno di riposare. Cerco di non far rumore e mi distendo al suo fianco, non lo amo e lui questo lo sa ma Eddie lo chiama papà e in questo momento la nostra unione è la cosa più simile a una famiglia che io possa offrire a mio figlio. A tempo debito conoscerà tutta la verità su suo padre ma non ora, non è ancora il momento.
Molti avvenimenti hanno stravolto la mia vita negli ultimi anni, avvenimenti che mi hanno profondamente toccato trasformandomi da inguaribile sognatrice di stelle Michelin in una fredda imprenditrice innamorata solamente di suo figlio.
Il giorno dopo
Sono quasi le otto quando Mauro scende correndo dal piano superiore. Questa sarà una giornata veramente faticosa per lui, una causa molto complicata lo attende in tribunale, è l'avvocato difensore di un personaggio a mio avviso indifendibile di cui stanno parlando tutti i giornali e non soltanto quelli locali. Mauro non ha nemmeno tempo di gustare la colazione che ho preparato con tanta attenzione, mi sfiora con un delicato bacio sulla guancia mi ricorda l'appuntamento del pomeriggio e, dopo aver addentato una brioche, esce velocemente dalla cucina accompagnato dal mio "in bocca al lupo" urlato allegramente per cercare di rasserenarlo un pochino. Poco dopo sento la sua auto sgommare sul vialetto.
Oggi è giovedì, il locale è chiuso e nel pomeriggio, come ogni settimana da quasi due anni, Mauro ed io intraprenderemo il nostro viaggio verso la clinica.
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Una nuova alba
ChickLitUna storia d'amore e d'amicizia destinata a trovare tanti ostacoli