Tommaso
Nonostante la meravigliosa serata trascorsa feci fatica a prendere sonno. Susanna, al mio fianco dormiva un sonno agitato. La gravidanza gli toglieva forze e questo le permetteva di dormire più di quanto non riuscissi a fare io. Il pensiero di Edoardo lontano di casa, benché fossi certo che fosse curato amorevolmente da Mauro, non mi abbandonava mai. A volte cercavo di accantonare questo dolore provando a gioire della mia prossima paternità esattamente come avevo fatto oggi ma, in un attimo il mio pensiero, la mia rabbia e il mio dolore tornavano a farsi sentire.
Con Susanna cercavo di essere forte, di esternare il meno possibile il mio dolore, era già abbastanza affranta di suo. Si sentiva colpevole, anche se apertamente non me lo aveva mai detto, ma, la conoscevo bene e l'avevo capito dai suoi silenzi e dalle parole tralasciate nelle sue frasi. Si sentiva colpevole di avermi sostituito con Mauro, concedendogli il mio posto al suo fianco e una fiducia che non meritava, ma come potevo biasimarla? Ero stato dato per morto e lei era sola al mondo con un bimbo in arrivo. C'era solo Mauro accanto a lei, che altro avrebbe potuto fare?
Ora mi pareva difficile crederlo ma un tempo, se qualcuno mi avesse posto la domanda: "A chi affideresti la tua famiglia in caso di necessità?" avrei sicuramente risposto lui, e Susanna questo lo sapeva e così aveva fatto. Certo non ci saremmo di certo immaginati che il sentimento che Mauro provava per Susanna e per Edoardo e il risentimento nei miei confronti lo avrebbe spinto al gesto terribile fatto e cioè toglierlo ai suoi veri genitori per tenerselo con sé.
Per fortuna il suono di una bottiglia stappata, segnale di un messaggio in arrivo, mi distolse dai miei pensieri.
Susanna
Le urla di Tommaso mi svegliarono improvvisamente dal mio sonno agitato.
Stavo sognando il mio Eddie, era terrorizzato e piangendo chiedeva della sua mamma, una voce a me nota, ridendo delle sue lacrime, continuava a ripetergli che non avrebbe mai più rivisto la sua mamma e che era ora di farsene una ragione.
La voce a me nota era naturalmente quella di Mauro. Che tragico errore avevo commesso a fidarmi di lui, eppure io lui e Tommaso un tempo eravamo inseparabili, come aveva potuto tradire così i suoi amici? Quando Edoardo era venuto al mondo, era stato veramente un padre amorevole ed io non avevo mai colto in lui il risentimento che provava per Tommaso. Il suo ritorno era stato invece la goccia che aveva fatto traboccare il vaso ed io, ancora una volta, scioccamente gli avevo permesso di giocare a fare il marito e il padre e a collocare Tommaso al pian terreno perché fosse più comodo! Quanto ero stata ingenua a farmi convincere che quanto stavamo facendo fosse il meglio per Edoardo, quando in realtà ciò che era riuscito a farmi credere era il meglio soltanto per lui.
Fortunatamente, nonostante il soprassalto dovuto allo spavento, le urla di Tommaso mi riportarono alla realtà e cominciai a intravvedere la luce in fondo al tunnel.

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Una nuova alba
Chick-LitUna storia d'amore e d'amicizia destinata a trovare tanti ostacoli