Incolpa me

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Era passato solo un mese dalla morte di Pietro. Wanda aveva iniziato ad avvicinarsi agli avengers, ma l'unica persona di cui si fidava veramente era Natasha. Tuttavia, aveva deciso di combattere il suo dolore da sola...e Nat odiave questo. Avrebbe fatto di tutto per portar via quella sofferenza alla piccola strega, ma Wanda non voleva disturbare la gente con i suoi problemi.

"Ti prego Wanda, apri" disse Nat bussando alla sua porta per la quarta volta. "Vattene!" gridò la giovane facendo uscire per sbaglio un piccolo singhiozzo, il quale confermò a Nat che doveva rimanere. "No, adesso basta, ora entro".

Dopo un paio di minuti di silenzio, la porta si spalancò con un forte botto, facendo saltare Wanda giù dal letto. "C-come h-hai fatto a-a entrare?" "Sono una spia. C'era da preoccuparsi se non ce l'avessi fatta" disse Nat facendo un passo in avanti, ma facendo così fare a Wanda un passo indietro.

"Che succede, angelo?" chiese Nat comprensivamente, cercando di convincere Wanda ad aprirsi. "N-niente, p-per favore, v-va' via" rispose quest'ultima guardando il pavimento "Beh è una stronzata perchè stai letteralmente piangendo tutte le tue lacrime. Quindi, mi dici che succede?". La giovane strega sapeva che la vedova non se ne sarebbe andata fino a quando non le avrebbe dato una risposta.

"Non ce la faccio più, Nat. Non sopporto più questo dolore. Sto così male da avere la nausea. Voglio urlare ma mi sento come paralizzata. Fa male. Fa dannatemente male. E' tutta colpa mia!" pianse Wanda. Nat era scioccata per ciò che la giovane le aveva appena detto, ma soprattutto lo era per la sua ultima frase. "Wanda, non è colpa t-" "E invece lo è. Io ho detto a Pietro di unirsi a Ultron. Io gli ho detto di andare a combattere in Sokovia. L'ho letteralmente mandato a morire!" Wanda urlò alla rossa, interrompendola.

"Incolpa me!" Nat urlò, scioccando Wanda. "Cosa?" domandò lei confusa "Incolpa me, Wanda. Dammi tutto il tuo dolore. Tutta la tua tristezza, la tua sofferenza, la tua rabbia, qualsiasi cosa. Butta tutto su di me. Vuoi una spalla su cui piangere... ne ho due col tuo nome sopra. Bisogno di un abbraccio? Eccomi qua. Hai bisogno di qualcuno che si prenda la colpa... sono ciò che fa al caso tuo. La prenderò tutta se questo servirà a renderti felice. Non sei sola, quindi incolpa me" disse Nat avvicinandosi a Wanda e prendendo le sue mani tremanti nelle sue.

"E-è tutta c-colpa tua" Wanda mormorò abbastanza forte da farsi sentire da Nat. "Ben fatto. E' tutta colpa mia, hai ragione" disse quest'ultima accennando un sorriso "E' tutta colpa tua, è tutta colpa tua, è tutta colpa tua!" Wanda ripeté sbattendo i pugni sul petto di Nat, la quale non si scompose nel sentire i pugni, ma invece la strinse in un grande abbraccio.

Improvvisamente le gambe di Wanda cedettero, facendo cadere lei e vedova sul pavimento. Ma Nat non la lasciò. Assolutamente no. Invece strinse la giovane strega ancora più forte di prima. Singhiozzi incontrollabili lasciarono la bocca di Wanda mentre Nat la cullava per tranquillizzarla.

Dopo pochi minuti i singhiozzi si trasformarono in piccoli sospiri. La rossa poteva sentire come il respiro di Wanda si tranquillizzava, allora guardò in basso e la vide addormentata, mentre la sua mano lasciava lentamente la stretta presa, cadendo sulla sua maglia. Lentamente la vedova sollevò Wanda da terra, la mise a letto e le rimboccò le coperte.

Proprio mentre stava per andarsene, Wanda le aggrappò saldamente la mano. "Resta con me, Nat...ti prego" Wanda supplicò con gli occhi ancora chiusi, ma con la voce rotta dal dolore. E senza pensarci un secondo, Nat si stese sul letto e strinse Wanda a sè. La giovane strega si sciolse al contatto con la vedova. "Grazie" mormorò la giovane "Qualunque cosa per te, streghetta" Natasha rispose, lasciando un delicato bacio sulla testa di Wanda prima di addormentarsi.

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Da quel momento in poi, Wanda iniziò ad esternare le sue emozioni e a condividere il suo dolore con Natasha, la quale era molto fiera dei progressi fatti dalla giovane. Da quel giorno, il legame che le univa divenne ancora più forte. E loro divennero ancora più unite...inseparabili.

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