Aspettami - pt 2

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Erano passate più di 24 ore da quando Natasha aveva perso i sensi. Non appena aprì gli occhi, si trovò immersa nell'oscurità. Le ferite erano state ricucite e il suo corpo si era finalmente rilassato per il sollievo di essersi effettivamente riposata.

Ora che era completamente sveglia, poteva sentire delle voci provenire dall'esterno della sua stanza. "Voci?" si chiese mentalmente, poiché l'ultima cosa che ricordava era che nell'appartamento c'era solo Yelena. E Yelena non era il tipo di persona che vuole avere qualcun altro nella stessa stanza con lei.

Spostò le gambe oltre il bordo del letto, emettendo un leggero gemito per il dolore alla coscia. Infilò una mano sotto il materasso e tirò fuori una pistola nascosta. "Tipico di Yelena" pensò dirigendosi verso la porta.

Mentre percorreva il corridoio, le voci diventavano sempre più forti. Una la riconobbe come quella di Yelena, ma l'altra non riusciva a inquadrarla. Era una voce maschile, ma a causa del dolore sofferto per tutti quegli anni, il suo udito era diventato quasi irrecuperabile

Non appena entrò nel soggiorno, tutto diventò silenzioso. La pistola le cadde di mano e si schiantò sul pavimento. Non riusciva a credere a ciò che le stava davanti. "Clint?" chiamò con una nota di malinconia nella voce.

"Oh mio Dio! Nat! Sei viva!" esclamò Clint stringendo la rossa in un caldo abbraccio. "Come?" chiese staccandosi "Fortuna, suppongo" rispose lei scrollando le spalle.

Sia Yelena che Clint sapevano che stava mentendo, ma decisero di non insistere. Dopo tutto doveva essere lei a raccontare la sua storia. "Come stanno tutti quanti?" Chiese rompendo il silenzio. "Che ne dici di andare a scoprirlo? Torniamo a casa, Nat" disse Clint tendendole la mano, la quale lei prese senza esitare.

"Vieni con noi, Yelena?" chiese Nat mentre si avvicinavano alla porta "Cosa?" Chiese confusa la bionda "Vieni a casa con me. Sarai più felice e al sicuro...gli altri ti ameranno. Per favore, Lena. Vieni a casa". Yelena rimase immobile per un minuto, metabolizzando ciò che Nat aveva appena detto. Poi prese il telefono e tirò fuori un borsone da una porta nascosta. "Allora andiamo. Sbrigatevi" disse facendo ridere sia Nat che Clint. 

Sedettero tutti in silezio sul jet . Yelena dormiva sul sedile posteriore mentre Clint pilotava e Nat sedeva sul sedile del copilota."Come sta Wanda?" chiese Nat a Clint, il quale si limitò a risponderle "Torniamo a casa prima". Fu sorpresa dalle sue parole, perché lui le diceva sempre come stava Wanda. Qualcosa non andava, ma decise di ignorare questo presentimento, aspettando di arrivare a casa.

Entrando nel complesso degli Avengers, sentirono risuonare le risate nei corridoi. "Andiamo!" esclamò Clint trascinando entrambe le ragazze al piano di sopra fino alla sala principale dove vi erano gli altri. Tutti si bloccarono alla vista di Nat. Dopo qualche istante di silenzio, lei decise di parlare "Ehi ragazzi, vi sono mancata?". Immediatamente tutti strinsero i tre in un grande abbraccio di famiglia.

"Ok, vi voglio bene, ma non riesco a respirare" disse la rossa, facendo sì che tutti lasciassero la presa "Ok, ora che abbiamo finito, dov'è la mia fidanzata?" chiese scrutando la stanza in cerca di Wanda, ma non trovò. Tutti abbassarono la testa e rimasero in silenzio. "Ehilà? Dov'è Wanda?" ripetè Nat ,agitandosi per il silenzio di tutti.

"Non lo sanno" disse Yelena facendo voltare tutti verso di lei con sguardo colpevole. "Cosa vuoi dire Lena?" chiese Nat confusa "Voglio dire che non sanno dove sia andata" rispose la bionda. Nat poteva sentire il suo corpo bruciare dalla rabbia, ma anche dalla tristezza. "Ditemi che non è vero" esclamò rivolgendosi a tutti gli altri. "Mi dispiace Nat" disse Tony con sincerità.

"Ti dispiace! Sì, dovresti essere dispiaciuto!! Da quanto tempo è scomparsa?!" urlò facendo trasalire il resto degli Avengers per il tono della sua voce. Non l'avevano mai vista così arrabbiata. Mai. "È scomparsa da circa quattro anni. Ha lasciato questo nel caso in cui tu fossi tornata" disse Steve porgendole un foglio di carta. Lei lo aprì e si voltò verso il resto degli Avengers.

"Non c'è scritto niente qua, idiota. Giuro su Dio, è meglio che preghiate che stia bene e sia viva, altrimenti vi ucciderò tutti con le mie mani! E non preoccupatevi, lo farò così lentamente che riuscirete a sentire la sensazione del sangue che esce dal vostro corpo" sbottò Nat.  Il puro veleno nella sua voce fece sì che Steve riprendesse il foglio e gliene porgesse uno nuovo. "Era quello sbagliato. Scusa". Ci volle ogni fibra del suo corpo per non urlare contro di lui.

Diede un'occhiata al foglio prima di rivolgere lo sguardo a tutti gli altri. "È un indirizzo. Andiamo!" Esclamò camminando verso il garage con il resto del gruppo che la seguiva. Finalmente avrebbe potuto rivedere la sua fidanzata dopo quattro lunghi anni. 

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