Allenamento?

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Era di nuovo quel giorno del mese. Il team bonding day (giorno del legame di squadra). Il giorno che tutti più attendevano con ansia. Era completamente inutile  ma, tra una missione e l'altra, era bello potersi concedere una giornata di puro svago, senza alcuna regola.

Tutto procedeva senza intoppi. Andarono in spiaggia e poi in una pizzeria. Invitarono persino il ragazzo. Stava andando tutto bene, fino a quando non arrivò il momento delle domande. La verità stava per essere rivelata.

"Bene, è l'ora delle domande!" gridò Stark, radunando tutti gli Avengers sul divano. "Signor Stark, cos'è il momento delle domande?" chiese Peter, creando la sua amaca di ragnatela in un angolo della stanza. "Sono solo un mucchio di domande a caso che ci facciamo l'un l'altro, ragazzo. Ok, Barton, tocca a te!" rispose il milliardario voltandosi verso Clint.

"Ok... domanda per Thor. Ti taglierai mai quei capelli?" "Mai, comune mortale!" rispose il dio, sventolando drammaticamente le sue ciocche bionde. Tutti risero del suo gesto per poi attendere la sua domanda.

"Cosa?" chiese Thor, vedendo che tutti lo guardavano. "Thor, ora dovresti fare una domanda. La regola è che se ti viene fatta una domanda poi è il tuo turno di farla a qualcun altro. Abbiamo fatto questo gioco così tante volte!"disse Tony, schiaffeggiandosi la fronte per la stupidità dell'asgardiano.

"Oh sì, scusate. Umm... uomo uccello! Perché hai scelto il nome uomo uccello? Mi sembra molto banale". Sam si schernì alla domanda del dio. Dopo tutto questo tempo che si conscevano, Thor non aveva ancora imparato il suo nome da supereroe. "È Falcon! E non so, ho sempre ammirato l'animale fin da quando ero piccolo" rispose rapidamente.

""Aww, che carino" esclamò Nat sarcasticamente, ricevendo subito in risposta il dito medio. "Chiudi il becco Romanoff! Ok... Cap, se potessi uccidere qualcuno in questa stanza, chi sarebbe?". Gli occhi di Steve si spalancarono alla domanda posta.

"Oh no, non potrei mai fare una cosa simile a nessuno di voi" ammise il soldato quasi istantaneamente. Un enorme coro di "bugie!" e "stronzate!" risuonò nella stanza. "Oh Steve, smettila di fare l'innocente! Chi è?" Clint gridò, puntandgli minacciosamente contro una delle sue frecce appena lucidate.

Steve sospirò sapendo che non si sarebbero accontentati senza una risposta. Lui ne aveva una, certo che ne aveva una. Dopo un minuto di contemplazione, decise di dire la sua vera risposta. "Tony, contenti?"

Tony sussultò e si portò una mano al cuore. "Oh Rogers, questa fa male!" esagerò, asciugandosi le finte lacrime. Steve alzò gli occhi e continuò con la sua domanda.

"Zitto, tocca a me. Wanda?" "Sì?" domandò leggermente stupita che lui l'avesse scelta. ""La mattina sei sempre sudata e senza fiato. Cosa fai esattamente?"

Wanda poteva sentire tutti gli occhi incollati su di lei. Cominciò a farsi prendere dal panico, ma sapeva che se non avesse risposto in fretta avrebbero scoperto che stava mentendo. "Oh, uh... allenamento" sbottò con la massima disinvoltura possibile. Tutti sembrarono crederle, mentre un ronzio di comprensione riecheggiava nella stanza. Nat sghignazzò sommessamente prima di intervenire.

"Ma davvero? Allora immagino che il mio nuovo nome sia allenamento"

La stanza cadde in un silenzio tombale, mentre il gruppo cercava di elaborare ciò che la russa aveva appena detto. Quando finalmente misero insieme i pezzi, si scatenò il caos.

Clint balzò in piedi e si mise a correre per la stanza, strillando per l'eccitazione. Tony continuava a gridare "Lo sapevo!". Steve rovesciò il suo drink su tutto il tavolo, mentre Sam porse a Bucky una banconota da venti dollari. Gli altri rimasero a guardare scioccati.

Nat rise delle buffonate della squadra, prima che una voce le entrasse improvvisamente nella testa. "Sei in grossi guai Natalia". Nat si voltò e vide la sokoviana che la fissava con quegli incantevoli occhi rossi.  Sapeva che la giovane strega stava ancora ascoltando, così decise di rispondere con i suoi pensieri.

"Oh piccola, lo sai che qui domino io. Non preoccupare quella tua bella testolina. Fai la brava e ci penserò io".

Nat sentì il respiro di Wanda affannarsi dall'altro lato del divano e le si formò un sorriso sulle labbra. Si sedette in silenzio, sorseggiando il suo drink, aspettando che i ragazzi si calmassero. Sorprendentemente ci vollero solo pochi minuti. Pensava che avrebbe dovuto aspettare almeno mezz'ora.

"Bene ragazzi... sparate pure" esclamò allargando le braccia, sollecitando le domande. "Da quanto tempo va avanti questa storia?" "Vi frequentate?" "Siete felici?" "Tu e Maximoff!?" "È per questo che esci di nascosto dalla tua stanza alle due di notte?". Non poté fare a meno di ridere all'ultima domanda.

"Da circa 5 mesi. Sì, ci stiamo frequentando. Sì, sono incredibilmente felice. Sì, io e maximoff davvero. E sì, mi intrufolo nella sua stanza ogni notte" rispose con un enorme sorriso.

Tutti si stupirono delle sue risposte. Erano sbalorditi del fatto che la coppia fosse riuscita a nascondere la loro relazione per così tanto tempo. O le ragazze erano incredibilmente brave o i ragazzi erano completamente privi di intelligenza.

"Ok ragazzi, è tutto per questa serata"annunciò la rossa, trascinando a sé Wanda. "Camere separate, Romanoff!" gridò Steve, facendo uscire tutti dallo stato di shock in cui si trovavano. "MAI!" urlò Nat, prendendo Wanda in braccio e correndo verso la sua stanza.

"LEI E MAXIMOFF!?" Tony esclamò ancora scioccato mentre le risate di Wanda riempivano il dormitorio.

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