Missione - pt 3

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Ed eccola lì. L'unica persona che Wanda aveva segretamente implorato di vedere. Il suo vero amore. Bella più che mai. I suoi capelli rossi erano cresciuti e avevano delle ciocche bionde che li attraversavano. I suoi profondi occhi verdi si fissarono su quelli di Wanda e non osarono muoversi.

"Ok! Basta con questa gara di sguardi, entra" dissee Yelena, facendo uscire entrambe dal loro stato di trance. Yelena non perse tempo a tirare dentro la sorella e a chiudere la porta della stanza. Non poteva più permettersi ulteriori intromissioni.

"Wanda" "No. Non voglio scuse..." iniziò Wanda, interrompendo la russa. "Ho solo bisogno che tu risponda a una domanda. Se mi ami ancora come dici... torneresti da me?"

"sì". Tocco.

Quel semplice simbolo di verità da parte di Nat era tutto ciò di cui Wanda aveva bisogno. Si fiondò sulla rossa e incollò le loro labbra. Non fu un bacio sciatto o affamato. Era passionale e amorevole. Era casa.

"Per quanto mi piaccia tutto questo... ew!" borbottò Yelena, facendo ridere la coppia. "Mi sei mancata" sussurrò Wanda avvolgendo le braccia intorno alla vita di Nat. "E a me sei mancata tu" rispose la rossa dando un leggero bacio alla strega" rispose, baciandola nuovamente.

"Nat... devo dirti una cosa" dichiarò Wanda tirandosi giù le maniche. "Cosa c'è detka?" chiese Nat, la voce piena di preoccupazione. "Lascia che te lo mostri..."

Lentamente, Wanda si tolse la felpa e la lasciò cadere a terra. Sentì il respiro strozzato di Yelena e vide gli occhi di Nat riempirsi di sgomento. Il suo corpo era disseminato di lividi e tagli. Alcuni dei quali nemmeno ben guariti. "Wanda... sei stata tu?" chiese la rossa indicando i tagli che le scendevano lungo le braccia.

"No! Dio no" sbottò la sokoviana. "È-è stato Visione a farti questo?" balbettò Yelena, cercando di mascherare le lacrime. "Sì" rispose Wanda, osservando lo sguardo compassionevole di Nat trasformarsi in una vera e propria furia. "Lo ammazzo" sentenziò la rossa, dirigendosi verso l'armadio delle sorelle.

Yelena sapeva esattamente cosa Nat stesse cercando. Ci avevano lavorato insieme. Insomma, per ogni evenienza. E quell'eventualità era oggi. "Cosa stai cercando?" chiese Wanda, confusa dal frastuono che stava facendo la sua amata.

"Eccolo!" esclamò Nat riapparendo nella stanza. Per gli altri era un semplice coltellino. Ma per le sorelle era molto di più. Era un'opera d'arte. Era stato realizzato con cura per essere una delle lame più taglienti della storia. In grado di recidere il metallo più resistente della terra. In grado di attraversare un certo androide.

"Questo, mia cara, risolverà tutti i nostri problemi. Ti renderà libera e ti permetterà di essere di nuovo mia" dichiarò Nat accarezzando la guancia di Wanda, la quale si abbandonò istintivamente al suo tocco. "Lena, porta Wanda a casa mia. Il resto della squadra è fuori, quindi lo farò all'interno".

Yelena non perse tempo e trascinò la giovane strega fuori dalla porta e nella sua auto. Si allontanarono  rapidamente da quell'uomo malvagio. Nel frattempo, il divertimento di Nat era appena cominciato.

" FRIDAY, attiva la modalità blackout e informa Visione di entrare. Digli che Wanda lo richiede" "Ok, signora Romanoff. "Nat si diresse rapidamente verso il salone principale e attese l'arrivo dell'uomo.

"Wanda! Cosa ti ho detto a proposito di disturbarmi!" urlò Visione, entrando nella stanza. Evidentemente non si era accorto della modalità blackout, ma questo rendeva il tutto ancora più divertente. "Wanda?" chiamò, ma ancora una volta venne accolto dal silenzio.

"Allora, Visione..." Iniziò Nat, la cui voce riecheggiava nella stanza rendendo difficile per l'uomo individuare la sua posizione. In una situazione normale avrebbe usato i suoi poteri per determinare la sua ubicazione, ma non oggi. Oggi lei aveva pensato a tutto. Aveva rilasciato nel salone una sostanza chimica in grado di disattivare i suoi poteri per le prossime ore. Insomma, era solo un'ammasso di ferraglia parlante alla mercè di un'assassina russa.

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