Ricordi felici

163 10 0
                                    

"Ragazzi, qualcuno ha visto Romanoff oggi?" chiese Tony, entrando in cucina per prendere la sua terza tazza di caffè. Un coro di No echeggiò nella stanza, il che fece sì che tutti si voltassero all'istante verso una strega molto silenziosa. "E tu, streghetta? Voi due siete letteralmente migliori amiche"

Wanda storse il naso alle parole migliori amiche. Aveva sempre desiderato essere qualcosa di più, ma non aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi. Non importa quante volte Yelena le avesse detto di provarci, lei non pensava di essere all'altezza della rossa.

"No, non l'ho vista" rispose rapidamente, terminando il suo pasto. "Ok... Barton vai a cercarla, tra poco abbiamo una riunione" "Certo, Stark".

Dopo una manciata di minuti, Clint irruppe nella stanza. Il panico gli si leggeva sulla faccia. "Nat... addestramento... sangue... non si ferma". Riuscì ad esternare, il che fece precipitare tutti nella sala di addestramento, dove vi trovarono la sorella della rossa.

Yelena era in piedi accanto alla porta, con il volto pieno di preoccupazione, mentre guardava Nat colpire ininterrottamente il sacco davanti a lei. In volto, un'espressione priva di emozioni, fredda, illeggibile, mentre il suo corpo, madido di sudore, continuava a sferrare la sua potenza contro il sacco da boxe, non curandosi delle mani ricoperte di tagli e sangue per i ripetuti colpi. "Non chiedetemi cosa sia successo, perché non lo so. Non permette a nessuno di avvicinarsi a lei e non accenna a fermarsi" sospirò la bionda, mentre tutti si avvicinavano.

Rimasero in assoluto silenzio, non sapendo cosa fare. L'unico suono udibile era quello dei ripetuti colpi al sacco da boxe. "АНННН!" urlò Wanda a squarciagola. "Wanda, cosa c'è che non va?" esclamò Clint preoccuoato, osservando la ragazza afferrarsi i lati della testa. Prima che potesse rispondere, si sentì risucchiare nella mente di qualcun altro.

La stanza era buia. Quasi nera come la pece. Wanda non aveva idea di dove si trovasse, ma riusciva a vedere uno specchio di vetro davanti a sé. Era uno di quelli a doppio senso che si usano negli interrogatori. Quando si avvicinò, fu allora che lo vide. Sangue sparso ovunque, uomini immobili sul pavimento e fori di proiettile sui muri della  stanza. In mezzo a tutti gli uomini c'era una donna. Pistola alla mano, volto coperto. Ma Wanda riconoscerebbe ovunque quei capelli rossi.

Natasha.

E fu allora che Wanda capì. Nat era bloccata nella sua stessa mente, mentre commetteva omicidi senza sosta. C'era un'unica soluzione. Ricordi felici. Wanda non aveva idea di come avrebbe fatto. La stanza non aveva un'uscita, quindi scelse l'unica opzione possibile. Attirare l'attenzione della spia.

Urlava e sbatteva contro il vetro. Ma anche urlando continuamente il nome di Nat non ottenne alcun risultato. Non funzionava nulla e la strega era sempre più frustrata. Poi le venne un'idea. Il nome con cui solo lei chiamava Nat. "Krasnaya printsessa!". Nat si girò immediatamente. Quel momento di confusione funzionò, perché Wanda sentì un leggero click in lontananza.

Wanda si voltò di scatto e vide spuntare una luce splendente. Era apparsa una porta, ma si era aperta solo leggermente. Si diresse rapidamente verso la nuova stanza, accolta da un altro specchio. Si avvicinò e si sentì risucchiare l'aria fuori dai polmoni. Era lei. Lei e Nat.

"Ti pregoooooo, Wanda" implorò Nat, trascinando la strega sul divano. "Devo prepararmi per la festa" "Quella può aspettare, voglio guardare un film" .Wanda sospirò tra sé e sé, sapendo di non poter resistere alla faccia imbronciata di Nat. "Va bene. Un solo film, mia krasnava printsessa".

"Perché mi chiami così. Cioè... principessa rossa?" chiese Nat facendo arrossire Wanda. "Non lo so. Il rosso è il tuo colore preferito e per me sei una principessa" affermò, un po' meno sicura di sé di quanto avrebbe voluto.

"Ok, allora se io mi chiamo così, allora tu sei la mia... zheltaya printsessa! Perché il tuo colore preferito è il giallo e anche tu sei una principessa per me!". Nat esclamò, orgogliosa di sé. "Sei proprio un'imbranata". Wanda rise appoggiandosi accanto a lei.

Wanda riusciva a sentire tutte le emozioni del ricordo. Poteva sentire quanto velocemente battesse il cuore di Nat. Venne travolta da un'irrefrenabile sensazione di gioia e... amore.

A quel punto il ricordo si fermò. Tra tutte le cose belle della vita di Nat, Wanda era il suo ricordo più felice. Wanda era la sua felicità.

Senza preavviso, Wanda sentì il proprio corpo essere trascinato fuori dalla mente della rossa. Quando aprì gli occhi, fu accolta da molti volti preoccupati e confusi. Si alzò bruscamente e voltò la testa verso la russa più anziana, trovando i suoi occhi color smeraldo che la osservavano.

"Krasnava printsessa!" Wanda chiamò, sopra le domande preoccupate di tutti. "Zheltaya printsessa!" urlò Nat. Senza pensarci, Wanda iniziò a correre verso la rossa. Il suo passo aumentò fino a quando i loro corpi si scontrarono.

Nat le prese entrambe le mani e le portò al volto di Wanda. Istintivamente si chinò e congiunse le loro labbra. Wanda non esitò a ricambiare il bacio, permettendo a Nat di prendere il controllo. Tutti le guardarono scioccati, mentre Yelena aveva un enorme sorriso stampato in faccia.

"Grazie" sussurrò Nat, staccandosi e appoggiando la fronte su quella della giovane strega. "Qualsiasi cosa per te" rispose per poi stringere Nat in un forte abbraccio carico di sentimento e affetto.

Dopo poco si voltarono verso gli altri e li trovarono a bocca aperta, a dir poco basiti. "Finalmente!" gridò Yelena, guadagnandosi una risatina da parte delle ragazze. "Lena, aggiustali. Ho bisogno di parlare con la mia ragazza" "Sarà fatto, signora" rispose la bionda, salutando entrambe le ragazze.

Le due si sedettero a terrra, l'una di fronte all'altra, con le dita delle mani intrecciate."Wanda, riguardo a ciò che hai visto... " cominciò Nat, ma fu subito interrotta da Wanda che si mise a cavalcioni sulle sue gambe. "Non mi interessa. Non sei tu. Non sei più quella persona. Sei Natasha Romanoff, cazzo. Sei una donna cazzuta e un'avenger. Un'eroina" la lodò Wanda mentre le accarezzava le guance.

"Ti adoro... sei tutto per me Wanda. Tu... sei la mia casa"

"E tu Natasha... sei tutto il mio mondo"

Scarletwidow - storie breviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora