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Niall era partito per il tour europeo, avrebbe fatto qualche tappa prima di tornare qui per il Natale.
Io invece mi stavo dirigendo, insieme alle mie colleghe, a Liverpool. Purtroppo Rae, la moglie di Josh, era venuta a mancare; sembrava si stesse riprendendo invece dopo aver avuto uno svenimento ed essere stata portata in ospedale, hanno notato che il tumore aveva preso altri organi e che non ci sarebbe stato molto da fare.
Avevo incontrato la moglie del mio capo solamente un paio di volte ed era davvero una persona squisita, di una gentilezza unica, quasi rara. Era bello stare in sua compagnia e ora non riuscivo ad immaginare la vita di Josh e i loro figli senza una moglie ed una madre.
Odiavo i funerali, odiavo vedere le persone morte, infatti molto spesso non riuscivo nemmeno ad entrare nella camera mortuaria, come é successo con mia nonna.
Quando é morta non sono riuscita ad andare dentro da lei, non riuscivo a sopportare di sentire le mie zie piangere, non riuscivo a vederla lí, stesa in una bara, non volevo vederla lí, volevo continuare ad immaginarmela mentre cucinavamo insieme, mentre cercava di insegnarmi a fare l'uncinetto, mentre mi raccontava le storie dietro ogni fotografia presente nei suoi album.
Mia nonna, l'unica che ho conosciuto e vissuto, mi voleva un mondo di bene ed io volevo un mondo di bene a lei. Speravo che il giorno della sua morte non arrivasse mai, avevo bisogno di lei. Mi supportava, mi voleva bene, mi faceva felice e cercava di tenermi con lei il piú possibile ed io lo apprezzavo. Adoravo andare a dormire a casa sua, mi coccolava, mi faceva sentire una principessa e non riuscirò mai a dimenticarla. Per questo era stata inserita in una parte del ciondolo a cuore della mia collana. Lei doveva stare lí. A quei ricordi, avevo gli occhi lucidi, mi mancava tantissimo.

N: hei, come va?
     Cosa fai di bello?
     Io mi sto preparando per le
     prove

A: hei... Bene, tu?
     Sono sul treno per Liverpool...
     Purtroppo la moglie del mio
     capo é venuta a mancare e con le
     mie colleghe stiamo andando
     al funerale

N: sto bene, grazie!
     Cavoli mi dispiace tantissimo!
     Era giovane?

A: abbastanza... Aveva 36 anni.
    
N: oddio si, giovanissima. Chissà
     come starà suo marito e la sua
     famiglia, nemmeno riesco ad
     immaginarlo, saranno distrutti.

A: Josh é a pezzi, più che altro
     perché sembrava si stesse
     riprendendo, invece qualche
     giorno fa, dopo uno svenimento
     e vari controlli non c'era più
     nulla da fare...

N: dio...
     Scusami ma devo tornare alle
     prove... Ti scrivo quando finisco
     il concerto, ok?

A: tranquillo! Certo, ci sentiamo
     piú tardi... Spacca come sempre
    ❤️

N: lo farò ❤️

La giornata era passata molto lentamente, da poco ero tornata a casa da Liverpool e Kris si era fermata a casa mia per mangiare una pizza, l'avevamo presa d'asporto tornando dalla stazione.
-allora come va con Lucas?- avevo chiesto a Kris seduta difianco a me sul divano
-mhh, bene. Per le vacanze di Natale andiamo in Italia, a Roma-
-davvero?? Ma é stupendo- Lucas amava davvero Kris, era super premuroso, dolce e carino. Cercava di renderla sempre felice, di accontentarla in tutte le sue richieste, era piú grande di lei e a capo di un'azienda quindi poteva permetterselo.
-sii! Non vedo l'ora, non sono mai andata in Italia e Roma é la mia città preferita, quindi spero di vedere più cose possibili-
-Roma é bellissima, non te ne pentirai-
-e tu cosa fai a Natale?-
-uhm.. nulla di che, andrò a pranzo da mia zia e poi tornerò a casa. Nulla a che vedere con la tua vacanza- avevo detto ridendo
-dio Ale, che tristezza. Prova a scrivere alle ragazze, magari potete trovarvi. Anzi sai cosa? Dovresti trovarti un ragazzo, uscire con qualcuno, uscire da questa casa-
-hei! Io esco di casa-
-per andare al lavoro e in università? Dai Ale!- avevo alzato gli occhi al cielo. Kris era così dannatamente fissata con il fatto che dovevo trovarmi un ragazzo.
-bhe il lavoro e l'università mi prendono molto tempo, non posso distrarmi più di molto- sisi come no Ale. Dovevo aggiungere anche Niall alla lista di cose che mi prendeva tempo, da quando il nostro rapporto é cambiato, dalla sera a cena a casa sua con Harry e Louis, la mia mente é sempre stata occupata a farsi film mentali su una possibile vita insieme, gli scenari al momento sono stati circa tremila e sicuramente se ne saranno aggiunti altri. Il problema é che non ne avevo mai abbastanza di parlare con lui al telefono, di messaggiare, di vederci, di baciarci ed abbracciarci.
Forse questa lontananza sarebbe servita a farmi rimettere sullo studio.
-tutte scuse. Come hai trovato tempo per me questa sera, potresti trovarlo anche per uscire con qualcuno-
-dio Kris smettila e mangia la tua pizza!- entrambe ci eravamo messe a ridere.

-

Natale era arrivato ed io mi stavo preparando per andare a pranzo a casa di mia zia. Ieri mi ero ritrovata a girare per tutti i negozi di Londra alla ricerca degli ultimi regali da fare. La ricerca più lunga era ricaduta sul regalo per Niall, non so quando lo avrei visto ma il regalo era obbligatorio dopo tutto quello che lui ha fatto per me.
Ero riuscita anche a cercare di non pensare costantemente a lui e mettermi a studiare, l'esame si avvicinava sempre di più.

Finito di prepararmi avevo preso tutti i regali, la mia borsa ed ero uscita di casa, dirigendomi verso la metro.
La cada di mia zia era super addobbata, sia fuori che dentro ed era bellissima.
-ciao tesoro! Buon Natale!- mia zia mi aveva abbracciata
-ciao zia, Buon Natale anche a te- le avevo dato un bacio sulla guancia e in modo molto premuroso lei aveva preso la mia giacca e la borsa e le aveva portate nel guardaroba.
-volevo solo dirti che i tuoi genitori mi hanno chiamata, mi hanno fatto mille domande su di te ed io non ho detto una parola, come mi hai chiesto- avevo le lacrime agli occhi, si era ricordata di non fargli sapere più nulla, mi stava proteggendo da loro e non potevo non esserle grata.
-grazie- le avevo detto abbracciandola di nuovo
-questo ed altro per te, tesoro mio- ora era stata lei a darmi un bacio, sulla fronte però.
Ci eravamo spostate verso il salotto dove mio zio e Beatrice ci aspettavano, entrambi mi avevano accolto calorosamente facendomi sentire più che mai parte integrante della famiglia.

A metà pranzo avevamo deciso di fare una pausa, prima di passare al dolce.
Cosí mezza stesa sul divano con un abbiocco potentissimo che stava per partire, avevo preso il mio telefono pronta a rispondere ai messaggi di auguri. Ovviamente non potevo non notare subito quello di Niall. Salvato nella chat semplicemente con la N e un cuore rosso affianco.

N: Buon Natale tesoro! Come stai?
     Io sono in Irlanda a casa di mio
     padre. Sono felice qui e spero di
     poterti portare un giorno.
   
     Come procede la tua giornata?

A: Buon Natale anche a te ❤️
     Sono felice che sei felice...
     Sii, andiamoci!

     La mia giornata bene, sono
     mezza morta sul divano di casa
     di mia zia in attesa del dolce, tu?

N: ❤️❤️❤️
      Anche io sono mezzo morto sul
     divano di casa di mio padre,
     vorrei dormire ma Theo vuole
     giocare con me... Mi tocca!

 Mi tocca!

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   😘😘😘

Il mio cuore aveva perso un battito nel vedere quella foto. Perché Niall era così perfetto? Continuavo a guardarla e concentrarmi su ogni cosa che vedevo nella foto, ma quello che più mi aveva colpito erano i suoi occhi, freddi e profondi come il ghiaccio, sarei stata ore a guardarli.

Oddio, avevo completamente rimosso che quel bellissimo bambino chiamato Theodore Horan, per gli amici Theo, era il nipote di Niall. Chissà quanto era cresciuto!!
A volte mi metto a pensare anche a Lux, la figlia di Louise, la parrucchiera dei One Direction, sia lei che Theo li abbiamo visti nascere ed ora é passato così tanto tempo che sono diventati grandi ed io molto più vecchia.

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Continua nel prossimo capitolo

Just Us | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora