Due giorni dopo aver passato la giornata e nottata piú bella della mia vita, mi ritrovavo in una clinica privata insieme a Kris, le avevo promesso che l'avrei accompagnata e così avevo fatto.
Mentre eravamo in sala d'attesa, ero pervasa da due emozioni contrastanti: felicità e tristezza.
Felicità perché ero davvero contenta per Kris e Liam, si meritavano tutto l'amore del mondo e un figlio secondo me andava a rafforzare il rapporto. Contenta per Kris che si fosse finalmente sistemata, era contenta perché diventare madre era il suo desiderio più grande. Ma poi arrivò anche la tristezza, che cercavo di non dare a vedere, non volevo rovinare il momento della mia migliore amica. Diventare madre era anche il mio desiderio più grande, lo sognavo da quando ne avevo memoria, ricordo quando ancora avevo un' infanzia felice, che avevo decine di bambolotti, tutti con i propri nomi, che mi divertivo a cullare, portarli in giro nel giardino, dove facevo la madre e li accudivo. Un pensiero fisso che non usciva dalla mia testa, amavo i bambini, per questo ho deciso di fare l'educatrice e non nego che a volte, di nascosto da Niall, piangevo pensando a Millie, la tenera bambina che mi stava sempre appiccicata, piangevo perché pensavo a quanto lo desiderassi ma al momento non sembrava esserci questa possibilità. Io e Niall ci siamo detti di non provarci con l'unico obbiettivo, se deve arrivare arriverà. Ed ero sicura che sarebbe successo, lo speravo con tutto il cuore.
-va tutto bene?- aveva chiesto Kris poggiando una mano sul mio braccio
-si, certo- avevo sorriso
-sono emozionata. Speriamo che i test abbiano ragione, ne ho fatti tre ed erano tutti positivi ma vorrei una conferma maggiore-
-lo credo bene, sicuramente i test hanno ragione ma quando vedrai il tuo piccolo fagiolino su quello schermo diventerà reale-
-Niall lo sa?-
-no, mi hai detto di non dirlo a nessuno e così ho fatto- ho sorriso ed in risposta Kris mi ha abbracciata.
-ti voglio così bene, Ale. Non puoi nemmeno immaginare-
-anche io ti voglio bene Kris, sei la mia migliore amica e spero lo sarai per sempre-
-aw. Chissà magari un giorno anche tu e Niall avrete finalmente un bambino e magari potrà crescere e giocare insieme al mio-
-Kris Martin?- l'assistente l'aveva richiamata -prego la dottoressa Lopez la sta aspettando- Kris si era alzata
-ti aspetto qui- avevo detto
-no, ti prego, entra con me- mi aveva letteralmente preso la mano e trascinata dentro lo studio insieme a lei.
Dopo qualche minuto di burocrazia e domande varie, Kris era sdraiata sul lettino mentre la ginecologa armeggiava con l'ecografo.
-allora Kris, ti confermo che sei in dolce attesa- la mia migliore amica aveva ritato un urlo di felicità -sei circa all'undicesima settimana e ti dirò un'altra bella notizia. Vedi quel puntino?- la dottoressa aveva indicato lo schermo -é un altro embrione. Sono due, congratulazioni- mi ero voltata leggermente per asciugare delle lacrime che erano scappate dai miei occhi, due bambini. Dovevo essere felice invece perché mi sentivo così tremendamente triste?-maestra Ale- Millie mi stava tirando la gamba dei pantaloni
-dimmi tesoro-
-ho fatto questo disegno per te- mi aveva allungato un foglio ed io mi ero piegata sulle ginocchia per arrivare alla sua altezza per farmi spiegare il disegno
-tesoro ma é bellissimo. Chi sono?- Millie era esaltata, mi ricordava Kris, quando le davi attenzioni.
-allora questo é il sole, come quello di oggi nel cielo- aveva indicato la palla gialla -poi questa sei tu che tieni per mano il tuo fidanzato e l'altra mano tiene la mia. E c'é un cuore sopra le nostre mani-
-lo vedo bene, é bellissimo-
-questo cuore simboleggia il bene che ti voglio maestra Ale. Non voglio cambiare scuola l'anno prossimo, io voglio rimanere con te- aveva messo il broncio.
-oh Millie, mia cara e dolce bimba. Anche io ti voglio bene, stai crescendo e devi andare alla scuola dei bimbi grandi. Sono sicura che troverai una maestra anche più brava di me che ti vorrà sicuramente un mondo di bene-
-non lo so, io so che non vorrò bene a nessuno come a te.- poteva una bambina di cinque anni farmi piangere? Certo che poteva. L'avevo abbracciata ed iniziato a lasciarle tanti baci sulle guance, provocandole il solletico e facendola ridere.-signora Keery!- avevo chiamato la mamma di Millie, facendola fermare.
-Millie, cosa hai combinato?- subito aveva rimproverato la figlia
-nulla, Millie non ha fatto nulla- ero intervenuta sorridendo -signora Keery, so che é una richiesta un po' strana e spero non mi prenda per pazza ma volevo chiederle se domani dopo scuola può lasciarmi Millie, volevo portarla a prendere un gelato o qualsiasi cosa desideri, prima che parta- gli occhi della bambina erano già sognanti -ti prego mamma! Voglio andare con la maestra Ale- infatti era intervenuta subito. -se non si fida, può venire anche lei. É che mi sono affezionata molto a sua figlia, come lei a me e oggi mi ha fatto un disegno che mi ha fatta commuovere-
-vuoi andare a prendere un gelato con la maestra Ale?- aveva chiesto la madre alla figlia
-si mamma!!- Millie si era messa a saltellare
-Millie non fa altro che parlare di te a casa. La maestra Ale qui, la maestra Ale la...- ci eravamo messe a ridere -non so cosa le hai fatto ma ti venera-
-mi sono solo affezzionata a lei. Dopo che non mi ha mai lasciata. Vuole stare solo con me- avevo detto ridendo
-quando non ci sei le altre maestre mi dicono che é ingestibile, che non vuole ascoltare-
-bhe allora mi dispiace per le prossime due settimane-
-se la caverà. Dove vai di bello?-
-parto in viaggio di nozze, mi sono sposata quattro giorni fa- avevo detto sorridendo
-oh davvero? Auguri!-
-ti sei sposata?? Con il tuo fidanzato dagli occhi azzurri?- aveva urlato Millie
-si, proprio con lui- le avevo detto
-comunque va bene per domani, sarò ben felice di lasciartela. So che sarà in ottime mani-
-grazie per la fiducia, signora Keery-
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Just Us | Niall Horan
Fiksi PenggemarDal capitolo 14 ...-tu mi piaci, davvero, davvero tanto. Mi piace stare in tua compagnia, mi rendi felice. Ma una felicità diversa dalla solita- ero rimasta senza parole, non me l'aspettavo, non sapevo cosa dire, tutto ciò a cui pensavo era banale...