Capitolo 2

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Quelle poche parole erano bastate a destabilizzarla completamente. Principe? Castello? Cosa stava succedendo? Si voltò di nuovo verso quel ragazzo con uno sguardo confuso. Lui le sorrise. Un sorriso gentile, che nessuno le aveva mai rivolto.

"Adesso?" fu l'unica cosa che riuscì a dire.

Aveva tante domande in testa, ma in quel momento solo quella era riuscita a uscire dalla sua bocca.

"Avrete il tempo di prendere le vostre cose e salutare i vostri fratelli. Io vi aspetterò sulla carrozza qui fuori" rispose il principe.

Catherine ascoltò la sua voce calda e suadente, forse un po' troppo bassa per un ragazzo così giovane. Le aveva dato del voi. Nessuno le aveva mai dato del voi e le sembrò così strano.

"Va bene, ci metterò poco" rispose lei confusa.

Il ragazzo annuì e, dopo aver stretto la mano del padre di Catherine, uscì dalla casa. Non appena la porta fu chiusa, lei si rivolse al padre.

"Cosa significa?"

"Significa che quest'inverno è più rigido degli altri e che il cibo scarseggia. Non basta per sfamare tutte queste bocche. Andrai al castello e ti comporterai bene perché, se mai dovessi tornare, non ci sarà di nuovo un posto qui per te".

Catherine era rimasta in silenzio. Sarebbe andata a lavorare al castello. Aveva sempre visto quell'edificio da lontano e aveva sempre sognato di poterci entrare. Avrebbe lavorato al cospetto del re e della regina. Sembrava tutto così assurdo, ma avrebbe dovuto salutare i suoi fratelli.

Andò nella sua stanza, dove Lucas, Daniel e Thomas la stavano aspettando. Tutti corsero subito ad abbracciarla e lei baciò le fronti di tutti e tre, raccomandandosi di proteggersi a vicenda.

Dopodiché prese una piccola valigia e ci mise dentro i pochi vestiti che possedeva e uscì dalla casa.

Non appena fu fuori, vide il principe poggiato con la schiena contro la carrozza e lo sguardo perso a osservare il cielo. Quando Catherine si chiuse la porta alle spalle, il ragazzo abbassò la testa e sorrise nel vederla. Nessuno aveva mai sorriso tanto ogni volta che la vedeva.

"Vi stavo aspettando, permettetemi di prendere la vostra valigia" disse il principe, afferrando l'oggetto dalle mani della ragazza.

Catherine non lasciò la presa e lui la guardò stupito.

"Fidatevi di me, la metterò soltanto dietro alla carrozza, in modo che non dia fastidio all'interno. Dovete soltanto fidarvi".

Catherine non era abituata a tutte quelle gentilezze e proprio per quel motivo non si fidava. C'erano molte cose che non quadravano e, anche se era il principe, voleva delle risposte.

"Non vi conosco e non mi fido di voi" disse lei, continuando a guardare il principe dritto negli occhi.

Lui la guardò stupito. Sicuramente era abituato a persone che abbassavano gli occhi non appena incrociavano il suo sguardo, ma lei non era così. Non si faceva intimorire da nessuno, nemmeno da un principe. Il ragazzo sorrise e fece un cenno con la testa.

"Siete una fanciulla accorta" disse lui, mantenendo quel suo sorrisetto sul volto. "Va bene, potete portare la vostra valigia all'interno, permettetemi almeno di aiutarvi a sal..." ma non finì la frase che Catherine aveva già aperto lo sportello ed era già salita all'interno.

Il principe salì subito dopo di lei e disse al cocchiere che potevano andare.

Catherine cercò di rimanere il più lontana possibile da lui, studiandolo. Sembrava rilassato e sicuro di sé. Odiava le persone con tanta autostima. Era molto curato, ma forse era normale per un principe. Aveva un buon profumo e i suoi vestiti erano impeccabili.

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