Capitolo 3

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"La mia stanza?" chiese Catherine incredula.

"Certo! Cosa pensavate? Che ti avrei portata a visitare il castello? Non è un mio compito".

Catherine rimase sconvolta da quelle parole. Se quella era la sua stanza, allora...era tutto vero!

Subito sentì l'ansia prendere la meglio. Per fortuna era vicina al letto perché si poggiò sul bordo, tenendosi una mano sul petto.

"So che tutto ciò è nuovo per te" disse Charlotte, togliendole la valigia dalle mani e poggiandola da una parte sul pavimento. "Ma fidati, ti abituerai. Sei abituata a lavorare e non è difficile imparare a non fare niente".

Catherine continuò a fissarla. Non sapeva nemmeno più cosa dire. Le parole non le uscivano.

"Non appena sarai pronta, parlerai con il principe che ti spiegherà tutto e poi dovrai parlare con la regina. Quindi adesso ti farai il bagno e ti darai una sistemata perché hai proprio l'aria di una che ha appena lavorato".

Catherine si alzò in piedi e fu accompagnata da Charlotte vicino alla vasca. La ragazza rimase a guardare mentre la donna faceva avanti e indietro per riempire la vasca con l'acqua che era stata scaldata al camino.

Non appena fu piena, Charlotte si voltò verso Catherine, andò alle sue spalle e iniziò a slacciarle i lacci del vestito.

"Posso farlo da sola" provò a dire, ma Charlotte non la lasciò andare.

"Te l'ho già detto. Prima ti abitui a non fare nulla e meglio sarà" rispose la donna.

Una volta averle tolto tutti i vestiti, la invitò a entrare nella vasca e Catherine sentì subito il calore che scioglieva tutti i muscoli tesi. Si abbassò lentamente, godendosi la sensazione che le dava quell'acqua, che scottava appena un po'.

Charlotte si avvicinò e l'aiutò a lavarsi, bagnandole i capelli e insaponandola dalla testa ai piedi. Catherine sentiva il suo odore di terra che diventava sempre più flebile e alla fine fu sostituito completamente con il profumo del sapone. Lei non si era mai lavata con il sapone. Era una sensazione così bella. Si sfiorò un braccio con i polpastrelli e notò subito come le avesse lasciato la pelle liscia e morbida. Si sarebbe abituata molto volentieri a quello.

Una volta finito, si alzò in piedi e Charlotte le tenne teso un asciugamano bianco. Catherine se lo strinse contro il corpo, poi afferrò la mano della donna per farsi aiutare a uscire dalla vasca.

"I tuoi vestiti non vanno bene. Ti hanno già riempito l'armadio con abiti nuovi. Indosserai uno di quelli".

"Nuovi vestiti?" chiese Catherine stupita.

"Certo! Non penserai mica di stare davanti alla regina con i tuoi stracci" disse Charlotte, allontanandosi e dirigendosi verso il grande armadio.

Rimase per un po' a osservare gli abiti, poi ne tirò fuori uno azzurro pastello.

"È molto bello, ma non credo di poterlo indossare".

"Certo che puoi. Ora vai dietro al paravento, così ti aiuto a metterlo".

Catherine si sistemò dietro al paravento e Charlotte l'aiutò a indossare la sottoveste bianca. Era morbidissima. Era a maniche corte e si stringeva appena un po' sotto al seno, cadendo poi morbida lungo le gambe e arrivando fino ai suoi piedi. Si sentiva bella già con quella. I suoi vestiti avevano sempre pizzicato sulla pelle, mentre quella era di una morbidezza unica.

"Che materiale è? È molto morbida" chiese lei, lisciandola lungo i fianchi.

"È seta" rispose Charlotte.

"Seta?" chiese lei stupita.

"Certo" rispose, mentre afferrava il bustino.

"No!" disse Catherine convinta. "Io quello non lo metto!" esclamò facendo un passo all'indietro.

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