Capitolo 25

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Catherine poggiò i palmi contro la porta, mentre sentiva le mani del ragazzo che avevano iniziato a sbottonarle il vestito.

"Will...che stai facendo? N-non dovremmo..." iniziò a dire, ma William la interruppe.

"Sta' zitta" ordinò, mentre spingeva il vestito a terra per poi toglierle anche il bustino e la sottoveste. 

Si tolse frettolosamente la camicia, rimanendo a petto nudo. Attirò la ragazza a sé, facendo scontrare la schiena di lei contro il suo petto. La bloccò, mettendo una mano intorno alla sua gola, mentre l'altra aveva iniziato a stringerle violentemente il seno. Lei ansimò e lui ghignò soddisfatto, aumentando la pressione su di lei. 

All'improvviso la lasciò, facendola voltare di nuovo e avendola davanti a sé. L'afferrò per il retro delle cosce e la sollevò, poggiandola poi sul tavolo che avevano in quella stanza. Si posizionò bene tra le sue gambe, che lo tenevano stretto, mentre le prendeva di nuovo la gola per farla inclinare leggermente all'indietro in modo da poterla guardare bene per un momento. 

Lei poggiò i palmi indietro per potersi reggere, mentre inarcava la schiena. William sentiva i suoi pantaloni sempre più stretti. 

Le sue labbra si poggiarono nel solco tra i suoi seni, mentre la mano andava dalla gola alla base della schiena. 

William iniziò a muovere i fianchi contro di lei, alimentando la tentazione. La pelle della ragazza era dolce alle sue labbra. Era come il miele. 

La sua lingua si appiattì tra i suoi seni, risalendo oltre la sua clavicola e su per la lunghezza della gola. La testa di Catherine cadde all'indietro mentre la lingua di William scivolava fin sotto al suo mento fino a raggiungere la mascella, dove lasciò un morso. Emise un debole gemito di piacere, mentre le sue piccole mani raggiungevano i pantaloni del ragazzo. Li abbassò, liberandolo all'istante. William rilasciò un sospiro di piacere e, mentre continuava a spingere i fianchi contro di lei, le sfregava la coscia, riscaldandole la pelle già bollente. 

Accelerò il movimento dei suoi fianchi. L'azione la incoraggiava a toccarlo e lui lo desiderava così tanto. Non aveva nemmeno bisogno di guardare per vedere quanto fosse duro, poteva sentire i vasi sanguigni pulsare per lei. 

La mano di William si spostò dalla coscia all'inguine, sfiorandole la pelle fradicia. Lei piagnucolò, perdendo il controllo e prendendo la sua erezione. Iniziò ad accarezzarlo dolcemente, facendo su e giù con la mano, mentre il suo pollice scorreva sulla punta, mandandolo in paradiso. Divenne prigioniero del suo tocco. 

Infilò avidamente due dita in lei, arricciandole nel punto che sapeva le piacesse tanto. Fermò la mano che si muoveva su di lui per l'improvvisa invasione, gettando indietro la testa mentre lui violava dolcemente il suo collo.

"Come ti sei sentita..." sussurrò al suo orecchio, mentre le sue dita si arricciavano dolcemente in lei. "...ad avere quel ragazzo che ti corteggiava?"

Lei si lamentò alla sua domanda, mentre la mano aveva ricominciato ad accarezzarlo. William non aveva bisogno di vedere il suo viso per sapere la sua espressione. Era irrequieta ed evitava una risposta.

"Vorresti che ci fosse lui qui a toccarti in questo modo?" continuò a chiedere con voce bassa e graffiata.

"Voglio te" sussurrò lei, mentre la mano accelerava i movimenti. 

Lui sorrise nel suo collo.

" Il modo in cui ti parlava, il modo in cui ti stava vicino...ti è sembrato bello?" chiese, mentre continuava a spingere le dita dentro di lei.

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