Catherine spalancò occhi e bocca, incredula per quello che aveva sentito. Si voltò verso il ragazzo che le stava sorridendo.
"Davvero?"
"Sì, amore. Staremo qui per dieci giorni".
Catherine sentiva gli occhi pizzicare a causa delle lacrime che minacciavano di uscire. Si morse il labbro inferiore e si avvicinò a William per lasciargli un bacio.
"Ti amo da impazzire" sussurrò contro le sue labbra.
"Anch'io ti amo da impazzire, my lady".
Passarono dieci giorni in quel regno. Catherine era affascinata da quella terra e dai suoi abitanti, che erano stati molto ospitali nei loro confronti.
Passavano giornate intere a camminare su strade mozzafiato e luoghi da sogno. La mattina visitavano il luogo, ma ogni sera, quando entravano in camera, facevano l'amore, urlando, graffiando e ansimando, perché loro erano fatti così. Pura passione mischiata al vero amore.
Catherine aveva sempre avuto paura dell'amore, eppure non poteva immaginare che fosse così bello. William era sempre il suo punto di riferimento, la sua fortezza, la spalla su cui piangere e il corpo da stringere. Era colui con cui condivideva le sue emozioni e non c'era mai stato un'istante in cui si fosse sentita giudicata o fuori luogo con lui. Era lontana da casa, ma non ne sentiva la mancanza, perché si era resa conto che "casa" non era un luogo, ma il cuore delle persone a cui teneva. Casa era stare stretta tra le braccia di William prima di addormentarsi, era il sapore dolce sulle sue labbra che sentiva durante ogni bacio, era il sorriso dolce che le rivolgeva ogni volta che la guardava, era quello sguardo azzurro come il ghiaccio, ma caldo come il fuoco.
Le veniva da ridere a pensare che fino a un mese prima lo odiava e gli rispondeva a tono ogni volta che poteva. Odiava quel nomignolo che le aveva affibbiato, eppure, a distanza di un mese, era così fiera e orgogliosa di essere la sua lady.
Quel viaggio fu troppo breve e in men che non si dica si ritrovarono di nuovo sulla nave e poi sulla carrozza diretti a casa.
Erano su quella carrozza già da un'ora e Catherine stava odiando il viaggio di ritorno. Se avesse potuto sarebbe rimasta lì per sempre insieme al suo William, ma sapeva che al castello c'erano i suoi fratelli che l'aspettavano e lei non vedeva l'ora di rivederli. Ancora poco e li avrebbe riabbracciati.
"Quando faremo il prossimo viaggio?" chiese lei curiosa.
"Quando vorrai, my lady".
"E dove mi porterai?"
"Ovunque. Ti farò vedere il mondo se è ciò che desideri".
Lei sorrise per quella risposta. Sapeva che William avrebbe fatto qualunque cosa per lei, esattamente come lei avrebbe fatto qualunque cosa per lui.
"Fermiamoci un minuto" disse William al cocchiere, il quale tirò subito le briglie per fermare i cavalli.
"Perché vuoi che ci fermiamo?" chiese lei stupita.
"My lady...devo dirti una cosa importante".
Lei lo guardò stupita, ma William distolse subito lo sguardo, scendendo dalla carrozza e porgendole una mano, che lei subito afferrò per scendere. Iniziarono a camminare, allontanandosi dal cocchiere per poter rimanere un po' da soli.
"Dimmi" disse lei, cercando di farlo parlare.
William sospirò.
"Amore" lo richiamò, poggiando una mano su quella del ragazzo. "Sai che puoi dirmi tutto".
"Questo non ti piacerà. Mi odierai per questa cosa, ma devo dirtela prima che arriviamo a casa".
Catherine lo guardò stupita. Cosa doveva dirle? Cosa c'era di così grave che l'avrebbe portata a odiarlo?
"Will, non c'è niente che tu possa dirmi che mi porterà a odiarti. Ti amo troppo, non potrei mai farlo" disse lei, ma il principe scosse la testa.
"Non siamo stati nelle terre di Feierstrass solo per il viaggio di nozze. Avevo bisogno di tenerti lontana da casa per un po' di giorni".
"E perché?" chiese lei confusa.
William ricominciò a camminare. Non sapeva come darle quella notizia. Era consapevole che in quel modo rischiava di perderla per sempre, ma non poteva più fare finta di niente. Lo avrebbe scoperto da sola e non glielo avrebbe mai perdonato. Magari, se lui avesse provato a spiegarle con precisione la situazione, avrebbe potuto capire ed essere più comprensiva.
Era un tasto dolente e per tutto il viaggio non aveva fatto altro che pensare a quello e alla reazione di Catherine. Cosa avrebbe potuto fare? Non gli avrebbe più parlato? Sarebbe scappata via? O lo avrebbe direttamente ucciso?
"Will, mi stai spaventando a morte" disse Catherine, mentre lo seguiva.
Non si era ancora fermato. Aveva continuato a camminare, forse per smaltire il turbamento o semplicemente per temporeggiare. Prese un respiro profondo e si fermò, voltandosi verso di lei e prendendo le sue mani.
"Amore, è scoppiata una guerra tra due regni a noi vicini. Uno di questi è nostro alleato e...ci hanno chiesto di mandare loro degli uomini in aiuto".
"D-dovrai andare a c-combattere a-anche tu?" chiese preoccupata, poggiando una mano sul petto di William.
Lui abbassò lo sguardo, osservando quel contatto. Le prese la mano, facendola staccare dal suo petto, per poi portarsela alle labbra e baciarle delicatamente il dorso. Quanto amava la sua pelle liscia e morbida, il suo profumo, la sua delicatezza. Catherine era la donna della sua vita e non avrebbe mai potuto rinunciare a lei.
"No, tesoro, io non ci andrò, però..." fece cadere il discorso, non riusciva a finire di parlare.
"Però?" chiese lei, insistendo.
"Però...ci è andato Lucas".
Ogni traccia di colore sparì dal volto di Catherine. Divenne pallida e tolse la mano dalla presa di William. Iniziò a tremare e il suo respiro si fece corto.
"Cosa? Mi stai prendendo in giro vero?" chiese, iniziando a indietreggiare. "È uno scherzo. Non lo avresti mai fatto...non puoi averlo fatto veramente" disse, mentre una lacrima le rigò il volto.
"Amore, ho dovuto farlo. Non avevo altra scelta".
"Sì che ce l'avevi. Non era necessario mandare mio fratello in guerra!" urlò e ormai il suo pianto era incontrollato.
"Quando tornerà avrà gloria".
"Se tornerà! Potrebbero ucciderlo! Ha solo quattordici anni!"
"Anch'io avevo quattordici anni la prima volta che ho combattuto in una guerra e sono ancora qui".
"Sì, ma tu sei un principe! Altri uomini darebbero la loro vita per salvare la tua. Lui è un ragazzino come tanti. Nessuno si sacrificherebbe per lui".
William rimase in silenzio. Catherine aveva ragione, ma comunque era stata una scelta necessaria.
"Giuro che se dovesse succedergli qualcosa, io non ti perdonerò mai" disse, voltandosi e iniziando a camminare.
William l'afferrò per il polso.
"Dove vai?"
"Ho bisogno di stare da sola".
"Per favore, my lady, torna a casa con me e parliamone".
"Non voglio parlare con te e, se dovesse succedere qualcosa a mio fratello, giuro che ti odierò per sempre" disse a denti stretti, voltandosi e iniziando a camminare verso il castello.
William sentì il suo cuore spezzarsi a causa di quelle parole. Sapeva di averla ferita e sapeva che si sarebbe arrabbiata con lui, ma era terrorizzato da quello che sarebbe potuto succedere.
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My lady
Lãng mạnFin da quando era bambina Catherine si chiedeva se mai avrebbe incontrato il principe azzurro, se mai sarebbe arrivato un bellissimo ragazzo su un possente cavallo bianco che l'avrebbe portata nel suo maestoso castello. Da bambina amava la sua vita...