Passarono i giorni al castello. Spesso gli insegnanti erano andati dal principe per lamentarsi di Catherine. Durante le lezioni sembrava sempre svogliata e distratta e preferiva passare il tempo a guardare fuori dalla finestra piuttosto che ascoltare gli insegnanti.
William quel giorno aveva appena finito di pranzare con la sua famiglia e sua madre aveva sfruttato l'occasione per parlare male della ragazza al re. La decisione finale spettava a lui e di certo quella cattiva nomina non l'aiutava. Fortunatamente il re era sempre stato un uomo lungimirante e William sapeva bene che non si sarebbe lasciato influenzare dai commenti negativi della moglie.
Il principe era vicino al camino della sua stanza e si stava riscaldando dal freddo di quelle giornate in cui aveva nevicato più del solito. Gli piaceva guardare fuori dalla finestra, si riusciva a vedere tutto. Guardava il bosco, in cui il verde scuro degli abeti era quasi completamente nascosto dalla neve, i tetti delle case del villaggio, dai quali uscivano nuvole di fumo dai comignoli, guardò le strade, completamente ricoperte di ghiaccio.
Stava per allontanarsi dalla sua finestra, quando si rese conto che i due cani da guardia abbaiavano senza sosta sotto a un albero del giardino e sembrava che volessero saltarci sopra per prendere qualcosa. Di solito erano sempre tranquilli. Li aveva addestrati William stesso ed era davvero fiero del lavoro che aveva fatto. Erano docili e tranquilli con le persone del castello, di cui conoscevano l'odore, ma erano degli assassini con chiunque venisse da fuori, per questo quando avevano ospiti, lì tenevano sempre lontani. Conoscevano l'odore di ogni singolo membro della servitù. William era stato scrupoloso al riguardo perché non voleva che qualcuno venisse ferito. Sapeva che quei cani non si sarebbero fermati finché il cuore della loro vittima non avesse smesso di battere.
Continuava a vederli abbaiare. Chissà cosa avevano visto su quell'albero. Per curiosità decise di andare a controllare di persona, magari era soltanto uno scoiattolo, ma si stava annoiando, quindi decise di andare a vedere di persona.
Una volta raggiunto il portone del castello, riuscì a sentire meglio i suoi cani e notò che c'era qualcosa di insolito. Non poteva essere uno scoiattolo, erano troppo arrabbiati. Si incamminò verso l'albero e fischiò ai suoi cani. Subito si sedettero, ma continuarono a guardare in alto. Una volta arrivato, William alzò lo sguardo e non poté credere ai suoi occhi. In un nuovo e bellissimo abito lilla c'era Catherine, arrampicata su uno dei rami di quell'albero. Aveva un'espressione terrorizzata. Non l'aveva mai vista così.
"Cosa ci fate voi lì?" chiese William.
"Q-quei cani...i-io ero in giardino e..." esitò.
Non l'aveva mai vista terrorizzata al punto da non riuscire nemmeno a parlare.
"Venite giù, è pericoloso stare lì" provò a convincerla William.
"No! È pericoloso stare laggiù! Per favore, portate via quei cani".
"Non vi faranno nulla, dovete stare tranquilla".
"No! Io non scendo finché loro non spariscono".
William fece semplicemente schioccare la lingua e i cani corsero via.
"Sono andati via, ora, per favore, venite giù da lì o rischierete di farvi male" la pregò William.
Catherine seguì con lo sguardo il luogo in cui erano corsi via i cani per accertarsi che non sarebbero tornati, poi si lasciò scivolare sul fianco del ramo, rimanendo aggrappata solo con le mani. Alla fine si lasciò andare e cadde perfettamente in piedi.
"Siete sicuro che non torneranno?" chiese lei, continuando a guardarsi intorno.
"Certo che sono sicuro, ma cos'è successo?" chiese, vedendo che tremava dalla testa ai piedi.
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My lady
RomanceFin da quando era bambina Catherine si chiedeva se mai avrebbe incontrato il principe azzurro, se mai sarebbe arrivato un bellissimo ragazzo su un possente cavallo bianco che l'avrebbe portata nel suo maestoso castello. Da bambina amava la sua vita...