La mattina dopo Lando aveva preso l'aereo e stava per atterrare a Milano.
Ci eravamo dati appuntamento fuori l'aeroporto e avremmo passato questa giornata insieme.Le prove libere sarebbero state domani, ma nel pomeriggio avremmo fatto comunque un salto al paddock.
Arrivai al parcheggio dell'aeroporto e attesi che Lando atterrasse. Forse ero un poco in anticipo.
Sapevo che era rischioso uscire a Milano insieme a lui la settimana del Gran Premio di Monza, ci sarebbero stati tantissimi fan in giro per cercare di incontrare qualche pilota.
Ma non ci avevo pensato più di tanto in realtà, volevo passare del tempo con lui e se ci avessero visti non avrebbe fatto differenza.
Non volevo nascondermi, in fondo era la mia vita e l'avrei vissuta come meglio credevo.
D'altronde dopo tutte le notizie che erano girate su di me questa sarebbe stata la meno peggio.
Dovevo imparare a sfregarmene, solo così avrei vissuto meglio questo mondo.Un bussare al finestrino della macchina mi destò dai miei pensieri.
<Ti ho fatta addormentare?> esclamò subito Lando quando aprii la portiera e scesi dall'auto.
<Beh hai svegliato la bella addormentata> risposi e mi avvicinai scoccandogli un bacio sulle labbra, che parve piacergli molto.
<Se è una favola non svegliatemi vi prego> sussurrò e risi.
Lo aiutati a mettere le valigie in macchina, saremmo andati in albergo già da oggi.
Salimmo di nuovo in macchina e ci dirigemmo verso l'albergo.
<Com'è stato il volo?> chiesi.<Incredibilmente veloce. Tua sorella e tua madre sono già arrivate?>
<Non ancora, arriveranno domani mattina> risposi mentre mi imbottigliavo nel traffico di Milano.
<Spero non ti dia fastidio farti vedere con me> disse dopo poco.
<Certo che no, non deve essere un segreto che usciamo insieme> esclamai e mi voltai a guardarlo.
<Si certo, ma dopo tutti i pettegolezzi che sono usciti magari volevi un po' di tranquillità > ribattè passandosi una mano tra i capelli.
<Sarebbe un sogno, ma fa parte del nostro lavoro no? Non voglio privarmi delle mie esperienze solo per paura di cosa possa pensare la gente. Ho passato tutti questi anni a cercare di nascondermi, ma ora ho capito che non serve, e non è giusto> gli spiegai, ero arrivata a questa consapevolezza la sera prima.
<Hai perfettamente ragione, ti capisco benissimo io ho sempre detto tutto quello che pensavo. Molte cose mi si sono rivolte contro. Ma non dovremmo essere limitati dal giudizio di queste persone.> mi rispose e gli sorrisi.
Lando era sempre stato una persona spontanea, mi ci rivedevo molto in lui e per questo ci capivamo al volo.
Era uno dei motivi per cui eravamo tanto amici negli scorsi anni e tutti ci chiamavano "i gemelli della F1", non solo per la stessa età che avevamo ma anche per lo stile di guida.Arrivati in albergo sistemammo le nostre cose e poi uscimmo di nuovo.
Ci dirigemmo verso il centro, nel duomo esattamente.<Pierre ha una casa anche qui, ho sentito che voleva trasferirsi definitivamente.> dissi una volta arrivati.
<ancora non ti parla?> mi chiese mentre camminavamo in mezzo ai turisti.
Era strano essere in mezzo a così tante persone, ma in un certo senso ci mimetizzavamo.<No...dopo quel breve dialogo l'ho solo rivisto durante gli allenamenti ma l'ho ignorato.> risposi chiudendo la giacca che indossavo.
<uhmm, ho la sensazione che ti verrà a parlare> mi disse mentre ci incamminavamo verso la galleria Vittorio Emanuele.
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When Legend Rise
Fanfiction"Toni Breidinger è una sognatrice, fin da piccola ha sempre voluto correre, prima con le macchinine giocattolo e poi vere e proprie auto da corsa. Ha lasciato il segno nella storia, la prima donna dopo 30 anni a gareggiare di nuovo in Formula 1. È c...