Toc toc

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<Toni!>

<Sveglia Little shark!>

Cinque colpi rumorosamente fastidiosi si ripetevano nella mia stanza d'albergo.
Non sapevo nemmeno che ore fossero, dato che avevo dormito pochissimo e non vedevo nulla.
Prima ancora che aprissi gli occhi peró il dolore alla schiena, addome e viso si fecero più ingombranti di prima.
Imprecai più volte, e in circa cinque minuti riuscii ad alzarmi in piedi.
La schiena mi faceva così tanto male da non riuscire nemmeno a stare dritta. Ovviamente immaginavo sarebbe aumentato il dolore il giorno dopo.
E ora avrei dovuto vedere Lando in queste condizioni?

Aprii comunque la porta, dato che non smetteva di chiamarmi.
<Oh finalmente! dormì pesantemente eh!>
<Buongiorno Lando> dissi sfregandomi gli occhi.
<Non hai idea! Ieri sera ho incontrato Martin Garrix! E abbiamo fatto dei pezzi insieme. Mi ha lasciato il suo numero e ha detto che ho talento, di scrivergli quando sono nei paraggi!> era così entusiasta che mi sentivo in colpa a non corrispondere con il suo stato d'animo.

<Si vi abbiamo visti, sono super contenta per te Lando, è un occasione rara. Vedi di non rovinare tutto!> tentai di scherzare.
<Non lo farò!> stava letteralmente saltellando sul posto.

<Aaa! Ma ti rendi conto!> senza preavviso mi sollevò abbracciandomi, stringendomi la schiena così forte che mi mancò il respiro.
Gemetti dal dolore e immediatamente mi lasciò.

<Toni? Cos'hai?> mi chiese subito preoccupato. Avevo chiuso gli occhi per il dolore e la testa mi pulsava, mi ressi a lui altrimenti sarei caduta a terra.

<Toni?> e poi sentii le sue mani afferrarmi il viso e tenermi in piedi.

Mugolai di nuovo per il dolore, ma aprii gli occhi, per incontrare il suo sguardo spiazzato puntato sulla mia guancia.
<Cos'è successo?> mi chiese immediatamente.
La sua presa mi aveva mozzato letteralmente il respiro, e ora avevo il respiro affannoso.

<Ss-Sto bene...> sussurrai, tornando a respirare normalmente.
<Non mi sembra affatto Toni!> si alterò.

<Ti prego....T-ti prego Lando, non ti arrabbiare> lo pregai, mi sentivo uno schifo a raccontargli cosa fosse successo. Di nuovo in un locale, con lui e gli altri. E soprattutto rovinandogli il buon umore che aveva.
Mi prese delicatamente spostandomi nella stanza e chiudendo la porta. Camminai a fatica verso il letto dove mi sedetti con poca grazia.
<Ieri sera dopo aver ballato con Pierre e gli altri, ti ho visto alla console e volevo salutarti, poi ho notato Martin e ho lasciato stare.> cominciai.
<Stavo tornando dagli altri ma ho accidentalmente urtato un gruppo di ragazzi, erano ubriachi e sicuramente fatti...>

<Hanno incominciato a delirare e ad accusarmi di essere nello stesso team di Max, e della sfortuna di Lewis, a screditarmi...Poi mi hanno aggredita,mi hanno dato della puttana per essere riuscita ad entrare in questo sport.,.ho cercato di difendermi fino a quando non sono arrivati Charles Pierre e George>

<Perché non mi avete chiamato?> mi chiese sconvolto.

<Come potevo rovinarti la serata così?> risposi alzando lo sguardo su di lui.

<Mi dispiace...abbiamo risolto la situazione, c'era Pierre...ho solo qualche livido> cercai di minimizzare.
Si sedette accanto a me e mi accarezzò il viso.

<Non mi interessa cosa stessi facendo, se eri un pericolo dovevate avvisarmi> disse con toni duro e appoggiò la fronte alla mia.
<Non devi proteggermi Toni, devi solo dirmi la verità> sussurrò.

<Mi dispiace...> pensai se fosse successa la stessa cosa a lui, mi sarei incazzata da morire.

<Hai messo del ghiaccio, crema, qualcosa?>
<Si...ma oggi è molto peggio di ieri> confessai.
<Dove ti fa male?> chiese.
<Schiena e addome, il lato del viso un po' meno> risposi.

When Legend RiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora