Red Bull

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Le qualifiche in Turchia erano state qualcosa di indescrivibile.
Ero riuscita a fare il quinto miglior tempo con l'aplhatauri e successivamente avevamo scoperto la penalità di Lewis e saremmo dunque partiti in quarta.

La gara era stata altrettanto movimentata con una bella lotta tra me e Lewis.
Avevamo concluso in sesta posizione che non era male considerato tutto.
Lando era subito dopo di me, si era ripreso relativamente bene dopo il gran premio di Russia.

I social però lo avevano buttato giù per un paio di giorni.
Alcuni fan erano rimasti delusi e avevano scaricato tutta la loro rabbia su di lui.
Era una cosa che proprio non sopportavo... In più Lando è una di quelle persone che si incolpa quando le cose vanno male, non da mai la colpa agli altri.

Ora che ci eravamo avvicinati moltissimo, riuscivo a capire come ragionava.
Interpretavo le sue espressioni, le sue movenze e riuscivo a leggere ciò che provava.

E lo stesso faceva lui.
Era una cosa strana, a cui non ero abituata, ma era incredibilmente bello vedere come fossimo in sintonia.

Questo lo avevano notato un po' tutti ormai.
La notizia della nostra relazione era arrivata a tutti, e era inutile nasconderlo.

Io e Lando stavamo ufficialmente insieme.

Ma questo non mi impediva di chiedere un po' di privacy, sapevo quanto fossero curiosi i fan.
In fondo non era una cosa da tutti i giorni vedere una coppia in pista. Anzi.

Comunque il nostro spirito sportivo non cambiava in gara, anche se lottavamo insieme, era comunque un avversario.

Per il Messico invece ero riuscita a qualificarmi quinta, davanti alle due Ferrari.
Ed avevo concluso la gara in quarta posizione.

Erano delle ottime gare, mi sentivo a mio agio con l'auto e sapevo di essere in grado di tirare qualche decimo in più da quella monoposto.

Sarà stata forse l'adrenalina di poter correre con la Redbull l'anno prossimo. Ma mi sentivo carica al massimo, e i risultati lo dimostravano.

Eravamo già a Novembre e si avvicinava la fine della stagione.
Una stagione molto produttiva per il team, forse una delle migliori nella sua storia.

Ma un campionato che si giocava fino all'ultimo secondo, quello era senza parole.

Cristian Horner per le prove libere del Brasile di quest'oggi mi avrebbe fatto provare la macchina di Max.

E stavo praticamente morendo d'ansia perché era una sorta di prova di fiducia e dovevo essere perfetta.

<Se non la smetti di mangiarti le unghie te le stacco> mi rimproverò Lando per la dodicesima volta. Staccai subito le mani dalla bocca, era un gesto istintivo ormai, infatti avevo sempre le unghie distrutte.

<Hai ragione, ma non ci posso fare nulla. L'ansia mi sta mangiando viva> gli dissi incrociando le braccia sul busto, stavo anche morendo di freddo.

Eravamo nel paddock, seduti all'interno del bar.
Tra poche ore saremmo andati a fare le prove, e il mio posto l'avrebbe preso Yuki Tsunoda che quasi sicuramente prenderà il mio sedile la prossima stagione. Anche per lui era una prova di fiducia, nonostante io avessi già un contratto mentre lui no.

<Andiamo! Non potrà essere così esageratamente difficile. Max non ha mica una macchina iper sviluppata> mi rispose quasi esasperato. In effetti lo stavo facendo agitare, contagiandolo con la mia paura.

<No però è sviluppata sul suo modello di guida e le sue preferenze, e vedendo che tipo di pilota è...> risposi lasciando in sospeso la frase e finendo di bere il mio caffè.

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