<Toni concentrati><Mi sto concentrando!>
<Okay questa volta prova più velocemente > Eravamo a casa di Lando, e mi stava facendo esercitare con i riflessi alla sua attrezzatura.
<Queste luci non stanno aiutando il mal di testa> erano passati solo tre giorni dall'aggressione e come se non bastasse mi era venuta anche la febbre.
<A destra!> mi avvisò ma ero veramente troppo lenta e la febbre stava tornando nonostante la tachipirina.
<Meglio se continui tu> sospirai andando a sdraiarmi sul divano.
Max e gli altri ragazzi del canale Quadrant erano in giardino, finendo di registrare un video.
Presi una coperta e mi ci sdraiai sotto, aspettando di riscaldarmi di nuovo.<Oi Lan, sto per iniziare la live, ti aspetto di là> Max il suo migliore amico rientrò per avvisarlo.
<Si arrivo> gli rispose.
<Toni vieni di là?> mi chiese avvicinandosi.
<Uhmm>
<Devo controllare che tu non svenga da un momento all'altro> rise passandomi una mano sui capelli.
<Va bene, andiamo> accettai prendendo la sua mano e alzandomi dal mio caldo rifugio. Presi però la coperta.Quando entrammo nella stanza di Lando dove aveva la sua postazione, Max era già in live.
<Eccoli qua! Direttamente dall'apocalisse, una malata e l'altro idiota>
<Tu sei l'idiota vero?> controbattei rivolta a Max e scoppiarono a ridere.
<Ciao ragazzi> salutai nello schermo e così fece anche Lando che si mise sulla sedia accanto a Max.
Io mi andai a sdraiare su una poltroncina fuori dall'inquadratura.Chiusi gli occhi mentre loro due ridevano e scherzavano come degli idioti. Era stata una settimana veramente intensa, e il fatto di non essermi ripresa non aiutava per niente.
Neanche me ne accorsi e caddi in un sonno profondo.
Ma tormentato...
Riaffiorarono i miei peggiori incubi, mio padre, l'incidente a Spa, Luca, i pugni dell'altra sera. Tutto convogliato in un incubo senza fine. <Toni svegliati>
C'era mio padre che mi porgeva la mano e mi invitava a seguirlo, dietro di lui c'era solo tenebra. Continuava a chiamarmi, ma non lo seguii.
Mi guardò contrariato e prima che potessi accorgermene mi piantò un coltello nel petto.<Toni!>
Mi svegliai di soprassalto, con il cuore a mille e il fiato corto.
Lando mi stava chiamando, era lì ai piedi del divano con le mani sul mio viso.
Era lui...non mio padre.
<Ho fatto un incubo> ammisi.
<E hai la febbre> aggiunse lui, mi portai una mano alla fronte ed effettivamente ero bollente. Mi sentivo peggio di prima.
<Vado a prenderti qualcosa> mi sussurrò, per non farsi sentire in live. Mi sporsi e vidi Max parlare ancora su Twich.
<Okay> gli risposi.Che razza di sogno era?
La mia mente mi stava giocando brutti scherzi ultimamente.
Ma quella sensazione di inquietudine non riuscivo a togliermela.Max mi chiese sussurrando se fosse tutto ok, e gli mimai con un pollice in sù di si.
Lando tornò con un bicchiere e una pasticca. Mandai giù tutto senza problemi, sperando che questo malanno potesse sparire subito.
<Grazie> gli dissi.
E si sedette accanto a me, sul divanetto.
<Cosa stavi sognando?> mi chiese dopo un po'.
<Non lo so, c'erano tante persone, tanti ricordi brutti che si susseguivano, e alla fine c'era mio padre che mi invitava a seguirlo. Dietro di lui era tutto scuro, mi porgeva la mano ma io non la presi, così mi ritrovai un coltello piantato nel petto. Poi mi sono svegliata...> raccontai sussurrando.
<Wow, meglio di un film horror> scherzò e sorrisi.
<Meglio se torni da Max, prima che si chiedano dove tu sia finito, con me magari> fece una smorfia di disappunto.
<E se non volessi?>
Mi avvicinò a lui stringendomi per il busto, e mi scoccò un bacio sul collo.
<Lan...> lo avvisai, c'era una telecamera a qualche metro da noi, non era il caso di rischiare.
Ma non mi ascoltò, anzi sembrò risvegliarsi ancor di più.
Avvicinò il viso al mio, e mi baciò lentamente. Non potevo sottrarmi al suo magico modo di attrarmi.
Passò una mano su tutta la mia schiena, sul fianco fino a scendere sul sedere e la coscia, che afferrò prepotentemente.
Mugugnai fievolmente, e lui sorrise compiaciuto.
Così poggiai una mano sul suo petto e la lasciai scivolare fino al cavallo dei suoi pantaloni. Aumentai il ritmo dei baci e lui si bloccò, sorrisi vittoriosa.
<Okay, credo che dovremmo fermarci> sussurrò a corto di fiato.
<Credo proprio di si> risposi allontanandomi e sedendomi composta sul divano.
<Almeno ti ho fatta riprendere dalla febbre> mi fece l'occhiolino prima di alzarsi e tornate alla sua postazione di fianco Max.
Eccome se l'hai fatta passare.Aspettando che finisse questa benedetta live, il paracetamolo aveva fatto il suo effetto. E il senso di inquietudine era passato, forse grazie a Lando.
Pranzammo tutti insieme nel salotto spazioso, avevamo ordinato cucina cinese.
Dopodiché gli altri erano tornati a casa, mentre Max era rimasto con noi.
<In live moltissimi hanno chiesto come stessi> mi disse dopo un po', eravamo in cucina a mangiarci un gelato.<Immaginavo...forse dovrei fare una storia o qualcosa per far sapere che sono viva>
<Falla ora, con noi e il gelato> suggerì Lando.
<Giusto> presi il telefono e scattai una foto al tavolo con ai lati loro due, in pose indecenti. E la postai sulle storie.
<Bene ora credo di dover andare anche io, Petra vuole vedermi> era la sua nuova ragazza.
<Uhmm, allora meglio non farla attendere> ammiccai e Lando mi diede man forte.<Voi due siete insopportabili insieme. In realtà vi sto lasciando soli così potete finire quello che avete iniziato prima in live> ci guardò vittorioso.
Io e Lando ci incrociammo e poi scoppiammo a ridere contemporaneamente.
<Vedo che stai anche decisamente meglio, sai Toni dicono che il sesso sia rigenerante> detto questo Max uscì di casa. Noi due stavamo ancora ridendo.
<Beh non ha tutti i torti, ti vedo riposata> Lando si avvicinò lentamente.<uhmm, no in realtà mi sento molto male. Mi fa male la testa e sento molto caldo> finsi.
<Quindi ti servirebbe proprio una mano eh?> mi rispose Lando afferrandomi all'improvviso i fianchi, facendomi cozzare contro il bancone.
La mia risposta fu un gemito che mi condannò alla sua furia.
Unì le nostre labbra prepotentemente non dandomi modo di respirare o muovermi.Mi tolse la maglia che gettò a terra violentemente, poi passò al reggiseno. E infine agli slip.
Ero completamente a nudo davanti a lui.
Lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso.
D'un tratto mi strinse i fianchi con molta forza e incolló il suo busto al mio, poggiando il viso nell'incavo del mio collo.
Lo sentii respirare irregolarmente.
<Se me lo permetti non mi fermerò ora. Voglio che tu stia bene con me, e non voglio costringerti di nulla. Non come ha fatto Luca...> mi sussurrò.
<Solo tu puoi farlo Lando> gli risposi accarezzandogli il braccio.
Detto questo riprese la sua marcia alla conquista del piacere.
Mi afferrò il seno e vi lasciò fugaci baci, stringendo fra i denti il punto più sensibile.
Tra le ventate di piacere gli tolsi la maglietta e i pantaloncini. Solo un pezzo di stoffa ci divideva.
Fu il mio turno e gli lasciai tiepidi baci sul collo, scendendo sul petto scolpito e sugli addominali.
Mi inginocchiai e gli abbassai completamente i boxer. Prima che potesse accorgersene gli stavo già recando piacere, carezzandogli l'erezione. La portai alla bocca e con movimenti decisi lo sentii mugugnare.
Mi afferrò la testa, indirizzando i movimenti e prima che potesse arrivare al culmine mi fermai.
Senza che gli dicessi nulla mi afferrò per le cosce e mi sbattè sul bancone.
Fece cozzare le nostre parti più intime e gemetti sentendo le sue mani ovunque.
Attorcigliai le gambe al suo busto, pregandolo silenziosamente di unirsi a me definitivamente.
Non si fece attendere oltre e con una stoccata entrò dentro di me. Urlai dal piacere, mentre lui mi tappò la bocca sorridendo.
< Non vogliamo far svegliare i vicini> prima di togliere la mano mi diede un'altra stoccata decisiva che mi mandò su di giri perdendo completamente la ragione.
Aumentó il ritmo e così aumentarono i miei gemiti.
Eravamo entrambi in estasi, decisamente la febbre era passata...
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When Legend Rise
Fanfiction"Toni Breidinger è una sognatrice, fin da piccola ha sempre voluto correre, prima con le macchinine giocattolo e poi vere e proprie auto da corsa. Ha lasciato il segno nella storia, la prima donna dopo 30 anni a gareggiare di nuovo in Formula 1. È c...