Australia

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<Siam pronti alla morte l'Italia chiamò! Si!>
L'inno italiano risuonava ovunque sul podio, mi trovavo al secondo posto ma tra me e me lo cantavo anche io. Come Charles, che sul primo gradino tentava di azzeccare le parole, e sentendolo non potevo che sghignazzare.
La gara era andata più che bene, anche per George che si trovava al terzo posto. Max invece si era ritirato per una perdita di carburante. Lewis era quarto e Lando quinto, stava trovando le redini della sua monoposto.

Non provai nemmeno ad evitare la doccia di champagne che mi fecero i miei due carissimi amici.
<Grazie ora mi sento proprio bene> gli dissi rabbrividendo e tentando di rovesciargli quel che rimaneva della mia bottiglia.
<Per la prima volta siamo tutti e tre sul podio e ti lamenti per un po' d'acqua saporita?> mi stuzzicò George.
<Hai ragione vieni qui> lo invitai ad abbracciarmi, e si avvicinò.
Ma non appena allargò le braccia presi la sua bottiglia e lo bagnai letteralmente dalla testa ai piedi.
Scoppiai a ridere vedendo la sua faccia sbalordita e il suo sguardo indignato.
Charles non potè far a meno di contribuire al danno finendo anche la sua.
<Questa me la paghi Toni!> mi intimò.
<Ma come! È della semplice acqua saporita> lo presi in giro ridendo ancora.

<Andiamo ragazzi, altrimenti finirà male> Charles ci prese entrambi sotto braccio e, salutando il pubblico, rientrammo.
<Ah! Che bello. C'è il sole, il premio e questo fantastico paese> sospirai contenta. Amavo l'Australia, era uno dei miei paesi preferiti, in cui tutto sembrava così naturale e incontaminato.
<La prossima è a casa tua> mi ricordò il monegasco al mio fianco e sorrisi d'istinto.
<Si, non vedo l'ora. Devo fare bella figura!> ammisi, sperando che Max si ritirasse ancora.

<Toni Toni Toni>
<Posso chiamarti ancora per nome o sei troppo famosa per me?> Pierre mi sorprese da dietro e subito alzai gli occhi al cielo per la sua affermazione.
<Si chiamami signora regina Toni> Charles e George risero mentre si fermavano accanto a me.
<Come vuole mia signora> e fece un finto inchino.
Mi avvicinai e gli diedi un piccolo calcio sul polpaccio, però il francese mi prese il polpaccio rischiando di farmi cadere. Difatti persi l'equilibrio e prima di cascare rovinosamente a terra Pierre, scosso dalle risate, mi prese al volo.
<Ma cosa ridi!> esclamai rimettendomi in piedi e dandogli un pugno sul braccio.
<Mi dimentico sempre del tuo pessimo equilibrio> mi rise letteralmente in faccia.
Incrociai le braccia al petto e lo guardai male.
<E smettila di tirarmi calci ogni volta che ne hai l'occasione>
<Non ho resistito!> affermai ghignando.
<Andiamo dai, che la nostra magnifica serata sta per iniziare> il giorno prima Lando ci aveva avvisati della serata che aveva organizzato dopo il gran premio, avrebbe fatto il DJ in uno dei locali più importanti di Sidney.

Dopo la solita routine post gara, tornammo tutti e quattro ai nostri box per sgomberare le nostre stanze, e aspettai Lando fuori dall'hospitality della McLaren.
Erano dieci minuti in realtà che attendevo poco pazientemente il suo arrivo.
Così alla fine entrai a cercarlo, chiesi un po' alle persone che mi capitavano davanti se sapessero dove fosse. Ma nessuno mi rispose.
Andai quindi direttamente nella sua stanza.
Bussai ma nessuno rispose.
<Lando? Sono Toni ma dove sei finito!> niente nessuna risposta. Volatilizzato.
Provai ad abbassare la maniglia e inaspettatamente era aperta.
<Lando?> sentivo dei rumori provenire dal piccolo bagno sulla destra. <Ah sarà lì dentro> pensai ad alta voce.
Mi sdraiai allora sul suo lettino e presi il telefono in mano.
Presa dal buon umore iniziai un video in diretta su Instagram.
Subito migliaia di persone entrarono e sorrisi, non ci avrei mai fatto l'abitudine.
<Ciao ragazzi> dissi in italiano, poiché la stragrande maggioranza erano proprio italiani.
<Mentre aspetto il signorino Lando Norris che si prepari per uscire parlo un po' con voi> lessi i commenti super veloci in cui si congratulavano per il podio.
<Grazie, si sono contentissima per la gara di oggi> sorrisi.
<Lando è con te? Si è in bagno> sghignazzai.
<Come stai? Bene bene, ancora sono euforica, ma tra qualche ora mi passerà>
<Orgoglio italiano, addirittura ragazzi? Dai c'è Charles> risi per i commenti su Max ma non li lessi ad alta voce.
<Sei un grande pilota, grazie ragazzi> mi si stringeva il cuore quando leggevo questi messaggi.

Sentii dei rumori forti e mi accorsi dopo che Lando stava uscendo dal bagno, e con solo un asciugamano in vita. Solo che la visuale del mio telefono era puntata proprio su di lui.
<Oh, Lando> risi spostando il telefono, ma troppo tardi per evitare che un milione di persone lo vedesse a petto nudo.
Lui mi guardò stupito e sconcertato, alternando lo sguardo da me al telefono.
<Sei in diretta?> mi chiese.
<Si...> sghignazzai.
<Mi hanno visto?> chiese ancora sperando la risposta fosse no.
<Si> e scoppiai a ridere a crepapelle, mentre lui scioccato si portava una mano sugli occhi.
<Dai Lando, non è nulla> lo guardai più attentamente, era proprio affascinante. Aveva ancora il petto bagnato dal vapore e i capelli arruffati, insieme alle ciglia che evidenziavano i suoi occhi chiari.
<Toni...> sbuffò, sapeva che sarebbe finito su tutti i social, ma a me faceva solo più ridere.
<Va bene ragazzi vado prima che mi ammazzi> sorrisi ancora e chiusi la live.

Mi alzai dal letto e lo raggiunsi.
Aveva le mani poggiate sui fianchi e mi guardava di traverso.
<Dovrei essere arrabbiata e gelosa io che tutti ti abbiano visto così> lo provocai, guardandolo dall'alto al basso.
<Gelosa tu eh?> mi rispose afferrandomi il mento.
<Mmh mmh> annuii.
<Potevi avvisarmi che eri qui>
<Ti ho cercato per tutto l'Hospitality, poi ho sentito che eri in bagno e ti ho aspettato> sorrisi guardandolo divertita.
Gli poggiai le mani sul petto e mi avvicinai per dargli un bacio, erano già troppi minuti che resistevo alla sua vicinanza.
<Devo prepararmi, tra poco dovrò stare al Flames> si riferiva al locale dove dovevamo recarci tutti.
Non dandogli retta iniziai a dargli dei piccoli baci sul collo. Il suo profumo mi faceva impazzire.
Gli lasciai volontariamente un piccolo livido alla base del collo. Ma non parve cedere o stare al gioco.
Allora mi avvicinai di più, unendo completamente i nostri corpi, mi alzai in punta di piedi e gli lasciai un bacio leggero sulle labbra. Ma nulla, non mi stava dando proprio retta.

<Che c'è Lando?> sembrava turbato, mi allontanai e aspettai una risposta. Che non arrivò, anzi si allontanò a cercare tra i suoi vestiti qualcosa da mettersi.
<È successo qualcosa?> chiesi confusa.
Si vestì in fretta e furia, e poi si girò a guardarmi.
<Lando...>
<Non ce la faccio, non riesco a non pensare al tuo ex che ti tocca ovunque. E non voglio farti quello che ti ha fatto lui> affermò.
Rimasi un attimo perplessa, poi collegai i fatti.
<Lando, tu non sei assolutamente come lui. E io voglio che sia tu a toccarmi, e a stare al mio fianco. Non ti chiederei mai qualcosa che non voglio> mi avvicinai e gli presi una mano.
<Io...mi dispiace, non riesco a dimenticarlo> mi guardò dispiaciuto.
<È tutto okay Lando, lo so è difficile. Ma dobbiamo andare avanti. Siamo solo io e te ora.> gli misi una mano sul viso e si appoggio a me.
Lo abbracciai e lui mi strinse forte tra le sue braccia. Chiusi gli occhi ed eliminai dai miei pensieri Luca. Sapevo che le sue azioni avevano ferito anche lui, quell'essere ovunque andasse recava solo danno.


 Sapevo che le sue azioni avevano ferito anche lui, quell'essere ovunque andasse recava solo danno

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