Monaco

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Era inutile negarlo, i giorni dopo le festività li odiavo.
Ero tornata a casa e dovevo prepararmi per il trasferimento a Monaco.

Dovevo abbandonare l'Italia, ma era inevitabile altrimenti le tasse mi avrebbero ammazzata.

Avevo già preparato tutte le valigie, dovevo solo chiudere tutto e andare in aeroporto.
Il nuovo appuntamento era situato verso il centro.
A Monaco abitavano quasi tutti i piloti, a livello pratico era la scelta migliore.

Pierre era venuto a darmi una mano con le valigie, data ancora la mano fasciata non riuscivo a portarle tutte da sola.

<Okay dovrebbe essere tutto> dissi prima di chiudere la porta.

<Allora io porto queste due, tu se riesci porta quella lì> mi rispose e iniziò a scendere le scale.

Consegnai le chiavi al gabbiotto e poi finalmente uscimmo.
Pierre mi accompagnò fino in aeroporto e poi da lì sarei andata da sola.
Era strano, questo era il primo cambiamento effettivo che compivo. E quasi non me ne rendevo conto.

<Che hai fatto alla mano?> effettivamente non gli avevo raccontato ancora nulla.

<Il cane di mia sorella mia ha morso e mi ha lesionato un tendine. Nulla di grave devo solo aspettare per togliere il tutore> feci spallucce ma non lo guardai in faccia, piuttosto mi soffermai sul paesaggio fuori dal finestrino.

<Ah, strano è sempre stato gentile quel cane> rispose dubbioso. Ecco mancava solo lui a sospettare delle mie parole e avrei completamente rovinato tutto.

<L'ho provocato, non sono mai stata brava con i cani lo sai> mi girai e lo trovai a guardare sospettoso il mio braccio.

<Non è niente> lo tranquillizzai, non capivo perché fosse così preoccupato.

<Ho sentito Lando l'altro giorno, non dovevi passare il Natale con la sua famiglia?> mi chiese in risposta. Immediatamente cambiai espressione, non avevo alcuna voglia di parlare di quell'argomento.

<Si ma abbiamo discusso, per ora è meglio se stiamo lontani per un po'...> mi guardò confuso, non se lo aspettava ovviamente.

<oh...non lo sapevo. Mi dispiace, spero sistemiate le cose> annuii ma non risposi. Pierre capì che non avrei aggiunto altro e spostò la conversazione sul nuovo appartamento a Monaco.

<Si credo sarà un po' complicato adattarmi ai quei ritmi, ma è l'inizio di un cambiamento che devo affrontare partendo da qui> spiegai mentre eravamo arrivati in aeroporto.

<Sono sicuro che ci metterai poco ad abituarti, magari sarà un po' più movimentata di Faenza> scherzò e ridemmo insieme.
Sarebbe stato strano non averlo più in giro così spesso.

<Mi mancherai> gli dissi.

<Anche tu, e non solo come vicina di casa ma anche come compagna di squadra> rispose e lo guardai tristemente.
Le cose non sarebbero più state le stesse era inutile girarci intorno.

<Cerchiamo di non allontanarci troppo, va bene?> proposi, anche se sarebbe stato difficile mantenerlo.

<Certo> e mi abbracciò, prima di scendere e consegnare le valigie all'hostess.

<Ti scrivo appena arrivo e ti mando qualche foto>

<Ci conto!> mi rispose e lo salutai.

Atterrai a Monaco senza nessuno ad aspettarmi e già questo mi rendevo un po nervosa.
Avrei potuto avere Lando, se solo non avessi rovinato tutto.

Chiamai un taxi e mi feci portare nella mia nuova casa.
La prima cosa che mi stupì era quanto fosse grande, insomma non avevo di certo bisogno di tutto quello spazio.
Per una persona sola era alquanto deprimente.

When Legend RiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora