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«Non ne sono sicuro...»

«E dai Mattia, ti scongiuro!» Daniel mi guardava con un dolce sorriso ruffiano mentre le dita della sua mano erano indaffarate a sbottonarsi i pantaloni. «Ti sto praticamente implorando!»Continuò e in un istante se li era già sfilati di dosso. «Siamo qui da più di ventiquattro ore e non hai fatto ancora nemmeno un bagno! Non puoi venire al lago e non farti una nuotata!»Concluse mentre io ero completamente ipnotizzato dal modo raffinato con cui si sbottonava la camicia e da come, con i palmi delle mani infilati dentro ai lati delle mutande, stava per levarsele di dosso con estrema nonchalance.

Non mi sarei mai abituato alla vista del suo corpo nudo, quasi scultoreo, perfettamente armonico come un opera di Policleto. La vita stretta, le sottili vene che si facevano strada appena sotto il suo addome asciutto e definito. La pelle di porcellana, chiara e sottile, le ampie spalle, la mandibola volitiva e lo sguardo magnetico. Gli occhi verdi, ora colorati un po' di blu, cangianti come l'acqua del lago, che si incurvavano teneri, al conseguirsi di un leggero sorriso sulle labbra.

«Allora? Andiamo?»

«Così? Nudi? Non dirmi che hai dimenticato di portare anche i costumi da bagno!»

«Mattia siamo soli, in un posto sperduto tra le montagne, che bisogno c'è di coprirsi? Non ami questo senso di libertà?»

Non sarei riuscito a dire di no a Daniel neanche se avessi voluto. Così cominciai a spogliarmi sotto il suo sguardo scintillante d'impazienza e ci avvicinammo alla riva.

Non appena le piante dei miei piedi toccarono la terra bagnata non riuscii a proseguire oltre. Daniel invece entrò in acqua di corsa, con lo sguardo rivolto al tramonto mentre io ero rimasto fermo ad ammirare la perfetta rotondità delle sue natiche che sbucavano appena dalla superficie del lago.

Poi si voltò, prima che l'acqua potesse coprire del tutto le sue cosce.

«Che ti prende, Mattia?»

«È gelida! E...Non so nuotare...» Avanzai di pochi passi e rabbrividii per il freddo.

Daniel, che sembrava non avvertire la temperatura dell'acqua, si tuffò scomparendo dentro la superficie in un istante, e quando lo osservai riemergere me lo ritrovai a pochi centimetri da me con i capelli completamente bagnati e le labbra diventate già color carminio.

«È per questo che non volevi fare il bagno?» Disse cercando di nascondere una risata che non aspettava altro di venir fuori.

«Lo sapevo, smettila.»

«Non sto ridendo.»

«E invece si, ti stai soltanto trattenendo! Dovrò sembrare ridicolo ai tuoi occhi!»

«Non sembrerai mai ridicolo ai miei occhi, Mattia! Vorrei soltanto poterti mostrare come i miei occhi ti vedono così da farti avvertire tutto l'amore che provo quando lo faccio. Sorrido perche sei l'essere umano più dolce, gentile e puro che abbia mai incontrato, e non posso che sentirmi fortunato ad averti vicino. Ora tieniti a me e andiamo. T'insegnerò io. Non devi preoccuparti, fidati di me!» Allungò una mano verso di me.

Fui sorpreso da quelle parole. Non riuscii a dire nulla. Fui capace solo di stringere forte la sua mano e seguirlo, avanzando verso l'orizzonte.

Entrato completamente in acqua, sentii ogni muscolo del mio corpo contrarsi all'istante e il sangue diventare sempre più freddo, fino a gelarsi.

«Il segreto per restare a galla senza problemi è non agitarsi.» Mi strinse entrambe le mani, guidandomi a fare lenti movimenti.

«Facile a dirlo!» Cominciai a battere i denti.

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