Tw: nessuno
L'aria spinosa di fine dicembre, non ti colpiva come era solita fare. C'era il sole, che la rendeva di uno strano aspetto ossimorico, ti accecava con i riflessi che scontravano ogni singolo filo increspato dei tuoi capelli.
Stavi correndo e si era congelato tutto un tubo all'interno del tuo petto, ed era pressoché insopportabile.
Ti doleva il fianco all'interno, di un dolore soffocante.
Il filo delle tue cuffie sbatteva al lato della tua bocca umida ma secca, le labbra bruciavano come fossero strofinate col sale.
Il mare poteva essere visto da un solo punto del paese, ed era lontano da dove ti trovavi, da qualsiasi direzione.
Nord, Est, Ovest, Sud;
Ma stavi andando verso la direzione giusta?
L'ambiente circostante era confuso, sfocato, appannato e roteante.
Sicuramente era la direzione giusta, perché semplicemente non potevi sbagliarti.
Quella strada era impressa formalmente nella tua memoria, ma nel tuo cuore era che la sentivi.
Il cancello arrugginito ed appuntito era spalancato, il vento lo lasciava urlare e lamentarsi sotto la sua egemonia.
Il viale era ricoperto da una quantità disgustosa di foglie secche, che rilasciavano un odore brillante di erba fresca e olezzo di una stanza chiusa ed asfissiante insieme.
Desideravi che qualcuno le pulisse subito, spazzandole via con cura.
Ti facesti strada all'interno dell'edificio di fronte a te, i corridoi erano colorati dalle luci dorate del tramonto, ma presto sarebbero diventati come spazi liminali illuminati dal solo brusio triste ed irrequieto delle lampadine ad alto consumo appiccicate al soffitto.
Sentivi dei passi, dei tonfi leggeri, e subito il cuore fece come un balzo su per la gola, giù per lo stomaco.
Aperta la porta verde pallido di scatto, ti piazzasti sotto il mezzanino.
«Ciao!»
Le palpebre si chiusero sole, un sospiro umido lasciò le tue labbra.
Lee Minho portava i capelli neri più lunghi del solito, era atterrato graziosamente sulle sue ginocchia magre davanti a te, sul palco.
Raccolse dei petali di rose finti, di un magenta fastidioso, tutti nel suo palmo pallido.
Erano sparsi sul pavimento liscio, da una rappresentazione penosa di American Beauty avvenuta la mattina stessa.
Li tirò davanti al tuo viso.
La tua espressione rimase uguale, il tuo respiro ansimante stava tornando regolare.
Un petalo di plastica si appiccicò al tuo labbro inferiore. Senza esitare, Minho scese dal palco con un salto leggero e venne a circondare tutta la parte inferiore del tuo viso tra le mani calde e rigide dai crampi.
«Questa espressione che hai, che significa?»
Lo chiese sorridendo.
«Hai corso? Perché?»
Tolse i capelli da davanti i tuoi occhi, e sentisti che si sfilavano dai lati del naso, da davanti la bocca.
Deglutisti rumorosamente tra un respiro e l'altro.
«Volevo vederti»
Dicendolo, il petalo era precipitato giù, e fece delle giravolte molto simili alle piroette del corpo slanciato di Minho sui parquet lisci delle sale di danza. Atterrò sulla punta di uno dei tuoi anfibi, quella sinistra.
«Anche io volevo vederti»
Il suo pollice prese il posto del petalo, come volesse sostituirlo, perché coprendo un minimo la parte peccaminosa, la voglia di ottenerla diventa maggiore e sembra più appagante come meta da raggiungere.
Il viso di Minho da vicino sembrava diverso.
Sui suoi occhi brillavano dei riflessi di fari, luci artificiose, ma non importava.
Le sue labbra sembravano fredde, umide e luccicanti, ma il suo respiro era pieno di tepore, e si scontrava con la punta gelida del tuo naso.
Piegasti il volto su una delle sue mani, intenerita alla sua vista come fosse la prima volta.
Ti sussurrò qualcosa, ma non stavi ascoltando.
Il suo odore era di muschio e sudore dall'esercizio.
Sorrise.
I denti erano mandorle e perle.
Li osservasti come se fossero in fila solo per te.
Le pieghe del suo sorriso si affossarono ancor di più, sotto il tuo sguardo languido ed inconsapevole.
«Balli un po' per me?»
Il tuo sguardo tornò concentrato, sebbene la tua voce fosse flebile. La tua richiesta era chiara e Minho la accolse con una luminosa espressione di contentezza, manifesta nei suoi occhi stropicciati dal suo stesso sorriso.
Lasciò un bacio lento e disordinato sulle tue labbra, per poi danzare per te sotto il tuo solo sguardo impregnato di luce e amore incondizionato.***
Non so con che faccia torno così a caso
Ho fatto gli esami di maturità e sono entrata all'uni e sono in piena sessione ma chiaramente che si fa, non si esce con una shot ad muzzum?
Le richieste sono aperte MA strettamente selettive; le accetto solo se avete già idee riguardo la trama/il setting e se mi piace e non è kitsch.
Non faccio shot che mischiano 7 gruppi k-pop o in cui la protagonista è in un tropo assurdo!
Detto questo io mi sono innamorata di un mio professore dite che prima o poi la finisco di fare la scema??!
Vabb vvb da Cynda see u soon xoxo
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stray kids x immagina | richieste aperte
Fanfiction𝙨𝙩𝙧𝙖𝙮 𝙠𝙞𝙙𝙨 𝙭 𝙧𝙚𝙖𝙙𝙚𝙧 (oneshots) le richieste sono aperte, dettagli nel capitolo apposito <3 buona lettura, -cynda