changbin - bibimbap *

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requested! per @PurpleAleXian
personaggi: seo changbin x lettore maschile
genere: fluff, soft smut, da migliori amici a relazione
tw: smut delicata, consumo di sigarette

A casa di Changbin, c'era un enorme computer, col monitor più grande che tu avessi mai visto nella cameretta di qualcuno. Sotto, stava posto un sintetizzatore, che il ragazzo aveva comprato dopo tanta fatica e diversi lavoretti estivi. Così, quando tornò a scuola, la nuova scusa per arrivare impreparato ad ogni test era "Stavo facendo musica".
Davanti a te, mica ai professori — a loro preservava le perle più rare e fantasiose, dalle decine di nonne defunte ai cani più voraci.
Ancora non ti era ben chiaro perché Changbin si fosse improvvisamente deciso a comprare tutte quelle attrezzature: si era accontentato per anni ed anni dei suoi "giocattolini", come amava chiamarli per attirare pietà al suo animo da musicista indipendente.
Quando glielo domandasti, la sua risposta arrivò svelta, la sua lingua cominciò a correre, a sproloquiare.

"Non posso più utilizzare questa roba. Ho un progetto, e devo farlo bene. Sai, per cucinare un buon bibimbap servono buona carne, buona verdura, buon riso. Se cucino per la persona che amo, vorrò i migliori ingredienti nel mio bibimbap. Se faccio musica per... ah, lasciami perdere."

Lasciasti perdere sul serio, Changbin non era poi così prestato all'essere profondo, e probabilmente stava solo cercando qualche modo per non dirti che era pigro e svogliato.

A scuola era terminata la lezione di inglese, segnata dalla campanella che stordiva i sensi. Changbin non si era presentato, il suo banco era vuoto e le sue cartacce ancora infilate ai chiodi sporgenti delle gambe del tavolo.

La giornata era finita, conoscendo l'abitudine del tuo amico di bighellonare, lasciasti perdere l'idea di cercarlo, avviandoti direttamente verso l'uscita dell'edificio.
Appena fuori dal cancello, in procinto di accendere una sigaretta, un mugolio familiare ti interruppe.
«Accendimela» borbottò proprio Changbin, tirandoti i gomiti con fare infantile.
«Dove eri finito?» avvicinasti la fiammella alle labbra martoriate del tuo amico.
«Mi hanno rimandato di biologia» alzò le spalle.
«Dunque farti rimandare anche di inglese ti sembrava la soluzione più intelligente?» lo rimproverasti.
«Ehi, lo sai che non me ne frega nulla» cominciaste a camminare insieme verso casa.
Ridacchiasti, senza voltarti a guardarlo, nonostante lui lo stesse facendo.
«Sei proprio stupido, Changbin» gli dicesti.
«Wow, grazie Y/N. Sei proprio il mio migliore amico» rispose lui.
«Invece come va il bibimbap?» gli domandasti, e notasti le sue guance farsi rosse, assieme alle sue orecchie.
«Uhm, già. Volevo chiederti se ti va di venire a casa mia. Per avere un tuo parere» si mise le mani in tasca.
«Sì, certo» soffiasti.

Far finta di nulla, era la soluzione più facile per il bene sia tuo, che del ragazzo accanto a te, ma ormai la situazione lasciava molto poco all'immaginazione.

Le luci scure e colorate della stanza illuminavano solo in parte il volto ansioso di Changbin, che non osava rivolgerti uno sguardo.
Aprì il suo progetto, tre tracce finite, mixate una settimana prima: il resto del tempo, Changbin lo aveva preso per convincersi a parlartene.
Il ragazzo era convinto che tu potessi sentire il suo cuore rimbombare nelle casse nuove di zecca sulla sua scrivania, e le farfalle al suo stomaco cercare di uscirne.
Lasciò partire la prima traccia.
Si spostò accanto a te sul letto, nella sua testa quell'azione ti avrebbe lasciato più spazio per scappare via senza dire niente, quando ti saresti accorto di cosa stava succedendo.
Con sua sorpresa, tu, al contrario, appoggiasti la testa al suo grembo. «Anche se sto qua giuro che ascolto» gli dicesti, chiudendo gli occhi alla piacevole sensazione del calore della sua felpa nera.
Changbin non rispose, poggiò una mano alla tua spalla e cercò di rilassarsi.
Ormai alla seconda traccia, le sue parole erano ovviamente rivolte a te, e la voglia di alzarsi ed incollarsi alle sue labbra era tanta, ma non volevi interrompere il suo flow.
Eri immobile, così fermo che Changbin pensò che ti fossi seriamente addormentato, e ne era quasi contento. Ti saresti svegliato, avresti borbottato qualcosa tipo "Grande, bel lavoro Bin" e saresti andato a casa senza averci capito nulla, mentre lui descriveva nel dettaglio come gli piaceva prestarti i suoi vestiti per stare a casa sua quando i suoi genitori andavano via per lavoro.
Come adorava il profilo del tuo naso, fino alle tue labbra, a girare sotto il mento.
Andava pazzo quando eri stanco, e dormivi col suo cuscino perché non ti faceva differenza, e poi ci lasciavi accidentalmente sopra il profumo del tuo shampoo.

La terza traccia finì, con te ancora poggiato addosso, Changbin non poté neanche spostarsi ad abbassare la luminosità del computer per lasciarti riposare in pace.
«Binnie» mormorasti, spostandoti fuori dal suo grembo ed invitandolo a sdraiarsi accanto a te, picchiando lo spazio libero sul materasso.
Lui andò finalmente a spegnere lo schermo del monitor, per poi distendersi con le spalle che sfioravano le tue.
«Questo era un bibimbap buono» ridacchiasti, avvolgendolo tra le tue braccia, mentre cercava di nascondersi al tuo collo.
Glielo impedisti, attirandolo con qualche bacio alla sua guancia, alle tue labbra.
«Ti cercavo così da un po'» confessò lui, ormai preso il controllo e la sua solita sicurezza spavalda.
Le sue mani si rinchiusero ai tuoi fianchi, scomponendo l'ordine immacolato della divisa che portavi a scuola. Ormai diversi lembi di tessuto erano sfuggiti alla cintura, che andò qualche istante dopo al pavimento con un tintinnio lieve, attutito dal tappeto.
I baci erano costanti, interrotti da sorrisi e brevi consensi.
Il tempo non bastò a togliere ogni indumento, la felpa di Changbin gli restava addosso, le tue mani strette all'interno di essa, mentre gli ansimavi dolcemente vicino alle labbra.
In quel momento, andava bene anche così.
A graffiare il torace di Changbin, senza fare troppo rumore, mentre le sue mani non esitavano a farti disperare.
Ti appoggiasti alla sua spalla con un sospiro, lui ti lasciò un bacio su una tempia.

«Quindi, era solo buono il bibimbap?»

stray kids x immagina | richieste aperteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora