requested! per @PurpleAleXian
personaggi: chan x lettore maschile
genere: fluff/soft, da amici a fidanzati
tw: menzione di alcool, paura dei temporaliChristopher non aveva molto da fare durante le vacanze di primavera, quindi capitava che si presentasse sotto la tua porta durante il pomeriggio, chiedendoti di andare a prendere un caffè, o qualcosa di simile. Quelle vacanze però, erano diverse. La primavera non sembrava arrivare, col freddo gelido che c'era. Questo rendeva Chris molto triste, così tanto che non gli andò proprio di uscire di casa. Solo che non poteva permettersi di lasciarti solo durante questo periodo che passavate sempre insieme.
Christopher ti piaceva da un po' di tempo, forse troppo, e la sua personalità affettuosa non aiutava a farti capire se ricambiasse o no i tuoi sentimenti. Era sempre così gentile e disponibile, e faticavi a comprendere come potesse essere così buono.
Mentre bevevate i caffè insieme, ti piaceva semplicemente osservarlo mentre era immerso nei suoi pensieri. Le prima volte che vi vedevate, era sempre pieno di cose da dire, di racconti, di domande da farti, ma col tempo, vedendosi ogni giorno, le discussioni si esaurivano.
Chris ti aveva detto anche esplicitamente che gli andava bene stare in silenzio.
La sera, sul tardi, Christopher ti chiamò su Facetime.
«Sono stanco di questo tempo orribile» sbuffò.
Avevi addosso una delle felpe che a Chris piaceva di più, perché era morbida, e fu vedendola dal suo schermo, che improvvisamente gli venne voglia di uscire lo stesso di casa, nonostante la pioggia battente. «Non importa, vengo lo stesso!» ti disse, per poi chiudere la chiamata senza nemmeno attendere una risposta.Impiegò pochissimo tempo per raggiungerti, infatti appena cinque minuti dopo, suonò al tuo campanello. Eri già di fronte alla porta, perché accorgendoti di come pioveva, Chris sarebbe stato probabilmente zuppo, e non avevi intenzione di farlo attendere più del necessario.
Apristi la porta, per fortuna il ragazzo si era portato un ombrello per ripararsi, ma le sue guance e la punta del suo naso erano rosse. «Grandissimo idiota» sbuffasti, guardandolo mentre posava l'ombrello e si toglieva le scarpe. «Avevo voglia di vederti» piagnucolò, andando sicuro e dritto verso la tua stanza, invadendo metà del tuo letto. Lo seguisti camminando lentamente, cercando di far passare il rossore sulle tue guance per l'imbarazzo dato dalla sua ultima affermazione. «Cosa vuoi fare?» gli domandasti.
«Niente» rispose, alzando il cappuccio della sua felpa e mettendosi comodo. «Non è che vuoi mangiare?» proponesti, sedendoti di fronte a lui per poi sdraiarti. «Non è che mi vada così tanto» replicò, guardando verso il tuo viso. «Tu hai mangiato?» ti chiese, poggiando le mani sul tuo torace e cominciando a strofinare la tua pancia per darti fastidio. «Smettila» ridacchiasti, tirando via i suoi polsi. «Sì che ho mangiato» dicesti dopo. «E se continui così, mi risale tutto» scherzasti. «Scusa» rise lui.
«Questa felpa, dove l'hai presa?» ti chiese. «Non lo ricordo, ce l'ho da tanto» rispondesti. «Mi piace, è morbida» osservò. «Abbraccio?» domandò, con un piccolo sorriso sul volto. Tu alzasti gli occhi al cielo, nonostante ti facesse chiaramente piacere. «Se serve a non farti disperare per il tempo brutto» scuotesti la testa, lasciando che Christopher si insinuasse tra le tue braccia.
Adorava il tuo profumo, e come appoggiavi le mani sulle sue spalle, percorrendo le sue scapole. Il tuo cuore era in pace, ed ormai la stanza si era fatta molto scura. «Resti a dormire, vero?» domandasti a Chris. «Ti va?» chiese, il suo fiato riscaldava la tua felpa mentre ci schiacciava il viso. «È okay» rispondesti.
Christopher si sistemò, per essere più comodo tra le tue braccia, e nel frattempo guardare lo schermo del suo cellulare. Stava scrollando qualche social. «Ah, y/n?» ti chiamò improvvisamente. «Che c'è?» domandasti. «Dice che ci sarà una tempesta stasera» ti disse, guardando in alto verso il tuo viso.
Chris sapeva che le tempeste ti mettevano agitazione. La pioggia ti rilassava, ma i tuoni, i lampi ed i fulmini il contrario. Infatti alle sue parole, sospirasti con preoccupazione. «Vedi che fortunato che sei? C'è la tempesta, e ci sono io con te!» rise. Tu arrossisti un po', ma non dicesti nulla. In realtà eri molto confortato.
Durante la successiva mezz'ora, Chris controllava alla finestra quanto erano vicine le nuvole scure e fitte, finché non decise che quello era il momento di spostarsi.
Si alzò dal tuo petto, e passò a sdraiarsi accanto a te. «Tra poco arrivano i tuoni, non preoccuparti» ti disse.
Tentasti di lanciare un'occhiata alla finestra, ma Christopher non ti permise di farlo, tenendoti il viso fermo. «Non guardare, che ti importa?» ti disse, per poi afferrare il tuo braccio e cercare di voltarti in modo che entrambi vi poteste guardare in viso. «Metto della musica?» ti chiese. Tu annuisti lievemente. In poco tempo, dal suo cellulare proveniva della musica ad altissimo volume, era una playlist che avevate fatto insieme l'anno precedente. «Ti ricordi questa? Quando siamo caduti dalla discesa per il mare» ti disse. «Ah già» ridacchiasti. «Ti sono finito addosso» continuasti. «A me però, ricorda quando avevamo deciso di fare quel mini party nel bagno degli ospiti di casa tua» dicesti. «Hai presente la famosa bottiglia di Tennessee Honey?» sorrise Chris. «La donna delle pulizie la spolvera ancora, immacolata sul marmo della finestra» continuò. «No ti prego!» ridesti.La tempesta era già cominciata, ma non c'era modo che te ne accorgessi. Nemmeno Chris ormai lo ricordava più, la mano ferma alla tua vita per non farti voltare, era lì per abitudine. Stavate ridendo a crepapelle.
«Vorrei non smettessi mai di ridere» Chris non si accorse di pensare a voce alta. «Cosa?» domandasti tu.
Ormai la canzone che andava, era proprio un'altra della famosa festa nel bagno degli ospiti.
Chris ricordava perfettamente le luci rosa, tu con una bottiglia in mano, che sorridevi mentre questa canzone andava, perché era la tua preferita in quel momento, seduto dentro la doccia. Eri ubriaco, non c'eri più. Chris era un po' brillo, niente di debilitante. In quel momento, avrebbe voluto baciarti. Non poteva però, senza essere sicuro che tu lo volessi.
Adesso il sorriso era uguale.
«Quando ridi, mi viene voglia di baciarti» le parole se le strappò dalla gola con un po' di fatica. Rimanesti in silenzio, la musica andava avanti. «Posso?» ti chiese dopo. «Sì» sussurrasti appena.
La mano ancora piazzata al tuo fianco, servì a Chris per avvicinarti, per poi saldarsi al centro della tua schiena. Con l'altra mano, ti tenne il volto.
Appoggiò con delicatezza le sue labbra alle tue, mentre le tue mani si aggrappavano alla sua felpa. Qualche altro bacio seguì il primo. «Forse il maltempo non è così male» rise Chris, baciandoti ancora.
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stray kids x immagina | richieste aperte
Fanfic𝙨𝙩𝙧𝙖𝙮 𝙠𝙞𝙙𝙨 𝙭 𝙧𝙚𝙖𝙙𝙚𝙧 (oneshots) le richieste sono aperte, dettagli nel capitolo apposito <3 buona lettura, -cynda