hyunjin - together

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requested: per @Yonyo_
personaggi: hwang hyunjin x lettrice femminile
genere: 90% angst, fluff
tw: depressione, autolesionismo, diverse tematiche un po' pesantucce sulla salute mentale
disclaimer: mi sono ispirata piuttosto letteralmente a silent cry, visto che era inclusa come reference nella richiesta. potrebbe non essere alla portata di tutt come shot perché è un po' pesante. spero rispecchi e soddisfi la richiesta <3
buona lettura <3
- cynda

Hyunjin tornava poco a casa.
Le sue attività per sponsorizzare l'album sarebbero finite presto, ma ogni giorno era un supplizio.
Era finalmente riuscito a trasferirsi insieme a te, ma spesso e volentieri si fermava per giorni interi al dormitorio, e non vi vedevate.
La tua depressione stava peggiorando, sembrava che ogni cosa andasse male e deteriorasse mese per mese.
Ti stavi trovando bene a scuola nelle prime settimane, con poche persone a partecipare alla lezione, sembravi volerti impegnare sul serio a studiare quest'anno. Gli esami ti spaventavano poco visti i tuoi voti iniziali.
Arrivò dopo la notizia che le lezioni sarebbero riprese completamente, ritrovandoti in una stanza piena di gente, e diversi compagni di lezioni erano pieni di energie negative, rendendoti estremamente triste, distratta, così che non volesti più aprire un libro.
I tuoi amici, con cui sembravi stare tanto tranquilla, erano tutti impegnati e sembravano stare meglio di te.
La tua migliore amica si era rivelata essere una manipolatrice e gelosa estrema, tanto che dovesti tagliare i contatti con lei per evitare di lasciarti condizionare dalle sue bugie.
Il tuo negozio online andava male, nessuno ordinava più nulla, se avevi un ordine ogni due settimane potevi considerarti fortunata.
Non riuscivi a svolgere un lavoro vero e proprio mentre studiavi, soprattutto per l'ultimo anno, in cui volevi sforzarti a dare del tuo meglio, e Hyunjin ci teneva moltissimo.
Le uniche entrate arrivavano da lui infatti, e ti sentivi profondamente in colpa per essere soltanto un peso sulle sue spalle.
Lui tornava da casa stanco, e non potevi fargli vedere che stavi perdendo un singolo pezzetto di te stessa per ogni lacrima che trattenevi.

L'inutilità della tua esistenza si faceva insopportabile davanti allo specchio. I tuoi occhi erano rossi, sotto, la pelle sottile era violacea. Le tue guance erano sempre gonfie per avere dormito tutto il giorno, per evitare di esistere, in qualche modo.
Dovevi di nuovo utilizzare i rasoi per sentirti meglio, ogni tanto. Erano diversi mesi che non ne avevi bisogno, ma ogni cosa sembrava andare a rotoli, e non vedevi altra via d'uscita.

Quella sera, Hyunjin non era particolarmente stanco. Non andò dritto a letto, piuttosto si fermò sul divano accanto a te, e poggiò la testa sul tuo grembo, guardandoti dal basso. «Tutto bene?» gli domandasti con leggera preoccupazione, sistemandogli i capelli così che non gli finissero sul viso. «No» rispose, inclinando le labbra da un lato, in un'espressione indecifrabile. «Sono giorni che ti chiedo cosa hai, e non mi dici niente» disse, serio. «Lo so che fai finta, ed è inutile che ti nascondi» continuò, per poi inumidire le labbra. «Va tutto bene, devi finire in pace queste pub-» la tua voce tremolante tradì le tue parole. «Ma che mi importa delle pubblicità!» ti interruppe, seccato. «E secondo te non ci penso, mentre sono lì, che tu sei qua da sola? Te l'ho già detto, che io sono terrorizzato quando stai male» ti disse. «Quando lo dico, intendo che voglio fare tutto quello che serve per farti stare bene al più presto possibile. Non che non voglio sapere cosa c'è. Mi terrorizza proprio non sapere cosa ti fa stare male» continuò, esasperato. «Non c'è nessun motivo per trattenere tutto dentro di te» mormorò, cercando di tornare al suo discorso, ed afferrandoti il braccio. Ti lamentasti piano dal dolore, il suo palmo stava stringendo le ferite più fresche.
La sua espressione mutò in fretta, i suoi occhi sembrarono spegnersi da un interruttore, erano diventati totalmente opachi al rilassarsi delle sue palpebre.
Lasciò subito la presa, intrecciando le sue dita tra le tue. Portò il dorso della tua mano alle sue labbra.
«Non nasconderti da me» cominciò a parlare piano, per poi tirare leggermente una manica della tua felpa alla sua direzione, incitandoti a sdraiarti accanto a lui.
Lo abbracciasti con poca forza, ormai stavi piangendo in silenzio; le lacrime uscivano a fiumi, e solo qualche piccolo singhiozzo si lasciava andare ogni tanto. «Non farti male» ormai stava piangendo anche Hyunjin, ti prosciugò il cuore la sua voce strozzata. «Puoi piangere con me» sospirò, accarezzandoti i capelli e stringendoti alla sua spalla. «Piangi ogni volta che vuoi, con me» continuò, baciandoti una guancia con tanta tenerezza. «Non riesco a fare andare bene niente» sussurrasti, stringendo tra le dita una parte di stoffa della sua felpa, all'altezza della sua spalla. «Allora lo faremo insieme» disse lui, subito dopo. «Intanto, starai meglio, se ti sfoghi» si allontanò per asciugarti le lacrime. «Non voglio che sorridi se non ti va. Qualsiasi cosa vada male, o bene, o qualsiasi cosa succeda, dimmela subito» ti parlò con dolcezza. «Devi dirmi tutto, scrivimi diecimila messaggi ogni giorno, mandami le foto quando mangi, di cosa ti metti» continuò ad asciugare ogni singola lacrima, così che le sue dita ormai erano bagnate, e stava praticamente lavando il tuo viso. «Andrà tutto per il verso giusto, piano piano, sistemeremo tutto insieme» finì. Ti lasciò un piccolo bacio all'angolo della bocca.
Eri convinta che tutto sarebbe andato per il verso giusto, da quel momento.

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