requested! per @Marxalaura
personaggi: seo changbin x lettrice femminile
genere: angst, fluff, da nemici a relazione
tw: lieve linguaggio volgare, menzioni di sigarette, violenza fisica, menzione di ferite e sangueChangbin non aveva ben presente cosa facesse un rappresentante di classe, ma visto che saltare qualche ora di lezione era previsto, non ci volle molto affinché si candidasse e minacciasse chiunque a votarlo per prendersi l'incarico.
Ormai era metà anno scolastico, e Changbin non si pentì di essere stato eletto rappresentante. Fece ciò che doveva fare: saltò le sue inutili ore di lezione, entrava ed usciva dall'aula magna durante i consigli studenteschi per fumare, e se aveva modo di incontrare qualche amico delle altre classi, facevano un po' di baldoria fuori luogo insieme.
Di certo nulla di emozionante, ma sempre meglio che farsi spedire dal preside ad ogni suo danno durante le lezioni regolari.
Proprio il comportamento di Changbin, per te era un gran problema.
Stava poco nell'aula magna, ma quando ci stava, succedeva l'inferno; e tu, da rappresentante d'istituto, dovevi cercare di sistemare tutto.
Questo causò diverse liti tra voi, finisti per odiare Changbin a morte, ed il sentimento pareva esplicitamente reciproco.Finisti di controllare il verbale del penultimo comitato studentesco, leggesti incredula la parte sugli interventi irriverenti di Changbin, e decidesti una volta per tutte di mollare l'incarico, presa dalla frustrazione.
Seduta nella sala fuori dall'ufficio del preside, attendevi silenziosa, stirando con le mani le pieghe della gonna. Il signor Lee Hyeongmin era andato a sbrigare un'emergenza assolutamente grave, di cui tu non ti eri sforzata di sapere nulla, ed avresti dovuto aspettare fino al suo ritorno.
Quasi ti imbarazzava, abbandonare un incarico che desideravi per Seo Changbin.
Per consolarti, pensasti che avresti avuto molte altre occasioni di ricevere questo tipo di nomine. Magari quando le persone con cui dovevi parlare non sarebbero state dei ragazzini infantili che urlavano e fischiavano con maleducazione.Proprio in quel momento, scortato da un bidello col viso stanco, entrò nella stanza Changbin, che non era di certo un ospite speciale. «Spero tu venga espulso» disse il signore anziano, per poi uscire da solo e sbattersi la porta alle spalle.
Il viso di Changbin, come le sue braccia ed i suoi jeans, erano ricoperti di terriccio. Aveva dei graffi sulle guance, qualche livido sparso. Del sangue asciutto sporcava il suo labbro superiore ed un lato del suo naso.
«Che guardi?» ti chiese, scontroso.
Sospirasti, e spostasti gli occhi alla porta chiusa con sopra scritto in grande il nome del preside. Non rispondesti a Changbin, nonostante non fosse da te. In altri casi, le parole sarebbero uscite sole dalla tua bocca, ma eri stanca fradicia.
Il ragazzo ferito si mise a sedere sulla fila di poltroncine di fronte a te, guardò il punto che stavi fissando come per prenderti in giro.
«Apri la porta con la telecinesi?» ti chiese, le labbra leggermente schiuse mentre ti osservava il viso. Ricambiasti lo sguardo, ma ancora, non rispondesti. «Quasi mi preoccupi quando non starnazzi» ridacchiò Changbin, rilassando la schiena alla poltrona. «Non osare rivolger-» quasi facesti per alzarti dalla sedia. «Ora, ti riconosco» sorrise lui. Tu sbuffasti, tornando ad appoggiarti allo schienale con le braccia incrociate.
«Perché sei qua?» ti domandò.
«Sei tu quello che si è rotolato tra i maiali» rispondesti, lanciandogli un'occhiata veloce dai piedi alla testa.
«Sai anche tu, che vedermi così non è qualcosa di nuovo» parlò calmo.
«Rinuncio alla carica» dicesti, guardando il pavimento.
Changbin restò zitto.
«Cosa?» soffiò. «No, non puoi» scosse la testa.
Lo guardasti con aria confusa, mentre lui sembrava sconvolto.
«Sì che posso» lo contraddicesti, credendo si riferisse alle difficoltà burocratiche, che erano davvero poche. Al posto tuo, avrebbero preso sicuramente Kim Youngso, il secondo con più voti dopo di te.La sirena di un'ambulanza si sentì sempre più vicina, e smise di suonare bruscamente.
«È per l'emergenza di cui parlava il preside?» domandasti, facendo un cenno con la testa alla finestra dalla quale proveniva il suono. «Ah, non ne sai niente?» sorrise Changbin, riprendendosi dal suo stato di apparente shock. «No» scuotesti il capo. «Kim Youngso si è fatto un po' male» sospirò lui. «Quanto, male?» sussurrasti. «Diciamo che io sono appena uscito dalla doccia» scherzò. «E tu c'entri» tirasti ad indovinare, mantenendo un'espressione seria, era sontata come situazione.
Changbin non rispose.«Changbin, dovrò sospenderti, per circa due settimane» disse serio il preside.
Avevano fatto entrare sia te che Changbin, il signor Lee disse che gli avevi risparmiato la fatica di cercarti, e le sue parole ti fecero morire dall'ansia.
«Youngso ha già vuotato il sacco, non credo tu abbia modo di uscirne» scosse la testa l'uomo anziano. «Non avevo intenzione di uscirne» sorrise Changbin.
«Youngso ha confessato di volere il posto di Y/N» il preside parlò, leggendo da un foglio scarabocchiato con una pessima grafia. «Di volere cominciare a spargere voci diffamatorie sul suo conto, ed essersi affidato a te» continuò.
«E tu gli hai rotto una gamba?!» ti voltasti verso Changbin, incredula, per poi scusarti di avere interrotto il preside.
«Vede signor preside, Youngso non capisce bene di chi deve fidarsi. Questo lo aiuterà a crescere» spiegò con calma il ragazzo seduto accanto a te. «Ciò non significa che potevi slegargli una gamba e fratturargli il polso» rispose il signor Lee, mostrandogli dei documenti dei medici del pronto soccorso. «Tu, Y/N, che cosa volevi dirmi?» domandò subito dopo il preside, massaggiandosi le tempie.
«Niente. Vorrei parlare con Changbin, ora» dicesti, deglutendo rumorosamente subito dopo. «Changbin deve lasciare subito i locali scolastici» scosse la testa l'adulto.
«Allora li lascerò anche io. Chieda ai professori di inserire la mia uscita anticipata.»Nel vedervi camminare uno di fianco all'altra, dopo quello che era successo, fu inevitabile sentire il brusio delle voci degli studenti che stavano svolgendo educazione fisica. Guardasti Changbin in volto, e non sembrava importargliene nulla, quindi lasciasti perdere anche tu. Passasti brevemente dall'infermeria per prendere qualche prodotto per curare le ferite del ragazzo che ti aspettava fuori.
Poco lontano, nel parco in cui di solito passeggiavano innumerevoli coppie di anziani, ti ritrovasti seduta sul prato accanto a Changbin, così vicino che anche i tuoi collant erano sporchi del terriccio sui suoi jeans.
Pulivi la terra ed il sangue dal suo viso in silenzio.
Changbin si schiarì la gola.
«Vuoi ancora smettere di essere rappresentante d'istituto?» domandò, osservando la tua mano che passava un fazzoletto umido sul suo zigomo con delicatezza. «Ero così arrabbiata con te, che volevo smettere e cedere il posto a Youngso solo perché mi davi fastidio» confessasti, gettando il fazzoletto sporco e preparando dei dischetti di cotone con sopra del disinfettante. «Io volevo essere un punto di riferimento per gli studenti, mica litigare con te ogni giorno perché fai il bambino» continuasti. «Questo brucia un po'» lo avvisasti, facendolo sorridere. Non sarebbe stato il disinfettante a fargli male, dopo una rissa catastrofica. Con una mano gli tenevi il viso, con l'altra poggiavi delicatamente il cotone ad un taglio che aveva sulla guancia. «Ora non capisco mica perché hai picchiato Youngso» gli dicesti. «Perché sono infantile. E se vedo che cerchi di fare del male ad una persona a cui tengo, ti rompo le ossa» rispose lui. Il tuo cuore balzò nel tuo petto, e Changbin lo sentì sicuramente, perché la tua mano si spostò leggermente dal suo viso. «Da quando sono una persona a cui tieni?» gli domandasti sorridendo lievemente, disinfettando altri piccoli tagli sparsi sul suo viso. «Da quando mi tieni testa, e non ti sei mai arresa. Nonostante facessi il coglione, non hai mai smesso di rispondermi, di cercare e farmi ragionare, anche se sapevi di stare parlando con un muro» non ti stava guardando, non ne aveva sicuramente il coraggio. «Ti aiuto a crescere» rise. «Stupido» sbuffasti una risata. «Se l'unico modo per avere attenzioni da te era prendermi note e sospensioni, mi andava bene» disse. «Se te ne vai dal consiglio, come e dove potrebbe mai vederti uno come me?» domandò. «Mi piace che tutti ti guardano, ti ammirano, e poi si incazzano perché non fai altro che litigare con me» sorrise. Non dicesti nulla, ma Changbin vedeva che sulla tua bocca si era fatto spazio un piccolo sorriso. Ormai stavi appiccicando dei cerotti sul suo viso, terminando di curarlo. «Alla fine, morto o bene, basta che tu mi voglia, no?» mormorò. Spingesti le dita sulla sua fronte. «Quanto parli!» ridesti, allontanandoti da lui e sdraiandoti sull'erba. Lui fece lo stesso subito dopo, lamentandosi dei dolori alla schiena per le botte prese. «Quello stronzo, ne tirava ginocchiate» borbottò. «Che voleva dire di me, Youngso?» domandasti. «Non aveva ancora deciso» rispose Changbin, sbuffando. «Ma so come è fatto, e se avesse detto qualcosa in più, probabilmente adesso non sarebbe nell'ambulanza ma in una cassa di legno» continuò.
«Grazie, Changbin» dicesti, e sistemando meglio il braccio, i dorsi delle vostre mani si sfiorarono. Changbin allungò le sue dita verso le tue, intrecciandone qualcuna.
«Se hai problemi con qualcuno, li sistemo io, dimmelo sempre» mormorò, con fare minaccioso. Tu sorridesti, scuotendo la testa. «Se smettessi di comportarti così, sarebbe meglio. Sai, si può uscire con diplomazia da qualsiasi situazione» ti voltasti verso di lui.«Non so, come si fa a baciarti con diplomazia?»
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stray kids x immagina | richieste aperte
Fanfiction𝙨𝙩𝙧𝙖𝙮 𝙠𝙞𝙙𝙨 𝙭 𝙧𝙚𝙖𝙙𝙚𝙧 (oneshots) le richieste sono aperte, dettagli nel capitolo apposito <3 buona lettura, -cynda