REAZIONI A PERCY

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"Si chiama reazioni a me? Non è dal mio punto di vista?" Percy sorrise entusiasta, e gli altri che l'avevano conosciuto gemettero.
"Silena era abituata a sentire gli altri campeggiatori parlare di lei e delle sue sorelle come delle sciocche smorfiose, abili solo a truccarsi."
"Davvero? Chi osa parlare così di una dea." Afrodite guardò torvamente i semidei e Nico sbuffò. "Tiro a indovinare, e dico i figli di Atena ed Ares." "Ares perchè offendono chiunque, Atena perché si credono superiori a chiunque." Continuò Percy, scrollando le spalle. 
"Lo aveva sentito e sapeva che non c'era niente che poteva fare. Alcune delle sue sorelle o dei suoi fratelli più piccoli, però, volevano combattere e far vedere che erano in gamba."
"Siamo tutti abbastanza orgogliosi." Annuì Leo e Percy continuò. "Soprattutto quando credono tutti che non conti niente." Poseidone lo strinse. 
"Ma, i figli di Atena e di Ares non perdevano tempo a prenderli in giro."
"Wow, sono shockato!" "Pensavo ti chiamassi Nico." Disse Percy, guardando il cugino che sbuffò divertito. "Non faceva ridere." Disse Talia e Nico sbuffò. "Non hai senso dell'umorismo, Talia."
"Quindi, Silena stava andando a prendere uno dei più piccoli dall'infermeria, dove Adam della casa di Ares lo aveva mandato, quando sentii qualcuno parlare all'interno.
-Quindi, Guido dice 'Perchè tu hai una cabina e io no?' E allora io gli spiego che i pegasi non dormono in una cabina. Non c'è la capanna di Pegasus, no? Quindi lui deve stare nelle stalle. E lui mi chiede 'E perché Chirone non è nelle stalle?' E non è una domanda importante? Quindi, decido di scoprirlo e vado a chiederlo al signor D."
"Hai davvero chiesto al signor D se Chirone dovesse stare o meno nelle stalle?" Chiese Talia, fissando Percy. "Guido era curioso, perché non avrei dovuto chiederlo?" 

Dioniso sbuffò. 

"Non chiedi a un dio queste cose." Hylla scosse la testa e lui disse. "Loro possono chiedermi di morire, ma io non posso chiedere perché Chirone non dorme in una stalla?" 

Lo fissarono tutti. 

"Praticamente." Disse Reyna. 

"Non mi sembra giusto. Quindi, lo ignoro." 

"Non funziona così" Alzò gli occhi Annabeth e Percy scrollò le spalle. "Sì, invece." 

"Come ti ha punito?" Chiese Leo, alzandosi in piedi entusiasta.


"-E?
-E... Non voleva dirmelo. Quindi... mi ha mandato a pulire i piatti insieme ad Alis."

 
"L'arpia?" Chiese Michael, divertito. 

"Meritava un nome, e ha detto che Alis le piaceva." 

"Okay, sei fuori di testa." 

"Lo so."


"-Oh. Ma Guido non merita una cabina?
-Beh, sì. Ma non c'è. Ancora. Sta cercando di convincermi insieme a Timballo a farli dormire con me. E sebbene sia deprimente dormire da solo, non ho alcuna intenzione di accogliere due pegasi con me."

 
"E' vero, dormire da soli fa schifo." Storse il naso Talia, mentre Nico annuiva. 

Jason annuì. "Al Campo Giove non abbiamo quella divisione delle cabine. Siamo divisi in coorti." 

"Meglio visto che dobbiamo combattere insieme." Annuì Reyna, facendo fare una smorfia a Gwen, Dakota, Hazel e Frank. 

Percy sbuffò. "Infatti usavate la quinta coorte come mezzo per unirvi." 

Jason fissò Reyna. "Pensavo avessimo risolto quella discriminazione." 

"Quando te ne sei andato, le cose sono peggiorate." 

"Ma si sono risolte quando Percy è tornato dalla sua impresa." Disse Gwen, sorridendo al ragazzo. 

Jason annuì. "Bene." 

THE FATES' QUEST: READING PERCY JACKSONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora