L'aula pullula di studenti che, col proprio tempo, si apprestano ad entrare lì dove sta per iniziare la lezione di interpretazione figurativa che, nel curriculum scelto da Jacopo, occupa soltanto una trentina di ore, integrate con un progetto.
Non ha ben capito di cosa si tratti, nemmeno si è interessato troppo, a dire il vero, quindi spera che la spiegazione del professore sia esaurientemente chiara da far comprendere tutto a Francesco e Vanessa.
«Noi pensavamo di iniziare subito, appena possibile insomma.» lo informa l'amico. «Così ce lo leviamo subito di mezzo.»
Jacopo ci pensa un po' su e «stamo tutte 'e sere fino alle sette a sistema l'ufficio della vipera, voglio vede quando ce rimane tempo.» costata mentre finisce di rollarsi una sigaretta.
«E leva quella roba.» Vanessa gli tira una pacca sul braccio. «Ma ti pare che ti metti a fare ste cose qui?»
«Mica me sto girando una canna, - sventola la sigaretta - purtroppo è solo tabacco.» afferma poi facendo ridere il suo amico. «Vane?»
«Hai avuto l'illuminazione?»
«Gne.» le fa il verso. «N'è che me poi passa l'appunti dell scorsa lezione? Ce l'ho, eh, però me manca 'n pezzo nel mezzo.»
«Che pezzo?» domanda mentre gli passa il quaderno.
«Eh, mo non me ricordo, uno che dovrebbe sta qua.» indica una pagina casuale. «Per comodità la faccio a tutte, almeno sto sicuro.»
Vanessa e Francesco si guardano e, simultaneamente, ridono: nemmeno con tutto l'impegno del mondo sarebbe potuto nascere qualcun'altro uguale a lui, neanche se fatto con lo stampino. Aveva troppe combinazioni strane dentro di sé quel ragazzo, nessuno le conosceva tutte, talvolta anche Simone trovava difficile interpretare le sue mosse.
«Buongiorno.» un voce sicura di sé dirompe all'interno dell'aula e fa tacere tutto il brusio creatosi in sottofondo. «Prima di iniziare la lezione andrò a spiegarvi cosa dovete fare nel progetto di interpretazione.» poi tace e gli alunni lo imitano.
Inserisce una pennetta nel computer e, alle sue spalle, si apre una piccola presentazione di una pagina con sei righe di testo - scritto pure con un carattere piccolo che, dalla fila occupata dai tre amici, appare impossibile leggere. Scorre poi ad un'immagine e tutta l'attenzione dell'aula si concentra su di essa.
«Magritte?» Francesco cerca l'approvazione di Jacopo che, in materia, è un esperto.
«L'impero delle luci.» risponde il corvino frattanto indica con il capo l'opera d'arte esposta.
«L'impero delle luci.» gli fa eco il professore, soltanto con una voce più alta e più persone ad udirlo. «Vi evito tutti i cenni storici tanto in men che non si dica già avrete passato queste informazioni al dimenticatoio, vi basti sapere che è di Magritte. Egli, uno dei massimi esponenti del Surrealismo, ricercava la verità aldilà della realtà e delle cose concrete. Dunque tratta tematiche riferibili alle maschere, al dover cercare il vero in un contesto che non è tale, anche tirare le fila di un piccolo concetto da un calderone che ne contiene altrettanti. Magritte non va studiato, non dovete aprire il libro e imparare a memoria oppure presentarvi all'esame con una sbobina che sapete a menadito, così le chiamate voi no?»
Dalla classe si alza un piccola risata che, così com'è nata, muore al riprendere la parola dell'uomo in giacca e cravatta.
«Lui e i suoi quadri devono essere interpretati, capiti, è necessario che ognuno di voi ponga un po' di sé stesso nel progetto altrimenti ne uscirà un lavoro ben fatto ma anonimo e, io, di trenta lavori tutti uguali, scusatemi tanto, ma non ne faccio assolutamente un bel niente. Chiunque non possieda uno sguardo attento penserebbe che il grande René abbia dipinto ad occhi chiusi in quanto nella parte inferiore del quadro ci sono toni scuri, colori freddi, dominano le tenebre mentre nella fascia sovrastante ci presenta una bellissima giornata di sole.» fa scorrere la foto e apre un discorso fra virgolette stanziati sopra uno sfondo giallo.
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Nemesi | Jacopo
FanfictionAvere una nemesi significa avere un nemico superlativo, (quasi) imbattibile e esclusivo. Personificazione della giustizia, in quanto garante di misura e di equilibrio e come tale divinizzata nell'antichità classica; modernamente intesa come fatale p...