𝗦𝗢𝗙𝗧 𝗗𝗔𝗥𝗞 𝗥𝗢𝗠𝗔𝗡𝗖𝗘
Bugiarda patologica e insensibile cuore di ghiaccio.
Rachel Conder nasconde tutt'altra natura dietro il viso innocente e i grandi occhi color miele.
Decide di lasciarsi alle spalle un anno burrascoso e scappare da...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
I capitoli 13-14-15 sono collegati tra loro, essendo narrati tutti e tre nei rispettivi momenti pre-durante-post serata.
Buona lettura
R A C H E L
POV
Io e Becca eravamo giunte ad un'accordo.
Non credevo che sarebbe stato possibile, ma a quanto pare avevamo entrambe raggiunto un livello tale di maturità per stringere un compromesso.
Mi avrebbe coperto fino alla mattina dopo, dandomi per malata alla Cooke e riferendole che non ero in vena di scendere a cenare.
Io, in cambio, le avrei lasciato la camera libera per tutto il fine settimana.
Era abbastanza equo.
Anche se, a dirla tutta, non ero stata propriamente onesta con lei. Le condizioni mi si erano presentate molto favorevoli dal momento che avrei comunque dovuto passare tutto il weekend fuori a dare ripetizioni a Wyatt. Fui scorretta, ma francamente me ne importava poco e niente.
Ibbie viveva in una minuta villetta, dallo stile classico, poco rinnovato. Il tetto era di un livello minore rispetto alle altre strutture intorno e le mattonelle erano incurvate e storte. Alcune finestre avevano le tapparelle verde fogna bassate invece altre erano sigillate da sbarre di ferro.
L'esterno incuteva un po' di timore, malgrado Ibbie mi avesse già preparata.
«Nonna Eveline è una reduce dalla seconda guerra mondiale. È una donna molto scorbutica e diffidente, e da ragazza è stata una delle prime donne ad arruolarsi al militare» mi raccontò brevemente mentre ruotava la chiave nella serratura «Non è sana di mente, ha certi sbalzi di umore e reagisce in maniera esagerata. Annuisci a tutto ciò che ti dice e vivrai tranquilla»
A contrario dei suoi avvertimenti, appena mi presentò, piacqui immediatamente agli occhi di quella signora.
Mi fece soltanto qualche commento non chiesto sul mio fisico particolarmente esile, ma per il resto si ammorbidii alle mie cortesie come una dolce anziana d'ottanta anni, e non come una ex militare un po' fuori di capa.
«Per ogni cosa non esitate a chiedermi» strillò mentre salivamo le scale.
«Cristo, hai visto che occhi dolci che ti faceva? Manco fossi tu sua nipote» Ibbie si lagnò, senza farsi sentire dalla signora.
