19. Sour

7.4K 228 276
                                    







A N D E R S O N

POV


🔴

poco ma sostanzioso







Aveva la mia felpa. La mia fottutissima felpa.
C'era il mio nome e il mio numero scritto dietro.

E lei se n'era appropriata.

Non me l'aveva ancora restituita.

Ok che non c'eravamo più visti e nè sentiti dal giorno che la scuola era stata inondata. Avevano messo in pausa le lezioni per riparare i danni causati dal temporale, quindi

Da quattro giorni. Quattro. Fottuti. Giorni. E per ogni di questi quattro giorni, ho pensato solamente a lei con a dosso la mia fottuta felpa.

Cazzo.

E quella fottuta immagine era rimasta impressa nella mia mente per tutto il tempo, anche quando avevo provato a scrollarmela di dosso con il sesso. E non una semplice sveltina con Cora, ma anche con una sua amica.

Questo anche perchè le parole di Xander dell'altro giorno mi erano rimaste su per lo stomaco.

"Ti ho visto sempre meno impegnato con Cora e le altre ragazze con cui scopi. E sempre di più in compagnia di una sola ragazza. Non è la tua personale vendetta inizia piacerti più del dovuto?"

No, la vendetta non iniziava a piacermi più del dovuto, e no, scopavo di meno da quando Rachel si era trasferita da Boston. Xander si faceva giri mentali che neanche nelle migliori sitcom spagnole potevano accadere.

Infatti al momento mi ritrovavo con cosce morbide di Cora attorno al bacino e i suoi umori gocciolarmi sul ventre mentre altra ragazza, la quale non ricordavo il nome,  da dietro mi succhiava la pelle sensibile del collo.

Sentivo i suoi capezzoli formicolarmi sulla schiena, ma con le dita ero occupato a stuzzicare quelli rosati di Cora.

Quest'ultima era a cavalcioni sopra di me, completamente esposta senza uno straccio di tessuto se non per un filo di rossetto cremisi a macchiarle le labbra carnose. 

Strusciava lentamente la sua fica umida contro il mio ventre, bagnandosi sempre di più man mano che le stimolavo il seno. Gemendo interrottamente al mio orecchio. Entrambi i miei pollici compivano cerchi lenti e precisi, imitando il ritmo dei baci lascivi sul collo.

Mollai la presa su una coppa mentre con l'altra diminuii soltanto la velocità.
Cora rimase con il fiato sospeso per un'attimo.

Mi voltai e afferrai rudemente il mento dell'amica e la sua bocca calda mi accolse volentieri rubandomi un bacio.

L'amica di Cora era molto diversa dalla sottoscritta, capelli castano chiaro e occhi da cerbiatta, labbra carnose ma quello superiore non aveva alcuna incurvatura. Sguardo docile e obbediente. Aveva quasi un'aspetto infantile, nonostante i suoi diciotto anni compiuti, come anche l'amica.

Un'aspetto infantile per la sua età...ma non come lo volevo io.

L'altra mano ancora adattata alle curve di Cora, scese dal petto della mora scorrendo lungo pancia arrivando in mezzo alle gambe. I polpastrelli scivolarono sulle sue pieghe senza che io interrompessi il bacio con l'altra.

Slivers of HopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora