21. Well, I hope I was your favorite crime

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R A C H E L

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R A C H E L

POV






«Che cosa ci facevi con Sydney Reed?»

Ibbie mi raggiunse a lunghe falcate, tirandomi per la manica. La sua voce era bassa in modo che potessi sentirla solo io, e colsi anche una nota infastidita. Mi colse alla sorpresa che quasi il lacca lecca mi andò di traverso.

«Cos- nulla»

Schiocca ironica la lingua «Non si sembrava proprio nulla, vi vedevo piuttosto in sintonia»

Mi accigliai al tono accusatorio.

Syd si era dileguata appena Ibbie aveva preso a marciare nella nostra direzione, non preoccupandosi nemmeno di nascondere il motivo di tale cortesia.

«Oddio meglio che me ne vada prima che il diavolo dai capelli rossi mi trucida viva» Sue testuali parole. Evidentemente l'astio era reciproco, vedendo Ibbie alterarsi come l'effettivo nominato diavolo dai capelli rossi.

Ibbie incrociò le braccia sotto il busto, affilando lo sguardo felino «Che ti ha detto quella falsa manipolatrice?»

Falsa?
Manipolatrice?

«Non stavamo parlando di nulla di particolare» tagliai corto «Perché ti innervosisci tanto? Mi avrebbe dovuto dire qualcosa di particolare?» Ora ero io quella sospettosa.

Istintivamente il mio sguardo cercò il caschetto biondo cenere in mezzo alla folla, ma la figura longilinea di Ibbie si piantò proprio in mezzo impedendomi di guardare oltre i gradini d'ingresso.

Io avevo preso un tono accusatorio e lei ovviamente si mise sulla difensiva.

«La conoscevi già? Ci hai già parlato prima?»

«È la prima volta che le rivolgo parola. Prima di oggi non ci avevo mai parlato» Bugia.

Ibbie mi fece un lento esame da capo a piedi e io mi mostrai quasi annoiata dalla sua diffidenza.

«No, non deve dirti nulla» si scrostò dietro l'orecchio una ciocca, lasciandomi andare la manica

«Ma se dovrebbe provare a dirti qualunque cosa, sappi che dietro a quel bel sorrisino a trentadue denti si nasconde una sporca bugiarda, e che faresti meglio a non credere a nulla di quello che esce dalla sua bocca e a starle alla larga»

«Ad esempio?»

«Vuole stare in centro all'attenzione. Si inventa e dice un mucchio di stronzate e magari se le tenesse per sé. Certo che no, dove sarebbe il divertimento altrimenti? Le condivide con chiunque mettendo in moto falsi pettegolezzi»

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