(per ora beccatevi questa con Anderson che ha una motosega a posto di un braccio, quando ne farò una più decente la sostituirò)
R A C H E L
POV
Ero una maniaca del controllo.
Avere sotto controllo ogni minimo dettaglio, movimento o avvenimento attorno a me, e alle persone a che erano accanto mi dava una sensazione di conforto.
Non di piacere.
Ma di conforto.Era diverso.
Non ero sempre stata così. Anzi, da bambina la tutrice mi presentava sempre come una bambina molto spensierata, e poco riflessiva.
Persa nel suo mondo, spigliata e una lingua troppo lunga.
Le carte in tavola erano cambiate quando avevo toccato il punto più basso.
Sì, avevo ancora una lingua a dir poco frizzante, che non perdeva tempo a schioccare puntigliose affermazioni.
Ma volte ci ripensavo, a com'ero prima di toccare il fondo, e spesso mi capitava di pensare a quanto mi sarebbe piaciuto che le persone che avevo incontrato qui a Chicago, conoscessero quella versione di me.
Quella senza la pelle cospersa di graffi e cicatrici.
Quella con gli occhi che gli brillavano.
Quella con ancora un cuore che le batteva nel petto.
Quella a cui non le importava avere il costante controllo di tutto e tutto.
Quella che vedeva il mondo a colori, non con le solite tinte neutre.
Quella senza la costante sensazione di star cercando di sopravvivere invece che vivere.
Sarei piaciuta a tutti di più, ovviamente. L'avrebbero amata la Rachel dell'anno scorso. A nessuno piacciono le ceneri di qualcosa che è ormai morto.
Un'altra versione di me, migliore. Ma che ormai è morta.
Lui l'aveva uccisa.
No, anzi. Non era stato Jace ad annientarla. E neanche suo padre, e nemmeno il ragazzo nell'auto alla festa di Dorian. Nè la mia ex migliore amica Nessa e nemmeno tutti gli altri studenti della Bowen.
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Slivers of Hope
Teen Fiction𝗦𝗢𝗙𝗧 𝗗𝗔𝗥𝗞 𝗥𝗢𝗠𝗔𝗡𝗖𝗘 Bugiarda patologica e insensibile cuore di ghiaccio. Rachel Conder nasconde tutt'altra natura dietro il viso innocente e i grandi occhi color miele. Decide di lasciarsi alle spalle un anno burrascoso e scappare da...