4

266 9 0
                                    

ELIZABETH

Ho cercato di tenerti vicino a me
Ma la vita si è intromessa

RIMANGO con gli occhi puntati sulla foto che ritrae i nostri volti così vicini che riesco quasi a sentire il ricordo della sua guancia posata sulla mia. L'atteso bacio che, poco dopo, è avvenuto provocandomi le farfalle nello stomaco. 

Una forte stretta al petto fa scivolare sulla mia gote una lacrima che sono costretta a nascondere velocemente appena un leggero colpo alla porta mi desta dai miei pensieri. 

Sprono il disturbatore a farsi avanti e spengo velocemente il telefono nascondendolo sotto il cuscino così da non destare sospetti se dovesse essere Nicholas. Invece di mio fratello, il corpo slanciato di Michele fa il suo ingresso nella stanza. Indossa una maglietta rossa che mette in risalto i pettorali scolpiti e i jeans chiari gli avvolgono delicate le gambe muscolose. Una felpa bianca gli copre le braccia lunghe e i capelli spettinati gli incorniciano il volto luminoso.

Mi sorride gentile e fa un passo dentro la camera lasciando che le iridi chiare perlustrino attentamente il piccolo spazio che ci circonda. Noto un libro dallo spessore notevole stretto in una mano mentre le dita libere tengono prigioniere le chiavi di casa

<<Disturbo?>> domanda cauto appena nota il mio volto probabilmente intristito a causa del flusso dei miei pensieri. Scuoto piano il capo così da rassicurarlo e aspetto che parli di nuovo rimanendo seduta sul letto <<Devo andare a fare le fotocopie di questo volume>> mi mostra la copertina blu e abbozza un sorriso <<Volevo sapere se, magari, volessi venire con me>> la sua proposta mi sorprende e schiudo di poco la bocca confusa.

Di certo non mi aspettavo che chiedesse proprio a me. In fin dei conti, abbiamo scambiato solo qualche parola da quando ci conosciamo

<<Certo, non c'è problema>> balbetto ancora stupita e mi alzo per poter infilare le scarpe <<Dammi giusto cinque minuti>> Michele annuisce e mi avvisa che mi aspetterà in salotto. Appena rimango di nuovo da sola, mi affretto a sistemare i capelli e afferro un rossetto chiaro che stendo velocemente sulle labbra. Ho solo un po' di correttore sotto gli occhi e, se avessi saputo di dover uscire, avrei preferito essere truccata meglio ma credo che me lo farò andare bene. 

In fin dei conti, dobbiamo solo fare delle semplici fotocopie. 

Lo trovo seduto sul divano mentre scorre il pollice sullo schermo del telefono. Scuote piano il capo serrando la mascella e sbuffa portandosi la mano tra le ciocche nere che vengono tirate all'estremità dalle dita lunghe e prive di anelli.

Mi schiarisco la voce così da poter attirare la sua attenzione e schiudo le labbra appena le sue iridi cristalline vengono puntate su di me. Gli sorrido piano e chiudo la mano intorno la bretella della borsa che pende dalla mia spalla 

<<Andiamo?>> si alza e infila un giubbotto di pelle che va a mettere in risalto le sue spalle larghe. Afferra le chiavi di casa e ripone il cellulare nella tasca posteriore dei suoi jeans scuri. Apre la porta e mi incita ad uscire per prima per poi chiudersi l'entrata alle spalle

<<Sembra molto impegnativo>> ammicco verso il libro stretto sotto il braccio e un sorriso divertito gli scalda il volto chiaro

<<Appena mille e cinquecento pagine. Una passeggiata>> ridacchia facendo scattare il portone così da poter sentire il Sole dal calore ancora fievole baciarmi le guance 

<<Tra quanto hai l'esame?>> un paio di macchine occupano la strada camminando lente e un gruppo di persone si guarda intorno un po' spesato

<<Tre mesi>> ammette indicandomi velocemente la strada da prendere <<Sembra tanto, lo so. Fidati, però, che non bastano>> spiega piano appena sbuchiamo in una delle strade principali di Firenze. Un leggero chiacchiericcio ci fa compagnia mentre ci rechiamo verso la nostra destinazione 

YOU SAVED ME 2 |Anime distanti|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora