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DEAN

È così dolce, sapere che mi ami
Anche se non abbiamo bisogno di dircelo

Alcuni sguardi curiosi si soffermano su di noi mentre usciamo dal locale mano nella mano. Mi guardo intorno per capire se riesco a vedere quello stronzo di Jace ma sembra essere scomparso nel nulla e forse, da una parte, è meglio così. Sono troppo nervoso, troppo su di giri per ragionare in modo sensato e- seppur muoia dalla voglia di prenderlo a pugni- voglio darmi un contegno davanti Elizabeth. Non ho intenzione di spaventarla ancora di più.

Quando sono entrato in quel bagno il cuore ha mancato un battito. Tutte quelle persone accerchiate intorno a lei, ho temuto il peggio. Ho veramente avuto paura che fosse riuscito ad aprire quella porta e a farle del male.

Devo prendere dei provvedimenti, non mi interessa chi sia suo padre. Non importa quanto potente e importante possa essere la sua famiglia. Gli conviene non istigarmi troppo, il papino potrà anche essere un generale ma io posso diventare un folle se mi vengono toccate le cose a cui tengo.

E a lei ci tengo fin troppo

<<Entra in macchina>> le apro lo sportello scuro mentre i suoi occhi chiari mi osservano intimiditi quasi temesse che io sia arrabbiato con lei. In silenzio, però, sale sul sedile del passeggero e posa le mani sulle cosce morbide mentre faccio il giro dell'auto per accomodarmi davanti il volante freddo <<Metti la cintura, Elizabeth>> borbotto accendendo il motore e inserendo la prima.

Stranamente, ubbidisce senza troppe storie e posa il suo sguardo su di me mentre stringo con forza le mani intorno la plastica solida. Noto il modo in cui la pelle assume sfumature biancaste e un leggero fastidio prende a pizzicarmi le dita.

Le luci della città sfrecciano dietro di noi mentre tengo il piede poggiato con cautela sull'acceleratore. Per raggiungerla il prima possibile, ho corso parecchio evitando cartelli dello stop o semafori. Ora, però, posso prendermela con più calma visto che lei è qui al mio fianco.

Proprio dove dovrebbe essere sempre

<<A cosa stai pensando?>> la sua voce titubante mi desta dai miei pensieri obbligandomi a voltarmi leggermente verso di lei. Ha le labbra tirate in una linea dritta e le iridi posate sulle mie mani in tensione.

Potrei dirle che non sto pensando a nulla, ma ho deciso di provare ad essere sincero con lei

<<Che dovrei tornare indietro e fare due chiacchiere con Jace>> sputo aspro serrando di colpo i denti. Deve pagare per quello che ha fatto. Deve pentirsi di aver voluto farle del male. E deve supplicarmi di risparmiarlo perché l'unica cosa che vorrei fare ora è schiacciare il suo stupido volto sotto la suola delle mie scarpe <<No, non provare a dirmi che devo stare calmo>> la blocco prima che possa controbattere. La conosco, so già cosa aveva intenzione di fare <<Quello stronzo sta superando il limite. Lo avevo avvisato, Beth>> porto la testa di lato e cambio marcia mentre il corpo di Elizabeth si accascia stanco sullo schienale del sedile <<Ti deve stare alla larga. Non mi interessa un cazzo di chi è suo padre, la pagherà cara per quello che stava per farti>>

<<Non voglio che tu faccia stronzate>> sbotta prendendo posizione e tenendomi testa senza lasciarmi il gusto di zittirla, una volta ogni tanto. Riesce sempre a trovare qualcosa da dire che vada contro il mio pensiero e questo non fa altro che farmi incazzare ancora di più

<<Temi che io possa fargli veramente male? Non è così?>> ovviamente lei si preoccupa per lui. Certo, come potevo pensare altrimenti. È troppo spaventata che io possa superare il limite, che non riesca a controllarmi.

YOU SAVED ME 2 |Anime distanti|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora