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ELIZABETH

Guarda le stelle
Guarda come brillano per te

“TI PASSO a prendere tra venti minuti”

Leggo più volte il messaggio impresso sul mio telefono mentre il cuore non la smette di martellarmi nel petto. Una parte di me teme che Dean sappia cosa è accaduto solo un paio di ore fa e pensa che ci sarà un confronto abbastanza animato. L’altra, quella più razionale, cerca di ricordarmi che ci eravamo dati appuntamento per stasera così da poter passare un po’ di ore insieme.

Ma qualcosa nel modo in cui mi ha scritto mi fa arricciare il naso. Una risposta secca, priva di emozioni. Dean non è bravo a parlare tramite messaggi ma solitamente aggiunge sempre un Beth o un Ariel ad ogni messaggio. Ma non questa volta.

Questa volta è stato così deciso che il respiro mi si è mozzato nel petto.

Scuoto il capo e mi affretto a mettere le scarpe così da essere pronta nel momento in cui mi dirà di essere arrivato. Mi preparo mentalmente un discorso in modo da essere preparata quando dovrò dirgli cosa è accaduto con Sienna.

Le spalle mi diventano rigide al ricordo delle sue frasi arcigne e stringo la mano con le nocche increspate provocandomi un leggero bruciore che mi porta a strizzare gli occhi in una smorfia di fastidio. Sbuffo mentre scuoto il capo e sistemo gli occhiali sul naso con le dita tremanti per l’agitazione.

Nella mia testa, miriadi di domande si susseguono in fila indiana e cerco di dare una risposta a tutto ma c’è troppa confusione e le parole si accavallano tra di loro rendendomi difficile concentrarmi.

Il telefono vibra e ingoio un groppo creatosi in gola mentre lo sblocco per leggere il messaggio di Dean

“Esci, ora”

Il cuore ha l’ennesimo sussulto della giornata e socchiudo gli occhi rendendomi conto che c’è qualcosa che non va. Mi sistemo il giubbotto sulle spalle e afferro la borsa prima di guardarmi un’ultima volta nello specchio. Decido di nascondere la mano incriminata nella tasca della felpa così da evitare di attirare l’attenzione e riuscire a fargliela vedere in un momento più opportuno.

Scendo le scale e avviso i miei genitori, intenti a vedere un film in salotto, che sto uscendo. Mi liquidano con un cenno affermativo del capo e papà mi raccomanda di stare attenta. Annuisco sovrappensiero e apro la porta d’ingresso.

L’Audi nera mi aspetta tenebrosa e silenziosa accostata al ciglio della strada. Le luci spente la fanno apparire ancora più intimidatoria di quello che è e i finestrini posteriori oscurati mi provocano una scarica elettrica lungo la schiena. Riconosco il profilo di Dean, le mani strette intorno al volante e le labbra unite in una linea sottile, infastidita.

Prendo un respiro profondo e mi incammino verso il posto del passeggero. Apro con titubanza la portiera e mi accomodo sul sedile.

Dean non mi guarda.

Ha gli occhi puntati sulla strada e il respiro corto che esce dalla piccola fessura della sua bocca con nervosismo. Mi sporgo verso di lui, ma prima che possa toccarlo ha già messo in moto allontanandosi da casa

<<Dean>> provo ad attirare la sua attenzione ma scuote il capo con un movimento secco e mi scocca un’occhiata di disapprovazione

<<Io e te dobbiamo parlare>> sussulto al suono della sua voce che tuona nel piccolo abitacolo appena ci fermiamo a un semaforo. Il tono basso e duro spingono la mia pelle a incresparsi così da coprirmi l’intero corpo di brividi

<<È successo qualcosa?>> Dean riparte e si volta verso di me con uno sguardo cupo e le sopracciglia aggrottate in una smorfia di disappunto

YOU SAVED ME 2 |Anime distanti|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora