12

231 10 0
                                    

ELIZABETH

Perché la speranza è una cosa pericolosa per una donna come me

MORDICCHIO il tappo della penna mentre osservo la lavagna che, man mano che la lezione va avanti, si riempie di scritte riguardanti la composizione del DNA. Getto uno sguardo annoiato verso Josh che prende appunti in modo insistente e mi ritrovo a sbuffare portando gli occhi al cielo.

È sempre difficile tornare a studiare dopo un periodo di pausa. Specialmente se questo lasso di tempo è stato colmo di avvenimenti. Avvenimenti che portano il nome di una sola persona.

Dean.

Ho ancora il suo profumo impregnato nella pelle. Le sue mani grandi che accarezzano il mio corpo mentre le sue labbra baciano ogni singola parte di me.

Avverto il respiro corto e il cuore che prende a battere veloce nel petto appena i ricordi di un paio di giorni fa tornano nella mia mente come un fulmine a ciel sereno. I suoi gemiti gutturali rimbombano nelle mie orecchie e le sue spinte prepotenti mi fanno increspare la pelle.

Un sorriso spontaneo, però, fa capolino sul mio viso ricordando le parole dolci che mi ha detto, il modo in cui i suoi occhi mi hanno guardato sinceri. Forse sto sbagliando a dargli un'altra possibilità, ma non riesco a stare lontana da lui. Il solo pensiero di poterlo perdere di nuovo mi fa mancare il respiro. Non voglio tornare a due settimane fa, non voglio più avvertire quel vuoto immenso che non faceva altro che crescere dentro di me ogni volta che il suo nome tornava nella mia mente.

Voglio stargli vicino, combattere per lui.

Combattere con lui.

Insegnarli a fidarsi, a convivere con il passato senza temerlo. Senza lasciarsi divorare da lui.

Sono pronta a tenerlo stretto nel momento in cui gli incubi gli faranno visita, a calmarlo quando la rabbia prenderà il sopravvento, a parlargli quando l'unica cosa che vorrà fare sarà urlare, a baciare le sue ferite e ricucirle insieme.

Perché è questo quello che si merita, qualcuno che si prenda cura di lui.

Dean è cresciuto da solo, si è fatto da solo. Senza mai chiedere aiuto, senza mai trovare qualcuno disposto a stargli accanto. E io sono pronta a fare tutto ciò. Voglio far sentire al sicuro quel bambino spaventato e tremante che si nascondeva sotto il letto per sfuggire dal padre

<<Ci vediamo giovedì prossimo, ragazzi. Studiate le prime dieci pagine del nuovo capito, mi raccomando>> sbadiglio infilando i libri nello zaino e mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Dovrei tagliarli ma per ora li terrò così per un altro po'

<<Betty>> Josh mi sfiora la spalla per attirare la mia attenzione e mi volto con un sorriso caldo dipinto in volto <<Vieni con me ed Erika in biblioteca a studiare?>> anche i suoi ricci si sono allungati molto rispetto a un paio di mesi fa e devo ammettere che mi piace come gli incorniciano il volto. Lo rendono più uomo e meno ragazzino

<<Certo, hai la macchina?>> sistemo gli occhiali sul naso con un dito e mi incammino con lui verso l'uscita dell'aula mentre lo osservo annuire e rispondere a un messaggio

<<Tu mi devi raccontare un paio di cose, non credi? >> abbozzo un sorriso imbarazzato e faccio dondolare la testa in avanti. Abbiamo parlato al telefono e l'ho rassicurato che ero sana e salva, ma so che ora si sta riferendo a Dean

<<Betty!>> le braccia esili di Erika mi si stringono intorno al collo e lascio che il suo profumo delicato mi pizzichi le narici <<Come stai?>>

YOU SAVED ME 2 |Anime distanti|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora