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DEAN

Il paradiso è un posto sulla terra con te

MI MUOVO piano nel letto, il Sole filtra silenzioso dalla finestra e i capelli scarmigliati di Elizabeth si aggrovigliano davanti il mio volto. Riesco a sentire la sua guancia premere contro il mio petto e le sue braccia delicate avvolgermi da sotto le coperte, il suo respiro caldo mi bacia la pelle e mi trovo a stringerla di più a me mentre penso a quello che è successo.

Ho ancora il corpo così intorpidito a causa della rissa che provo dolore mentre le mie mani le accarezzano gentili la schiena, ho le nocche in fiamme e scommetto di aver lo zigomo gonfio e arrossato, ma ora nulla di tutto questo importa. Né di come quel coglione pieno di sé se la sia presa con me né del ricordo della panca fredda sotto di me mentre aspettavo nella cella.

Nulla ha importanza.

Perché l’unica cosa a cui riesco a pensare è al passo che ho deciso di fare. Al modo in cui ho accettato di essere suo, solamente suo. Ma so che, in fin dei conti, è sempre stato così.

Elizabeth mi ha reso suo dalla prima volta in cui il suo sorriso bambinesco mi ha guardato incuriosito, e io sono stato un’idiota per aver fatto di tutto pur di tenerla lontana da me.

Ho sempre temuto e bramato questo momento e ora che posso finalmente viverlo, mi sento strano. Io sono ancora io e lei è sempre lei, la mia Ariel, eppure c’è qualcosa di diverso in me. Una sensazione di pienezza così violenta che mi fa mancare il respiro.

Apro gli occhi e la guardo mentre ha la bocca leggermente schiusa e le palpebre abbassate, ha il viso così spensierato mentre dorme e mi rendo conto che ormai non posso più tornare indietro. Ho intrapreso una strada e sono intenzionato a fare la cosa giusta perché non voglio rischiare di perderla di nuovo. So benissimo che non ce la farei a vivere senza la sua voce petulante che mi rimprovera o senza le sue occhiate torve che mi riserva quando dico qualcosa di cattivo.

Ma la paura di deluderla è ancora lì, nascosta sotto questa apparente felicità. È lì che aspetta solo di mangiarmi vivo così da ridurmi in brandelli e so che devo combattere con tutto me stesso per non farle prendere il sopravvento, ma ho vissuto nella paura per anni e non so se sarò capace di chiudere quella porta definitivamente.

Sospiro piano e cerco di alzarmi dal letto senza svegliarla, Elizabeth posa il capo sul mio cuscino e aggrotto le sopracciglia in un’espressione intenerita. È sempre stata così dannatamente bella.

Cammino cauto fino in cucina e mi guardo intorno, il silenzio mi fa mancare un battito e mi osservo le dita dolenti e intorpidite. Ho bisogno di caffè, devo assaporarne il gusto acre così da potermi svegliare definitivamente e iniziare a ragionare nel modo giusto.

Mi muovo meccanicamente mentre afferro due tazze e il cartone del latte e mi domando se sarà così da oggi. Se mi sveglierò e farò sempre le cose per due, se condividerò il letto con lei, se dovrò chiederle di vederci o se sarà una cosa spontanea.

E mentre aspetto che il caffè sia pronto, mi rendo conto che non ho la più pallida idea di come agire. Non sono mai stato in una relazione né avevo pensato sarebbe accaduto. Avevo giurato a me stesso che mai avrei permesso ai miei sentimenti di mettersi in mezzo, avevo deciso che non avrei riposto le mie speranze e le mie paure in un’altra persona, mi ero ripromesso che sarei dovuto rimanere da solo. Per sempre. Così da poter evitare di diventare come Rufus, perché la paura di fare qualcosa lontanamente simile a ciò che lui ha fatto a me mi fa accapponare la pelle e lo stomaco si rivolta in un conato di vomito.

Avevo deciso che sarei rimasto da solo, perché era la cosa giusta da fare. Sono una bomba a orologeria che non aspetta altro di esplodere e la cosa migliore da fare era allontanare tutti così da evitare di poter far del male a coloro a cui tengo.

YOU SAVED ME 2 |Anime distanti|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora