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ELIZABETH

Tutto quello che posso fare è dire che queste braccia
Sono fatti per trattenerti


<<OLIVER>> esordisco stupita e mi slaccio la cintura velocemente ma, prima che possa rendermene conto, Dean è già fuori dalla macchina. Chiudo la portiera e il cuore ha un sussulto nel vedere il modo in cui il suo viso è ridotto. Il labbro inferiore ha un taglio profondo da cui esce del sangue scuro e denso, l’occhio sinistro tende a delle sfumature violacee mentre le sue mani bambinesche tremano


<<Ehi, ehi, vieni qui>> Dean, senza pensarci due volte, lo prende tra le sue braccia sollevandolo dal terreno e gli posa una mano dietro la testa mentre lo tiene stretto a sé <<Va tutto bene>> sussurra cullandolo piano, io rimango attonita e con il cuore che batte veloce a guardare la scena davanti ai miei occhi. Vorrei parlare, capire cosa è successo ma ho già tutte le risposte alle mie domande e le labbra mi diventano secche e asciutte <<Tranquillo>> cerca di rassicurarlo mentre entriamo nel palazzo con cautela così da non attirare occhiate curiose su di noi. Oliver prova a sopprimere i singhiozzi con scarsi risultati e si aggrappa al dolcevita di Dean. Lo stesso che volevo vedere gettato sul pavimento ora è intriso del suo sangue.

La testa mi vortica mentre apro la porta dell’appartamento e il petto si alza così prepotentemente che sento dolore alle ossa. Avverto i palmi sudati e il respiro morente appena gli occhi di Dean incontrano i miei. Nelle sue iridi scure fiamme rabbiose hanno preso a bruciare e noto il suo sguardo indurirsi fino a diventare irriconoscibile.

Ora, il ragazzo davanti a me, sembra così diverso da pochi minuti fa.

Adesso, impresso sul suo viso, vedo solo una rabbia disumana.

Una rabbia che mi fa rabbrividire.

Dean fa sedere Oliver sul divano e lo osserva mentre stringe i pugni con così tanta forza da far diventare le nocche biancastre. Gli occhi del bambino terrorizzato davanti a noi si abbassano quasi mortificati dalla situazione e uno strato di lacrime mi offusca la vista ma sono obbligata a resistere alla tentazione di piangere.

Cerco di ripetermi che non è il momento, non davanti a lui

<<Mio padre->> prova a dire ma le lacrime gli sgorgano impaurite dagli occhi e gli baciano le guance pallide <<Scusate>> si asciuga con il dorso della mano ma Dean si accovaccia davanti a lui scuotendo il capo <<Non volevo piangere>> la mano gentile di Dean si chiude dietro il capo chino di Oliver e la schiena viene attraversata da una miriade di brividi

<<Puoi piangere se vuoi>> ha la voce ridotta ad un sussurro mentre gli accarezza i capelli sottili <<Non succede nulla se lo fai>> gli sistema le ciocche così da spostarle dal volto impaurito e mi ritrovo con i muscoli tesi e incapace di muovermi. Oliver punta i suoi occhi nei miei e mi sforzo di sorridergli per rassicurarlo ma solo una linea sottile appare tra le mie labbra <<Non sarai meno uomo>> aggrotto le sopracciglia sentendo le sue parole e mi mordo il labbro confusa cercando di capire perché lo abbia detto

<<Oliver>> mi schiarisco la voce e faccio un passo tremante verso di loro <<Perché non andiamo in bagno così ci cambiano?>> propongo slacciandomi il cinturino degli stivaletti così da poter stare più comoda. Dean si volta verso di me annuendo gentile mentre fa cenno a Oliver come se stesse dicendo che può fidarsi di me. Gli tendo la mano e le sue dita ancora spaventate stringono forte le mie mentre lo accompagno nel bagno facendolo sedere sul gabinetto <<Ti farà un po’ male ma vedrai che passa subito>> lui annuisce silenzioso e mi accingo a prendere un paio di batuffoli di cotone così da poter togliere il sangue incrostato che sporca il suo viso sfregiato.

YOU SAVED ME 2 |Anime distanti|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora