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ELIZABETH

Dimmi,
Non sei stanco di cercare di riempire quel vuoto?
O hai bisogno di più?

SPINGO con forza il piede sull'acceleratore con il cuore che mi batte veloce nel petto. Sul sedile del passeggero, la sciarpa e il biglietto mi osservano confusi mentre guido risoluta verso casa di Josh. Non so neanche bene cosa dirò o come mi comporterò, ma ho bisogno di parlargli. Forse non avrò tutte le risposte che sto cercando, ma sicuramente mi riuscirà a dare una mano. È il mio migliore amico, nonostante tutto, ed è anche il fratello del ragazzo per il quale ho perso la testa. Saprà cosa fare o, perlomeno, lo spero.

Imbocco la strada che mi porta a casa sua e l'ansia mi prende in ostaggio impedendomi di respirare.

Perché mi ha regalato quella sciarpa?

Perché il biglietto?

Perché la chiamata?

Mi mordo il labbro inferiore e cerco di mettere da parte la stanchezza improvvisa che ha preso ad accarezzarmi il volto per spingermi a socchiudere le palpebre.

Un sonoro sbadiglio riecheggia nell'abitacolo e deciso di non rispondere alla chiamata di Nick ripromettendomi di mandargli un messaggio appena tornerò a casa.

Il sangue mi si gela riconoscendo la facciata della villetta, nessuna macchina ingombra il vialetto e spero con tutta me stessa che in casa ci sia qualcuno. Il pensiero che Josh sia da Erika mi attraversa la mente facendomi sentire in colpa. Non voglio rovinare il loro pomeriggio a causa dei miei problemi.

Spengo il motore e stringo con forza le mani intorno al volante fino a far diventare le nocche biancastre. Prendo a torturarmi le labbra mentre l'idea di fare retromarcia mi balena in testa.

Peccato che, però, le iridi mi cadano sui passeggeri sistemati al mio fianco e mi trovo a scuotere il capo e a slacciarmi la cintura di sicurezza.

Ah, fanculo.

È di Dean che stiamo parlando e, nonostante tutto, lui viene prima di qualsiasi altra cosa.

Perfino di me stessa.

Percorro il vialetto con il cuore immobile e il respiro sospeso. Le mani mi tremano mentre busso ancora un po' titubante. Quasi sobbalzo sentendo il legno della porta vibrare a causa del mio tocco e, per sicurezza, suono anche il campanello mentre aspetto in silenzio che qualcuno venga ad aprirmi.

Passano una manciata di minuti e inizio a temere che nessuno verrà a rispondere se non fosse per il volto assonnato di Josh che appare poco distante da me.

Rimango per un momento immobile a guardare i suoi occhi scuri e i capelli mossi senza riuscire a dire nulla.

In questa settimana ci siamo sentiti spesso evitando di parlare dell'accaduto ma ora è arrivato il momento in cui bisogna rimboccarsi le maniche e affrontare le conseguenze delle nostre azioni

<<Ciao, Josh>> sospiro piano e rilasso le spalle appena le sue braccia mi attirano al suo petto. Mi posa il mento sulla testa e mi stringe con forza mentre il mio cuore si scioglie intenerito

<<Sei tornata>> un respiro carico di sollievo abbandona le sue labbra e una piacevole sensazione di calore si espande dentro di me sciogliendo il ghiaccio che mi brucia la pelle

<<Credo che sia arrivato il momento di parlare>> sogghigna e annuisce lasciandomi andare mentre mi chiude piano la porta alle spalle <<Stavi dormendo? >>

<<Stavo preparando del caffè, ne vuoi un po'?>> annuisco a mi accomodo al tavolo ben sistemato in cucina mentre mi nascondo le mani all'interno del tascone della felpa. Josh mi porge una tazza fumante dall'odore afrodisiaco e si siede davanti a me <<Betty? Cosa c'è che non va?>> non ho il coraggio di far incrociare i nostri sguardi e punto gli occhi sui fornelli

YOU SAVED ME 2 |Anime distanti|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora