Capitolo 48

683 80 24
                                    

Demet apre gli occhi e davanti a lei vede una donna è un uomo che le parlano, lei non capisce una parola di ciò che dicono, l'uomo la solleva, tenendola in braccio e la posiziona sui sedili posteriori della macchina, mentre la donna seduta al sedile passeggero anteriore, le stringe la mano continuando a dire parole per Demet incomprensibili, ma che dal tono e dall'espressione della donna, può dedurre siano di conforto, durante il tragitto Demet perde di nuovo i sensi.

Osman si avvicina a Can

< Can e tutto pronto possiamo partire >

Can annuisce e mentre si alza dalla sedia, suona di nuovo il suo telefono, la chiamata proviene dall'Italia Can riconosce il prefisso, quindi senza esitazione risponde

< pronto...>

< salve sono il dottor Bianchini dell'ospedale policlinico di Milano >

Can sgrana gli occhi

< si mi dica... che succede?>

< ecco... è stata portata qui una donna, è priva di sensi e senza documenti...>

Can e confuso

< e perché chiamate me?>

< perché attraverso il suo cellulare, siamo risaliti a questo numero, o meglio, questo numero è l'unico indicato da contattare in caso di emergenza, ed era la sua ultima chiamata effettuata>

Can e davvero confuso

< si ma... di chi si tratta insomma...>

< sinceramente non sappiamo l'identità della donna...>

Proprio in quel momento un infermiere raggiunge il medico e Can ascolta

< dottore la donna si è svegliata ma... ecco non capisce ciò che le diciamo, quindi o non parla la nostra lingua, oppure...>

Can subito sgrana gli occhi e senza esitazione interviene

< Demet... provi a chiamarla Demet>

Il medico e l'infermiera raggiungono la stanza e il medico fa come suggerito da Can

< Demet...>

Lei subito si volta confusa e agitata, sopratutto avendo visto il dottore al telefono, il suo terrore era che ci fosse Yghit dall'altro lato, il medico sorridente si rivolge a Can

< si ha funzionato... si è voltata >

< dottore che è successo? perché è lì...sta bene?>

< cosa le sia successo di preciso non lo so, anche perché non riusciamo a comunicare con la signora, ma sicuramente è stata aggredita e la situazione clinica generale, non è delle migliori>

< mi faccia parlare con lei...>

< ok>

Il medico avvicina il telefono a Demet che è impaurita di sentire la voce di Yghit, il suo peggior incubo, resta in silenzio
Can ascolta il respiro affannato di lei e decide di rompere quel silenzio, parlando in modo calmo

< Dem... sono Can...>

Demet piange, ma sono lacrime di gioia, lacrime di sollievo, riesce a malapena a parlare

< Can...>

Can e sollevato nel sentire la sua voce, anche se da essa percepisce che Demet non sta bene

< che ti è successo? Ti hanno aggredito?>

Demet rivive le immagini e si limita nel rispondere

Al tuo fiancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora