veintisiete

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A quanto pareva, Pilar era ancora arrabbiata e decisamente irremovibile riguardo la decisione che aveva preso poco meno di una settimana prima, quando Anita era rientrata a casa all'indecoroso orario delle due di notte.
La donna aveva atteso sveglia che la ragazza tornasse a casa e, quando lei era sgusciata in salotto richiudendosi piano la porta d'ingresso alle spalle, aveva acceso le luci, piantandosi a gambe larghe e braccia incrociate in mezzo alla stanza. Anita si era sentita morire: era consapevole di aver commesso un grave errore e si aspettava la più potente sgridata mai sentita, eppure Pilar l'aveva sorpresa, parlando con tono pacato ma affibbiandole una punizione estremamente più dura di quanto si avesse potuto immaginare.
Nonostante tutto, però, la ragazza non si era pentita del suo gesto, e Lisa aveva dichiarato di sostenere la posizione dell'amica ancor prima di aver ascoltato il resoconto della serata, o, meglio, della nottata, che Anita aveva trascorso con Gavi.
"Come ti ho detto, niente di serio o di speciale" aveva concluso la ragazza, una volta terminato il suo lungo e dettagliato discorso. "Abbiamo solo parlato, ma parlato davvero, capisci? Sembrava che ci conoscessimo da una vita, e si poteva dire di tutto."
"E poi ti ha riaccompagnata a casa, spero, o ti ha lasciata così, da sola in mezzo alla strada?" aveva voluto sapere Lisa.
"Ma che ti salta per la testa?!" aveva esclamato Anita. "Abbiamo preso un taxi che mi ha lasciata proprio fuori dal cancello, cosa credi?"
"Scusami, era un particolare che mi interessava sapere, ok?" finse di prendersela l'amica. "Devo essere certa che tu esca con un tipo bene a posto: per quel che ne so, non bisognerebbe fidarsi troppo dei calciatori..."
Come al solito, Lisa aveva avuto ragione. Infatti, dopo il sorriso di commiato che aveva rivolto ad Anita mentre lei scendeva dal taxi, Pablo non aveva più dato segni di vita, era tornato invisibile, come già era successo.
"Non di nuovo, ti prego" aveva sperato la ragazza, la quale ogni mattina controllava le notifiche del cellulare, sempre e comunque con esito negativo: da lui, nessun messaggio.
Eppure, anche durante la partita contro l'Osasuna, che le due amiche avevano seguito alla televisione poiché fuori casa, il calciatore era parso spensierato e assolutamente normale. Invece, a Barcellona Anita si struggeva, perché, com'era inevitabile data la situazione, aveva cominciato a sospettare di essere stata "una delle tante" con cui Gavi di tanto in tanto usciva.
Poi, finalmente, proprio il pomeriggio successivo a quella partita, risoltasi con una spettacolare vittoria del Barça, il messaggio era arrivato, senza che venissero sprecati caratteri né spazi: «Puoi uscire stasera?»
Rispettando ciò che le aveva imposto Pilar, la ragazza declinò l'invito.

Todo lo que quiero - Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora