treinta y tres

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"Non sai che ho visto" esclamò Anita ridendo, ancor prima che i due si salutassero.
"Cos'è successo?" chiese Pablo, subito contagiato dall'allegria della ragazza.
"Hai presente Lisa?" gli domandò lei. "E hai presente Thiago, l'amico di quel Manolo là?"
"Certo" assicurò il calciatore.
"Beh, non dicono niente a nessuno e girano mano nella mano per il mercato" rise di nuovo Anita. "Ma si può? Lisa non mi ha avvertito di nulla, anzi mi ha addirittura mentito... domani in classe ci sarà da divertirsi, perché non ho intenzione di tenere la bocca chiusa..."
Pablo scosse la testa sorridendo e le cinse le spalle con un braccio. Lei gli offrì una ciliegia.
"Stamattina quando mi sono alzato ho pensato che questa era proprio una bella giornata, ma adesso che ti sei intromessa tu è ancora meglio" affermò il calciatore, facendo cenno alla ragazza di svoltare a sinistra.
"Mh, dici davvero?" se ne compiacque Anita. "Ma dove stiamo andando? Sembra che tu abbia in mente una meta ben precisa!"
"Veramente non hai idea di dove questa via possa condurre?" le chiese Pablo. "Ormai sono quasi due mesi che vivi qua."
"In caso non l'avessi capito, io e il senso dell'orientamento viviamo su due pianeti diversi" si giustificò la ragazza ridendo. "Dai, però ora dimmelo, sono curiosa!"
"No no, tranquilla che manca poco..." sorrise il calciatore. "Voglio assolutamente mostrarti un posto e oggi mi sembrava il giorno perfetto."
"Ma... qui... siamo in riva al mare" si stupì Anita, appena i due terminarono di percorrere un vicoletto sbucando sulla passerella consunta di una scadente spiaggia libera.
"Proprio così. Vieni, mancano ancora venti minuti, non penserai mica che mi voglia fermare in questo postaccio" scoppiò a ridere Pablo, e, dopo aver notato l'espressione poco fiduciosa della ragazza, la trascinò in mezzo alla sabbia ancora morbida.
"Ok, ti seguo! Non tirarmi!" esclamò lei, aggrappandoglisi al braccio per evitare di affossarsi i piedi nelle piccole dune che spuntavano dappertutto.
Camminarono per un buon quarto d'ora lungo quella bruna spiaggia, il cui bagnasciuga era costellato da conchiglie spezzate e frammenti di plastica condotti a riva dalle onde, finché davanti a loro non si parò una piccola parete rocciosa ricoperta da una fitta vegetazione mediterranea. In quel punto, la costa era particolarmente sferzata dal vento, eppure gli esili tronchi dei corbezzoli, pur prostrandosi quasi fino a terra, non davano segno di voler cedere all'implacabile forza della natura.
"E ora?" domandò Anita, alzando la voce per sovrastare l'acuto ululato del vento.
"Aspetta, salgo prima io" rispose Pablo, raggiungendo con due balzi una roccia abbastanza piatta. "Vieni, dammi la mano."
La ragazza obbedì, e in pochissimo tempo i due scavalcarono quell'asperità. Quasi si trattasse di un sogno, davanti ai loro occhi comparve il più incantevole paesaggio che Anita avesse mai visto: lì, la brezza marina era praticamente assente e l'acqua era calma e talmente trasparente da lasciar intravedere la candida sabbia del fondale. Innumerevoli cespugli punteggiavano la spiaggia, che man mano ci si allontanava dal bagnasciuga assumeva una colorazione quasi dorata, decisamente contrastante con il verde intenso degli altissimi pini che proteggevano la minuscola caletta da sguardi indiscreti di ogni sorta.
Estasiata e senza fiato, Anita si fermò per contemplare quella magnifica visione.

Todo lo que quiero - Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora