cuarenta y nueve

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BUONI PROPOSITI DI PABLO - PUNTO NUMERO UNO: CENA CON PILAR ✓

"Pilar, sei pronta? Tra poco arriva Pablo" strillò Anita, emozionata. "Non preoccuparti, tanto l'hai già incontrato una volta..."
"Oddio, no, aspetta, non è vero!" la contraddisse la donna, mentre terminava di infilarsi un paio di ingombranti orecchini. "Io... lui... non l'ho mai visto, no..."
"Hey, ascoltami! È quel ragazzo che si presentò qui il giorno che io tornai a Saragozza per le vacanze e che tu chiamasti Manolo" le rivelò la ragazza.
"Oh" si stupì Pilar. "Cavolo, che maleducata sono stata... e non l'ho nemmeno riconosciuto; eppure, l'avrò visto un sacco di volte alla televisione..."
"Vabbè, ora non è più un problema" sorrise Anita. "Pablo ha detto che è molto felice all'idea di conoscerti, e..."
"D'altronde, cara, chi se non un calciatore si potrebbe permettere di scialacquare i suoi soldi per offrire una cena a me?" la interruppe nuovamente Pilar, sovrappensiero.
La ragazza sbuffò spazientita, poi si spostò in camera sua, posizionandosi davanti allo specchio per appendersi al collo una sottile catenina d'argento. Non appena fu riuscita nel suo intento, tornò nella stanza della padrona di casa e la aiutò ad allacciarsi la cerniera del vestito.
"Stai proprio bene" commentò, mentre le spazzolava per l'ennesima volta i capelli. "Non credi di tenerci un po' troppo, però?" le domandò dopo un poco. "In fondo, devi solo cenare assieme a me e al mio nuovo ragazzo."
"Appunto" esclamò Pilar, rimirando la sua immagine riflessa nello specchietto che teneva sul comò. "Noi tre seduti a un raffinatissimo tavolo dell'Alkimia... che sogno!"
"Sì... ah, eccolo" cinguettò Anita, interrotta dal suono del campanello. "Sbrigati, Pilar! C'è fuori il taxi che ci aspetta!" concluse, mettendosi a saltellare lungo il corridoio.
Non appena l'autista ebbe richiuso con delicatezza la portiera, la donna, dopo essersi presentata, cominciò con entusiasmo a chiacchierare del più e del meno con i due ragazzi, i quali la ascoltavano e le rispondevano scambiandosi occhiate divertite.
Quando giunsero nel salone d'ingresso dell'Alkimia, poi, Pilar rimase per un attimo a bocca aperta, ancora incredula all'idea di potersi permettere una cena in quel posto così lussuoso.
"Coraggio, venite" fece strada Pablo, conducendo le sue due accompagnatrici al tavolo che aveva prenotato.
"Ma è magnifico...!" mormorò Anita, ammirando il singolare arredamento del locale.
Gli aperitivi furono portati immediatamente da camerieri molto gentili e, in seguito, i tre commensali ebbero modo di conversare amabilmente anche durante il pasto, che si compose di un numero piuttosto cospicuo di portate.
"Pablo, tu devi assolutamente scusarmi per ciò che è successo l'altra settimana" disse a un certo punto Pilar, sventolando per aria il cucchiaino da dessert con il quale stava assaporando la sua panna cotta guarnita di mousse ai lamponi e scaglie di tartufo. "Ti ho per sbaglio scambiato per Manolo, e so che questo non ti ha fatto per niente piacere... poi mi sono fatta raccontare da Amalia le bravate di cui quel ragazzo, nel corso degli anni, si è reso responsabile, e ho capito che avevi proprio ragione."
"Beh, il mio obiettivo di stasera era proprio farle entrare in testa la mia immagine" sorrise il calciatore. "Così se la può ricordare per la prossima volta che verrò a bussare alla sua porta."
"Oh, ma certo" affermò contenta la donna. "Presentati quando vuoi, caro, sarai sempre il benvenuto!"

Todo lo que quiero - Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora