cuarenta y ocho

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Il sole era già tramontato da un paio d'ore e il burro nella padella che Anita aveva appena posto sui fornelli sfrigolava allegramente. La ragazza proruppe in un fragoroso sbadiglio.
Pochi minuti dopo, poggiò con delicatezza un piatto di crepes farcite con nutella e marmellata di mirtilli sul comodino di Lisa, poi sferrò un calcio al materasso su cui quest'ultima giaceva inerte, avvolta in una coperta di lana azzurra.
"No, ti prego" mugugnò l'amica, nascondendo la testa sotto il cuscino. "Lasciami dormire ancora un po'..."
"Richiesta bocciata" fu la secca risposta di Anita. "Sono le sette di sera, non ti pare che sia ora di uscire dal letargo?"
"Mh, no... mi fa male la testa" si lamentò Lisa, sbirciando fuori dal suo rudimentale nascondiglio.
"Oh, chissà perché" commentò l'amica sarcastica. "Ieri notte ingollavi alcol come fosse acqua del rubinetto."
"Era l'ultimo dell'anno" si giustificò la ragazza, mettendosi a sedere. "Santo cielo che botta..." aggiunse poi. "Credo che non berrò più per almeno un mese. Mi faresti un breve riassunto di cos'è successo alla festa per favore?"
Udendo quelle parole, Anita trattenne il respiro, celando con la mano un raggiante sorriso che proprio non voleva saperne di star lontano dalle sue labbra.
Tutto era cominciato durante il pomeriggio, quando lei e Lisa si erano recate al Camp Nou, avevano occupato i due magnifici posti a loro riservati e avevano assistito a una controversa quanto deludente partita, che si era conclusa con un misero pareggio e tanta amarezza. Una volta fuori dallo stadio, però, Anita si era finalmente resa conto di quanto Pablo le fosse mancato, e aveva insistito perché trascorresse assieme a lei il capodanno.
Diverse settimane prima, infatti, le due ragazze avevano ricevuto gli inviti a una festicciola programmata per essere svolta all'interno della casa privata di un amico di Thiago; tuttavia, nel conteggio delle bottiglie si era già tenuto conto di una decina di ospiti che si sarebbero certamente imbucati, per cui la presenza del calciatore non avrebbe arrecato fastidi.
Dal canto suo, Pablo aveva accettato senza pensarci due volte, poiché non aveva alcuna intenzione di perdere nuovamente Anita.
Inizialmente, la ragazza aveva tentato di tenere d'occhio Lisa, per evitare che esagerasse con i drink, ma lei si era subito infilata in un angolo insieme a Thiago; scocciata, l'amica aveva dunque deciso di lasciarla perdere, concentrandosi solo sul suo calciatore.
Anita e Pablo avevano ballato (tanto) e bevuto (poco), avevano parlato, erano stati compagni di squadra per il beer-pong... insomma, si erano divertiti.
Dieci minuti prima che scoccasse la mezzanotte, quando ancora tutti erano intenti a radunare i calici per lo champagne, Pablo aveva trascinato Anita fuori, sul balcone, e prendendola tra le braccia le aveva elencato tutto ciò che aveva intenzione di fare con lei durante il nuovo anno, oramai alle porte.
"Innanzitutto" aveva esordito. "Inviterò a pranzo te e Pilar, perché non deve succedere mai più che lei mi scambi per Manolo."
"Non accadrà" aveva affermato la ragazza sorridendo. "Lui non avrà mai l'onore di sedere alla sua stessa tavola..."
A un certo punto, però, Pablo si era fatto serio.
"Anita" aveva sussurrato dolcemente, piantando lo sguardo nei suoi grandi occhi color nocciola. "Te lo dico qui e ora, e ti giuro che non sono ubriaco... Quest'anno io lo voglio passare con te, hai capito? E niente, ma proprio niente, potrà impedirmelo, e..."
"Allora, che è successo ieri?" domandò nuovamente Lisa, non riuscendo a interpretare il prolungato silenzio dell'amica.
"Oh, nulla" rispose lei scrollando le spalle. "Una festa come tante altre."

Todo lo que quiero - Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora