cuarenta y dos

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"Sei sicura di non voler nemmeno sentire le sue ragioni?" domandò Lisa con aria preoccupata.
"Sicurissima" affermò Anita decisa. "Ho già ascoltato tutto ciò che aveva da dirmi e non mi è piaciuto affatto… per cui basta, perché mai dovrei ancora rovinarmi le orecchie udendo la sua voce?"
"La solita esagerata… secondo me, merita una seconda opportunità" ribatté l'amica scuotendo la testa. "In fondo, potrebbe anche solo essersi espresso male."
"Io non credo proprio" rispose seccamente Anita. "Se ci tenesse veramente a me, si farebbe sentire, o almeno ci proverebbe… invece, ogni mattina mi sveglio con un messaggio del buongiorno che non è il suo."
"Oh no" commentò Lisa sfoderando la sua espressione più schifata. "Manolo ha cominciato a fare lo sdolcinato con te?"
"Esatto… e non penso che sia l'unico, o mi sbaglio?" ridacchiò la ragazza, rivolgendo all'amica un'occhiata complice.
Lisa la sbirciò di sottecchi, capì che stava alludendo a Thiago e increspò le labbra per non rendere palese quel sorrisetto imbarazzato per lei impossibile da nascondere.
"Mh, può darsi" ammise sospirando. "Però io te lo ripeto e guai a te se dirai che non ti avevo avvertita: Manolo non è un soggetto consigliabile, chiedilo pure a chi vuoi."
"Non ne ho bisogno, mi fido di te e starò molto attenta" la rassicurò Anita. "Ma in questo momento mi è proprio necessaria una distrazione, e perché andare a cercarne un'altra se ce n'è già una disponibile?"
"Beh, effettivamente…" si trovò d'accordo Lisa. "Vabbè, vedremo… io però non ti nascondo che preferisco cento volte vederti con Pablo che con quel soggetto inaffidabile che ti rincorre come un asino che trotta inseguendo la sua carota."
Le ragazze scoppiarono a ridere, immaginandosi Manolo nelle vesti di somarello, con due orecchie lunghe lunghe e quattro zoccoli squadrati.
"Però parliamoci seriamente" riprese il discorso Lisa. "Ricorda che tu sei ancora qui a Barcellona solo perché è Pablo che ti paga la quota mensile e fa fronte a tutte le spese."
"Lo so" sospirò Anita pensierosa. "Dovrei trovarmi un lavoretto per riuscire a mantenermi da sola. Per caso conosci qualcuno a cui servirebbe una babysitter…? O anche una dogsitter, i cani mi sono sempre piaciuti un sacco…"
"No, smettila" la redarguì l'amica. "Così proprio non va. Non mi sembra che ci siano buoni motivi per voltare pagina così bruscamente. In fondo, non era nemmeno tanto tempo che tu e Pablo vi frequentavate, poi lui non è mai stato costante… ammettilo: un giorno sì e uno no correvi da me con le lacrime agli occhi per lamentarti del suo comportamento irresponsabile e reprensibile."
Anita non replicò, rimase anzi in silenzio, fissando con freddezza la punta delle sue stesse scarpe.
"Non ho nulla contro Pablo, te lo giuro" aggiunse Lisa con determinazione. "Solo, mi pare che non sia la prima volta che ti tratta così, eppure in passato hai sempre deciso di aspettare e accettare le sue scuse, di ascoltare la sua versione dei fatti e di perdonarlo… È stato il nome della principessa a mandarti in tilt, non il comportamento di Pablo."

Todo lo que quiero - Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora