cuarenta y seis

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Una raffica di messaggi fece ripetutamente cinguettare il cellulare di Anita, poggiato in bilico su un bracciolo del divano.
"Che succede?" domandò papà Sergio, voltandosi da quella parte. "Chi ti scrive?"
"Oh, nessuno di importante" rispose la ragazza ancor prima di scorrere le notifiche.
Anita diede uno sguardo alla bacheca di Instagram, ma subito si spostò nella chat con Lisa: erano ben cinquantasei i messaggi da visualizzare provenienti dalla sua amica. La ragazza sospirò e iniziò a leggerli, con estrema pazienza. Finalmente, dopo aver superato una sfilza di lettere casuali inviatele esclusivamente per attirare la sua attenzione, si imbatté nello screen di una storia di Pablo, che a quanto pare le era sfuggita. Lisa aveva evidenziato con una freccia la frase che spiccava sull'erba verde del Camp Nou, fotografato e utilizzato dal calciatore come sfondo.
«Quando torni?»
Anita rimirò quelle due parole per diverso tempo, percepì i battiti accelerati del suo cuore e per calmarsi leggiucchiò i messaggi seguenti. In poche parole, Lisa la esortava a rispondere alla storia postata da Pablo, perché era ovvio fosse rivolta proprio a lei. La ragazza sbatté più volte le palpebre, indecisa, poi si alzò dal divano e avviò una videochiamata con l'amica: aveva assoluto bisogno di udire con le proprie orecchie ciò che le era stato scritto.
Non appena Lisa rispose, Anita con voce pacata la informò che aveva visualizzato i suoi messaggi.
"Tutto qui?" esclamò l'amica. "Mi aspettavo di sentirti urlare di gioia, invece sembra quasi che ti abbiano avvelenato il gatto."
"Non sia mai, povera la mia Tisha" commentò la ragazza socchiudendo gli occhi. "La storia di Pablo potrebbe benissimo non essere riferita a me. Chissà quante altre interessantissime persone girano attorno a quel calciatore."
"Macché" scoppiò a ridere Lisa. "Questa mattina ho visto Thiago e mi ha detto che Manolo gli ha confidato di aver incontrato... sai chi? Dai, indovina."
"Non lo so..." mormorò Anita.
"Oh come sei poco fantasiosa" si lamentò l'amica. "Proprio Pablo, Pablo! E io non credo proprio che sia stata una coincidenza. Ascolta com'è andata: Manolo afferma di averlo incontrato in maniera del tutto casuale, di essersi messo a parlare di te, chiedendo consigli, e Pablo gli ha dato corda..."
"Quindi? Potrebbe benissimo essere accaduto per caso, o no?" domandò Anita scettica.
"Aspetta che non ho finito" ribatté Lisa. "Alcuni giorni dopo, Manolo si è imbattuto in Pablo, il quale passeggiava proprio fuori dalla sua tenuta, e finalmente si è reso conto di trovarsi davanti a un calciatore... beh, piuttosto noto direi. Mi pare ovvio che questa volta non si siano incontrati accidentalmente: Pablo desiderava tue notizie! A quel punto Manolo deve avergli riferito che saresti tornata presto a Barcellona e lui ora scalpita per rivederti."
"Oddio" fu l'incredula risposta di Anita. "Ma ne sei certa? No, io non ci credo... ma Pablo mica gli ha detto che ha già avuto a che fare con me, vero?"
"Sembra proprio di no" affermò Lisa. "Altrimenti saresti dovuta andare a trovare il tuo calciatore al pronto soccorso..."
"Hey, guarda che lui sarebbe stato capacissimo di difendersi!" si irritò l'amica.
Entrambe le ragazze scoppiarono in una fragorosa risata.
"Dai, ora gli rispondo" si decise infine Anita, mettendo educatamente fine alla chiamata.
Con le dita che le tremavano, compose in fretta il messaggio e poi lo inviò, trattenendo il respiro.
«Torno la mattina del 31»
Dopo sette minuti esatti, sul display del suo cellulare comparve una notifica proveniente proprio dal profilo del calciatore.
«A che ora arrivi?»
«11:40»
«Posso venirti a prendere in stazione?»
«Certo»
Anita si scoprì inaspettatamente sollevata.

Todo lo que quiero - Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora